Donne di Crema: il ritratto di Ramona

Donne di Crema significa ascolto e da quando è iniziato mi ha permesso di migliorare molto sotto questo punto di vista. Ci sono molte sfumature che ad un ascolto superficiale possono sfuggire, soprattutto se non si è aperti realmente all’incontro con l’altra persona.

Quando Chiara, l’educatrice dell’Anffas, mi ha contattata per chiedermi se potevo essere interessata a raccogliere le storie di due sue ragazze del Servizio Diurno Alternativo, mi ha stimolato il fatto di ascoltare voci che la società spesso non ascolta con la dovuta attenzione e a volte, purtroppo, non ascolta minimamente.

Sono storie che celano difficoltà, ma vengono raccontate con naturalezza, semplicità e un candore che non ti aspetti. Sono persone adulte ma che hanno in loro il candore dei bambini e questo fa sì che vedano la realtà in maniera più positiva e pulita rispetto alla maggior parte delle persone.

L’incontro

Il primo volto che ho visto entrando al Servizio Diurno Alternativo è quello di Ramona, che mi ha accolta con un saluto ospitale.

Ciò che mi ha colpita subito di lei è la sua curiosità nel capire chi fossi e da dove venissi. È stato facile iniziare a chiacchierare con lei partendo dal quartiere in cui entrambe abbiamo vissuto.

Il ritratto di Ramona per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Ramona per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

Ho scoperto solo dopo, tramite Chiara, la sua educatrice, che Ramona è una fonte di notizie incredibile: conosce tantissime persone e di tutti sa un sacco di cose.

Una caratteristica che nasce dal fatto che sa instaurare subito un dialogo con chiunque, senza alcuna timidezza o barriera.

Un’altra sua grande caratteristica è quella di esser particolarmente portata per la matematica: la sua mente ragiona per numeri e ha una memoria perfetta per le date, oltre che per i nomi.

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Donne di Crema: il ritratto di Elisa

Donne di Crema sta volgendo al termine, mancano poche storie da raccogliere e questo meraviglioso percorso sarà concluso. Quante storie, quante emozioni vissute lungo questo viaggio svolto negli ultimi due anni.

Nonostante il gran numero di donne ascoltate, ogni nuovo incontro mi regala nuovi punti di vista e nuovi stimoli.

La storia di Elisa ne è molto ricca.

L’incontro

Con Elisa ci conosciamo dai tempi del Liceo Artistico, di cui anch’essa conserva dei meravigliosi ricordi di alcuni professori e quella sensazione di grande famiglia e seconda casa che era l’Artistico della nostra adolescenza.

Il ritratto di Elisa per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Elisa per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Elisa

Elisa mi racconta di esser stata una bambina timida, ma molto curiosa e già affascinata dall’arte e dalla musica. Complici i suoi genitori che le hanno tramandato la passione per il disegno, la pittura e le note musicali, ricorda di esser sempre stata affascinata da queste arti.

Da bambina amava osservare anche il nonno, artigiano, nel suo laboratorio, creare cose e sentendo dentro di sé la stessa passione per quei lavori manuali di creatività

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Donne di Crema: il ritratto di Chiara

Alcune settimane fa tramite un’amica comune, faccio la conoscenza di Chiara, un’Educatrice che lavora presso il Servizio Diurno Alternativo di Fondazione Alba Anffas Crema Onlus. Scambiamo alcuni messaggi in cui mi propone l’idea di coinvolgere qualcuna delle sue ragazze del centro, nel progetto Donne di Crema.

L’idea mi interessa e nel giro di pochi giorni ci incontriamo per approfondire meglio il discorso. Lo scopo di Donne di Crema è quello di raccontare le donne che vivono la realtà locale e ben si sposa con la proposta di Chiara, vista “nell’ottica di inclusione e di partecipazione alle iniziative del territorio che Anffas cerca di perseguire il più possibile.”

“Le ‘nostre’ donne hanno raramente occasioni di mostrarsi singolarmente al mondo, sia per quanto riguarda la loro storia, sia proprio a livello di immagine.”

Questa visione del progetto che è arrivata a Chiara, come un mezzo per far conoscere realtà a volte sommerse, ma importanti, della nostra società, è esattamente uno degli scopi per cui il progetto è nato. Quindi accolgo con molto entusiasmo la sua proposta.

L’incontro

Mi propone due ragazze che potrebbero partecipare: Chiara e Ramona, dopo aver consultato le famiglie e aver valutato chi tra le loro ragazze possano essere interessate a partecipare.

Il ritratto di Chiara per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Chiara per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

Solitamente per il progetto Donne di Crema, arrivo all’incontro con un minimo di idea della storia della persona che ho davanti. Nel caso di Chiara, al contrario, arrivo senza conoscere nulla di lei e del suo passato.

Ci incontriamo di persona, senza il filtro del computer tra noi e ancora di più posso cogliere le sue espressioni e ciò che mi trasmette.

Chiara frequenta il Servizio Diurno Alternativo dove ci incontriamo. La sede del centro è a due passi dalla Piazza Duomo, recuperata in una vecchia ala della Scuola delle Ancelle, di cui conserva la struttura, i finestroni del corridoio, la cucina e le aule.

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