L’evento clou del progetto Donne di Crema che si è tenuto dal 7 al 15 maggio al Centro Culturale S. Agostino di Crema è stato un susseguirsi di attività ed emozioni. Due weekend di intrattenimento, approfondimento e condivisione di questo viaggio incredibile.
Un evento in condivisione con tante delle partecipanti al progetto che si sono prestate a collaborare, o anche solo hanno voluto condividere questi momenti insieme.
L’inaugurazione
La giornata inaugurale (sabato 7 maggio) è stata per me, ricca di emozioni: a partire dal vedere le persone a me care attorno a me, tante Donne di Crema, felici di essere lì a festeggiare con me questo grande risultato e vedere anche la grande partecipazione del pubblico.
L’occasione è stata perfetta anche per presentare ufficialmente il libro dedicato al progetto, edito dalla Casa Editrice Linee Infinite.
Ho pensato di raccogliere qui una sorta di resoconto delle giornate dell’evento, per raccontare a chi non è potuto passare, ciò che abbiamo fatto.
Esperienze Domenica 8 maggio
La domenica è stata molto viva grazie alle tante persone che hanno preso parte alle varie attività organizzate e tenute da alcune delle Donne di Crema.
Una piccola anteprima della giornata inaugurale dell’evento clou del progetto Donne di Crema che si è tenuto dal 7 al 15 maggio al Centro Culturale S. Agostino di Crema. Due weekend di intrattenimento, approfondimento e condivisione di questo viaggio incredibile.
Un grazie anche agli sponsor tecnici: Bloom33, Caffè Verdi e Assimusica per la collaborazione e a tutti i privati che hanno scelto di donare attraverso la raccolta fondi.
Nel video, curato da Michele Mariani, alcuni momenti della giornata inaugurale e le tante emozioni provate. Grazie Michele per aver colto tutto questo!
Domani è il 7 maggio e ci sarà l’inaugurazione dell’evento finale Donne di Crema che durerà sino al 15 maggio: due weekend di intrattenimento, approfondimento e condivisione di questo viaggio incredibile.
Locandina evento Donne di Crema
L’evento è patrocinato dal Comune di Crema e in collaborazione con: CulturaCrema, Associazione Donne contro la violenza (Crema), Anffas (Crema) e Alice ODV (Milano).
Grazie agli sponsor: Simecom e Popolare Crema per il territorio per aver scelto di sostenere il progetto.
Grazie agli Amici delle Donne di Crema: British Institutes (sede di Crema), Enrico IV, Caffè Verdi e Asilo Nido Hakuna Matata per il loro contributo.
Un grazie anche agli sponsor tecnici: Bloom33, Caffè Verdi e Assimusica per la collaborazione.
Vi aspetto tutti dal 7 maggio al 15 maggio al Centro Culturale S. Agostino a Crema!
Inaugurazione: Sabato 7 maggio ore 17:30, con me ci saranno la Sindaca Stefania Bonaldi che condividerà con tutti i presenti il suo pensiero sul progetto, avendovi preso parte, e Anna Milvia Boselli, biologa, docente a contratto all’Università di Padova, ex parlamentare che da sempre si occupa in maniera attiva della tutela dei diritti delle donne.
Presentazione Libro Donne di Crema, edito dalla Casa Editrice Linee Infinite di Lodi: 7 maggio ore 18:30 in sala Cremonesi (al primo piano) del Centro Culturale S. Agostino.
Indirizzo: Piazzetta Winifred Terni de Gregorj, 5 – Crema
Ingresso gratuito
Qui sotto trovi il programma completo di tutte le attività previste per i due weekend di evento!
Programma evento Donne di Crema
Il progetto
“Donne di Crema” : 100 donne di una cittadina raccontano le loro storie, per scoprire e mostrare chi sono le donne di oggi.
I ritratti rappresentano donne contemporanee, che col loro contributo aiutano a costruire giorno dopo giorno la realtà locale cittadina, e al contempo la società moderna, portando la loro ricchezza a livello umano e il loro impegno professionale e personale.
Impegnate a far fronte a pregiudizi, disuguaglianze e a difficoltà che la vita presenta loro, mostrano la loro forza di carattere nell’affrontare battaglie da cui escono ogni volta sempre più forti e sicure di sé, riuscendo a mantenere il sorriso sulle labbra, e la voglia di aiutare chi sta loro accanto.
Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!
Donne di Crema ha raggiunto il suo obiettivo: raccontare la storia di 100 donne. A queste 100 ne voglio aggiungere ancora uno, il mio, perché la mia storia è cambiata dopo aver intrapreso questo viaggio.
La mia storia è narrata daLaura e il mio ritratto è stato realizzato da Roberto, il mio compagno.
L’inizio
Perché questo progetto?
Questa è la domanda con la quale apro la storia di Monica, l’autrice del progetto “Donne di Crema”, che ora andremo a raccontare.
Monica ha da sempre fatto ritratti femminili, e proprio attraverso questo lavoro è poi nata la sua esigenza, il suo bisogno di capire in che modo aiutare le donne a sentirsi a proprio agio davanti ad una macchina fotografica, permettendo loro di sentirsi libere di esprimere ciò che davvero sono, di sentirsi bene, di riconoscersi e di ritrovarsi, senza quelle piccole paure di sentirsi inadeguate, mettendosi a nudo e perché no divertendosi, nel raccontare la propria storia ed il legame con la città di Crema.
Il mio ritratto per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli – Grazie a Roberto Ghidoni per la fotografia.
Dopo un breve ma intenso periodo di riflessione, decide di dare voce al suo progetto “Donne di Crema”, attraverso il quale Monica racconta e mostra il contributo nella società e la ricchezza a livello umano delle donne che ritrae. Il progetto viene pubblicato sul suo blog e sui social, da subito si evidenziano curiosità e attenzione in modo inaspettatamente veloce.
Il 4 Febbraio 2020 Monica intervista la prima donna “apripista” del progetto, Martache accetta di raccontarsi e di farsi ritrarre, il tutto avverrà in presenza al Centro culturale Sant’Agostino di Crema, luogo che ritroveremo più avanti e che tornerà con un ruolo da protagonista in questo progetto.
Cento saranno le donne del progetto, Marta la prima, Stefania la centesima ed ultima.
Donne di Crema raggiunge il suo obiettivo: raccontare la storia di 100 donne. A distanza di poco più di due anni dall’inizio del progetto mi appresto a scrivere quella che è in ordine di tempo, l’ultima storia. La storia di Stefania.
L’incontro
Stefania è stata (ed è al momento in cui scrivo) la Sindaca di Crema per dieci anni, ma quella che racconto è anche la storia della donna dietro al ruolo istituzionale.
Molto spesso ci si ferma al ruolo politico, ma a me interessa raccontare la storia di una donna che ha saputo conciliare la sua vita personale con un ruolo così impegnativo come quello di Prima cittadina.
Il ritratto di Stefania per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Stefania
La sua storia inizia a Milano, dove nasce, da madre cremasca e padre milanese. Una famiglia serena in cui è la primogenita di tre sorelle, di cui una nata a breve distanza da lei e per questo il rapporto è sempre stato “vivace” e una sorella nata dopo una decina d’anni, “la più coccolata”.
Vive a Crema e dal secondo anno frequenta la Scuola Materna “Montessori”
Ricorda di esser stata una bambina timida e paurosa delle persone e delle situazioni, sentiva quasi la necessità di “chiedere scusa di esistere”. Avvertiva su di sé il peso della responsabilità di essere la primogenita e già a undici anni, quando la madre era a scuola il pomeriggio per i consigli di classe, capitava che Stefania dovesse badare qualche ora alle sorelle, di cui l’ultima di pochi anni.
Donne di Crema giunge con la storia di Emilia al numero 99, ad un soffio dal traguardo. Un viaggio di poco più di due anni, in cui è successo di tutto, ma che mi ha regalato tanto dal punto di vista umano oltre che professionale.
L’incontro
Emilia arriva a me quasi per caso, attraverso suo figlio Emanuele, da poco conosciuto, grazie al quale è stata lanciata una lotteria benefica a sostegno del progetto Donne di Crema, e dell’Associazione Donne contro la violenza.
Ci incontriamo ai tavolini di un bar, davanti ad un caffè e un cappuccio, per quello che segna l’ultimo incontro dal vivo del progetto.
Mi incuriosisce subito la storia di Emilia e mi piace il tono calmo della sua voce mentre mi racconta di sé.
Il ritratto di Emilia per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Emilia
Sin da piccola ha avuto una grande passione per l’arte, anche se non ha seguito la sua vena artistica, scegliendo studi completamente diversi, dedicati alla contabilità, ambito in cui ha lavorato per una ventina d’anni.
Nel momento della scelta della scuola ha prevalso l’esigenza di poter entrare sin da subito nel mondo del lavoro per poter aiutare la famiglia, e così ha dato la precedenza ad un indirizzo più concreto rispetto alla creatività.
Il percorso scolastico scorre lineare e al termine delle Superiori, con indirizzo contabile, inizia subito a lavorare come impiegata. Le sue curiosità però non si fermano e continua ad appassionarsi alla natura e a studiare e leggere a riguardo.
Donne di Crema è agli sgoccioli, con la storia di oggi, di Sara, giungiamo alla storia n. 98. Una grande emozione guardare tutto il percorso fatto fino ad oggi e volgere lo sguardo sul futuro è fonte di entusiasmo per ciò che ancora mi aspetta.
L’incontro
Nata e cresciuta a Crema da genitori cremaschi, da tre generazioni la sua famiglia è legatissima al territorio. Tutta la sua infanzia trascorre nel quartiere di Ombriano dove abitava.
Mi racconta della sua famiglia: sua mamma, che di lavoro faceva la commessa, ma dal forte animo creativo, “una designer mancata, per il suo gusto per la moda”, e suo padre che ha sempre viaggiato molto in giro per il mondo per lavoro.
Il ritratto di Sara per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Sara
È cresciuta ascoltando i racconti dei vari luoghi del mondo, e se da bambina soffriva per la mancanza del genitore, assente per lunghi periodi, crescendo è diventato un motivo di ammirazione per lui. In lui ammira la capacità che ha avuto di adattarsi in ogni luogo in cui si sia trovato a vivere e che per quanto abbia viaggiato è sempre rimasto legato alle sue origini. Grazie al padre anche Sara ha potuto viaggiare molto e visitare paesi come la Cina, gli Emirati Arabi, la Corea del Sud e tanti altri.
Oltre ai genitori, cresce con sua sorella più grande di lei di dodici anni, che le ha fatto un po’ da seconda mamma, grazie alla quale si è abituata a stare con le persone più grandi.
Donne di Crema sta volgendo al termine, gli ultimi incontri segnano quasi un ritorno alle origini, da dove tutto è partito. Con Gianna ci incontriamo di persona, come nella formula originale del progetto, eliminando tra noi il mezzo digitale.
L’incontro
Mi accoglie nella sua casa e subito scopro una persona dai modi eleganti e delicati. Ha una risata che nasce spesso spontanea, mettendomi subito a mio agio e dandomi l’impressione di aver di fronte una persona che conosco da tempo.
Davanti ad una tazza di the fumante, Gianna mi racconta la sua storia, di una ragazzina alle Medie che aveva già intravisto una sua possibile strada futura, ma che non ha seguito, per poi ritornare in età adulta facendole scoprire una grande passione per ciò che fa.
Il ritratto di Gianna per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Gianna
Gianna è la Presidente dell’Associazione Donne contro la violenza e da quasi trent’anni opera sul campo nell’accogliere e ascoltare le donne che stanno vivendo situazioni di violenza e di difficoltà. Non si può narrare la sua storia senza citare il suo grande impegno, visto che la sua vita è fortemente intrecciata a quella dell’Associazione.
Trascorre la prima parte della sua vita in un piccolo paese fuori Crema e, pensando alla sua infanzia, la sua memoria va subito ai momenti spensierati trascorsi giocando con gli altri bambini, nel cortile in cui vivevano.
Donne di Crema è ormai agli ultimi incontri. Tanta gioia per il traguardo vicino, ma anche un velo di malinconia per un percorso così intenso che volge al termine. Un bilancio positivo, tante le donne incredibili incontrate, tante le storie emozionanti e toccanti ascoltate. Incontri che mi hanno insegnato tanto, e che continuano a farlo. Come la storia di Marta.
L’incontro
Le origini di Marta sono molto intrecciate con la città di Crema, tanto che la sua vita per i primi anni, fino all’adolescenza, la vedono muoversi in vari contesti ma sempre tutti nella stessa area: quella che ruota attorno alla chiesa di S. Giacomo.
“La mia vita si sviluppava tra la casa dei miei genitori sul Campo di Marte, la parrocchia di S. Giacomo e il suo oratorio, le Scuole Medie Civerchio, il Liceo Artistico in via Patrini: la mia vita era tutta in una bolla in cui si stava bene.”
Marta
Il ritratto di Marta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Marta
Ha sempre avuto un forte senso di appartenenza col suo quartiere e grazie anche al fatto che la sua famiglia è sempre stata molto aperta, attiva ed accogliente sentiva in sé di appartenere ad una realtà più ampia rispetto alla sua sola famiglia.
Questo aspetto ha influito in lei facendola sentire sempre al sicuro e protetta nel suo quartiere e quindi nella sua città. Il rovescio della medaglia era il pensiero che nulla di brutto le sarebbe mai potuto accadere.
Donne di Crema è un intreccio di storie, di persone e di strade che si ritrovano a distanza di tempo, come quella di Benedetta, conosciuta alcuni anni fa.
L’incontro
Benedetta è da tempo che segue il progetto, ricordo che aveva partecipato alla primissima esposizione di ritratti di Donne di Crema, durante l’evento presso Villa Corti a Pieranica, a fine agosto 2020.
Lo ha seguito a lungo, a distanza, finché si è proposta per partecipare, a pochi ritratti dalla chiusura. Benedetta è una di quelle persone genuine, positive, con cui è facile parlare fin dalla prima volta.
Nonostante ci conoscessimo già da qualche anno, sapevo ben poco della sua storia. Si è raccontata a cuore aperto, trasportandomi nel suo mondo per un paio d’ore.
Il ritratto di Benedetta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
La storia di Benedetta
Si ritiene una persona fortunata, ha avuto un’infanzia serena trascorsa in una famiglia unita.
“Eravamo la classica famiglia anni ’80 con la mamma casalinga, il papà che lavorava e le due sorelle più piccole con cui sono sempre stata molto legata.”