Donne di Crema: il ritratto dell’autrice Monica Monimix Antonelli

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Donne di Crema ha raggiunto il suo obiettivo: raccontare la storia di 100 donne. A queste 100 ne voglio aggiungere ancora uno, il mio, perché la mia storia è cambiata dopo aver intrapreso questo viaggio.

La mia storia è narrata da Laura e il mio ritratto è stato realizzato da Roberto, il mio compagno.

L’inizio

Perché questo progetto?

Questa è la domanda con la quale apro la storia di Monica, l’autrice del progetto “Donne di Crema”, che ora andremo a raccontare.

Monica ha da sempre fatto ritratti femminili, e proprio attraverso questo lavoro è poi nata la sua esigenza,  il suo bisogno di capire in che modo aiutare le donne a sentirsi a proprio agio davanti ad una macchina fotografica, permettendo loro di sentirsi libere di esprimere ciò che davvero sono, di sentirsi bene, di riconoscersi e di ritrovarsi, senza quelle piccole paure di sentirsi inadeguate, mettendosi a nudo e perché no divertendosi, nel raccontare la propria storia ed il legame con la città di Crema.

l mio ritratto per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli - Grazie a Roberto Ghidoni per la fotografia.
Il mio ritratto per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli – Grazie a Roberto Ghidoni per la fotografia.

Dopo un breve ma intenso periodo di riflessione, decide di dare voce al suo progetto “Donne di Crema”, attraverso il quale Monica racconta e mostra il contributo nella società e la ricchezza a livello umano delle donne che ritrae. Il progetto viene pubblicato sul suo blog e sui social, da subito si evidenziano curiosità e attenzione in modo inaspettatamente veloce.

Il 4 Febbraio 2020 Monica intervista la prima donna “apripista” del progetto, Marta che accetta di raccontarsi e di farsi ritrarre, il tutto avverrà in presenza al Centro culturale Sant’Agostino di Crema, luogo che ritroveremo più avanti e che tornerà con un ruolo da protagonista in questo progetto.

Cento saranno le donne del progetto, Marta la prima, Stefania la centesima ed ultima.

Un continuo susseguirsi

Da qui in poi un susseguirsi continuo e fluido porterà le donne a chiedere di poter partecipare al progetto, Alessandra sarà la nona donna ad essere intervistata e ritratta in presenza il 4 Marzo 2020, a ridosso del lockdown causa pandemia Covid19.

In questo periodo così difficile, legato alla pandemia e alla conseguente chiusura di tutto, Monica inizia a riflettere sull’idea di un evento finale di condivisione del progetto, atto a riunire tutte le donne, idea che rimarrà e si concretizzerà. Con la nuova riapertura della città e la fine del lockdown, Monica riprende a vedere le donne in presenza, così continuerà per tutta l’estate e oltre, con sempre maggior interesse rispetto al progetto.

Un grande cambiamento

In questa fase il punto di vista di Monica evolve, varia, come naturalmente avviene in corso d’opera, ritratti e parole  si fondono, così come i sentimenti e le emozioni, le donne si raccontano e raccontandosi anche lei si “specchia” in loro, mettendo come sempre in campo l’ascolto, quello vero e profondo che tocca corde e lascia segni importanti.

Una continua crescita del Progetto: se le prime interviste erano sperimentali, in itinere diventano sempre più lunghe e dettagliate, scatta l’empatia, la fiducia, la voglia di raccontarsi. Inaspettatamente il progetto prende sempre più forma, a tratti terapeutico sia per le donne che per l’autrice, che da sempre timida, scopre e riscopre tratti di lei fino a questo momento sconosciuti, che la rendono più forte e più sicura.

Il tema delle donne

Per Monica il tema delle donne è sempre stato centrale, con questo progetto riesce a far emergere connotazioni anche positive. Nei suoi “ritratti” esce chiaro il bello delle donne, la forza, la coesione e la condivisione, anche le storie più dolorose racchiudono forza e voglia di andare oltre, come a voler testimoniare che ci sono sempre più possibilità per dare una svolta nella vita di ciascuna di noi.

“Un progetto di immagini e parole, di sfumature e ascolto continuo, un progetto che diventa una palestra di umanità, dove le donne si raccontano ed io, attraverso l’ascolto, modifico il mio modo di essere ascoltando nel profondo anche me stessa.”

Monica

Una pausa per riflettere sull’evoluzione del progetto

I social ed il blog fungono da contenitore e veicolo del progetto, a Novembre 2020 c’è un altro lockdown. Monica decide di prendersi del tempo per sé e per il progetto, per riflettere anche su come definire l’idea che ha sempre avuto, di pubblicare un libro che dia continuità a tutto il materiale “umano” da lei raccolto.

Ripartirà a Gennaio 2021 con la modalità delle interviste su piattaforma online, sarà Isabella ad inaugurare questo nuovo metodo.

Le donne intervistate con questa nuova modalità si lasciano andare, apprezzano l’intervista da remoto, si sentono libere di dedicarsi del tempo, scelgono il tempo a loro più comodo nella propria abitazione. Lo stimolo dell’autrice è molto forte, capisce che anche attraverso questo strumento il progetto continua e prende sempre più forma.

I 100 ritratti segneranno l’inizio e la fine di questo lavoro, che in due anni oltre ad essere cresciuto in modo esponenziale, ha permesso anche a Monica di evolvere, di cambiare, di ascoltarsi, di capire quale sarà il taglio professionale del suo lavoro futuro, con un occhio di riguardo su temi che riguardano le donne, nell’ambito sociale.

“Nasco fotografa ed imparo ad esplorare il mondo interno delle donne.”

Monica

I legami

Inevitabilmente attraverso la raccolta di queste storie si creano legami, a volte importanti, che restano nel tempo, come con Raffaella con cui “scatta un feeling molto forte, che mi porta a fare alcune scelte personali importanti.”

“Ripensandoci, ora che sono alla fine, non è stato sempre semplice, è stata una bella sfida tra me e me, in fondo anche una rivalsa perché si dice sempre che chi fa il mio lavoro deve spostarsi su Milano o nelle grandi città. Io ho scommesso su Crema, e la risposta è stata forte e vincente. Nel mio progetto infatti emerge chiaro il legame che ogni donna ha con Crema, sia che ci sia nata, sia che sia arrivata prima o dopo, i ritratti stessi hanno collocazioni ben precise scelte dalle donne, collocazioni che rivestono un luogo significativo per loro.”

Monica

Conclusioni

Ogni ritratto è stato condiviso da Monica con le donne del progetto, il disagio di cui si raccontava all’inizio di questa storia è stato ampiamente superato, possiamo dire ci sia stata una fusione tra immagini e realtà, la fluidità del racconto, l’affidarsi all’autrice hanno fatto sì che anche il ritratto fosse più spontaneo e vero, la nascita di alchimie preziose e importanti.

Durante gli ultimi mesi di lavoro, Monica grazie ai legami nati durante il suo Progetto, conosce un Editore che da subito sposa il suo sentire e con lui concretizza il discorso del libro, cosa che la rende ancora più forte della sua idea originale e segna la continuità che lei tanto desiderava dare a questa grande raccolta di storie e immagini di donne.

I ringaziamenti

Monica sente di dover ringraziare la sua famiglia e Roberto, il suo compagno, che da sempre l’hanno sostenuta durante questi anni di lavoro, anni durante i quali lei non ha mai avuto cedimenti riguardo al progetto, ma che indubbiamente sono stati caratterizzati da un evento così destabilizzante e forviero di equilibri precari per tutti, come il Covid19.

Due anni in cui Monica si è interfacciata con cento donne che hanno avuto fiducia in lei, che si sono affidate in modo mai scontato, perché “affidarsi a qualcuno significa attribuirgli un grande valore etico e morale”.

Sensibilità, ascolto, empatia, restano i tre valori fondanti che hanno attraversato tutto il progetto, permettendogli di crescere e definirsi.

Ringrazio Monica per avermi permesso di raccogliere le sue sfumature, per il legame che si è stabilito fatto di fiducia e di ascolto, per il valore di questo suo lavoro così articolato e a tratti difficile.

Il mio augurio, credo condiviso, è che sia un work in progress, volutamente aperto e in continua evoluzione, con una sua natura dinamica e di scambio, con uno sguardo sempre più profondo sulle donne e sulle loro storie.


Il mio commento

Un grazie sincero a Laura per aver raccolto i miei pensieri, le mie emozioni e considerazioni riguardo al progetto e aver dato loro corpo e senso.

Come ogni progetto di lungo corso che giunge al termine, porta con sé un velo di malinconia e nostalgia, ma questo è solo il primo passo da compiere. Il prossimo è il poter tenere tra le mani il libro Donne di Crema, edito dalla casa Editrice LineeInfinite di Lodi, di cui ringrazio Simone, l’Editore per aver creduto sin da subito nell’idea e Sabina per aver creato il collegamento tra noi.

Evento finale Donne di Crema

Maggio è alle porte e porta con sé l’evento finale in cui riunirò le Donne di Crema per due weekend di intrattenimento, approfondimento e condivisione di questo viaggio incredibile.

Vi aspetto tutti dal 7 maggio al 15 maggio al Centro Culturale S. Agostino a Crema!

Inaugurazione: 7 maggio ore 17:30

Presentazione Libro Donne di Crema: sabato 7 maggio ore 18:30 in sala Cremonesi (al primo piano) del Centro Culturale S. Agostino.

Indirizzo: Piazzetta Winifred Terni de Gregorj, 5 – Crema

Ingresso gratuito

Presto online il programma completo delle giornate!

Il Palazzo Terni a Crema (Cr), il luogo scelto da Monica per il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli
Il Palazzo Terni a Crema (Cr), il luogo scelto da Monica per il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” : 100 donne di una cittadina raccontano le loro storie, per scoprire e mostrare chi sono le donne di oggi.

I ritratti rappresentano donne contemporanee, che col loro contributo aiutano a costruire giorno dopo giorno la realtà locale cittadina, e al contempo la società moderna, portando la loro ricchezza a livello umano e il loro impegno professionale e personale.

Impegnate a far fronte a pregiudizi, disuguaglianze e a difficoltà che la vita presenta loro, mostrano la loro forza di carattere nell’affrontare battaglie da cui escono ogni volta sempre più forti e sicure di sé, riuscendo a mantenere il sorriso sulle labbra, e la voglia di aiutare chi sta loro accanto.


Per vedere i ritratti delle Donne di Crema che hanno partecipato, puoi visitare questa pagina.

Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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