Dopo una pausa dai social, ho deciso di tornare alla mia passione: la fotografia di ritratti. Questa esperienza lontana dai social mi ha permesso di riflettere su ciò che veramente amo di questo lavoro: catturare l’autenticità e la bellezza delle persone attraverso l’obiettivo. Ora, con una nuova energia e una prospettiva fresca, sono pronta a offrire ritratti che raccontano storie autentiche, lontane dalle immagini costruite dei social.
Negli ultimi due anni, la mia vita è stata come un vortice che mi ha risucchiato, facendomi sentire come dentro la centrifuga di una lavatrice. Quando ne sono uscita, mi sentivo esausta, svuotata.
Perché mi sono allontanata dai social e dalla fotografia di ritratti
Il motivo per cui mi sono presa una pausa dal blog, dai social e dalla fotografia di ritratti è legato a un mix di eventi che hanno profondamente influenzato sia la mia vita professionale che quella personale.
Dopo aver lavorato intensamente al progetto “Donne di Crema”, un progetto che mi ha dato tantissima gioia e soddisfazione, ho dovuto affrontare un duro colpo: la diagnosi di demenza frontotemporale di mio padre. Per chi non conosce questa patologia, posso solo dire che è un’esperienza devastante. Non solo colpisce la persona che ne soffre, ma stravolge completamente la vita di tutta la famiglia. Vedere mio padre, una persona un tempo autonoma e forte, perdere lentamente le sue capacità cognitive e la sua indipendenza è stato uno dei dolori più grandi della mia vita.
Un equilibrio difficile
Mentre da un lato celebravo i successi professionali, con la pubblicazione del libro e la realizzazione dell’evento legato al progetto Donne di Crema, dall’altro ero immersa nel dolore quotidiano di vedere mio padre peggiorare. Ogni giorno portava con sé nuove sfide: l’impossibilità di guidare, le cadute, i ricoveri in ospedale. Lui, che era sempre stato indipendente e capace di fare tutto da solo, ora doveva essere accompagnato anche per una semplice passeggiata. Questo contrasto tra la felicità professionale e il dolore personale ha iniziato a prosciugare le mie energie.
Nel frattempo, ho continuato a lavorare su progetti fotografici. Realizzare fotografia di ritratti per raccontare storie era la mia ancora di salvezza, il mio modo per restare connessa con il mondo esterno. Uno di questi progetti, “Anche io, con te”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Anffas Onlus Crema, è stato un progetto che mi ha coinvolto profondamente a livello emotivo. Ho avuto il privilegio di ritrarre i Siblings, i fratelli e sorelle di persone con disabilità. Questo lavoro, basato sulla fotografia di ritratti e storie personali, mi ha permesso di entrare in contatto con persone incredibili. Ascoltare le loro esperienze è stato un viaggio che mi ha arricchita umanamente e, allo stesso tempo, mi ha messo a dura prova emotivamente, perché più mi addentravo nelle loro vite e storie, più sentivo che stavo anche esplorando il mio dolore.
Avevo bisogno di una pausa
Con il passare del tempo, ho iniziato a sentire il peso di tutto ciò che stavo vivendo. Le emozioni forti legate al progetto e la difficoltà di vedere mio padre soffrire hanno iniziato a influenzare anche la mia creatività. Ho capito che, per poter continuare a lavorare, avevo bisogno di una pausa. E così è stato.
I ritratti sono sempre stati il cuore del mio lavoro: un modo per entrare in contatto profondo con le persone, per ascoltarle, capirle e immortalare la loro essenza. Ma con il peso crescente delle difficoltà familiari, ho dovuto fare una scelta difficile: fermarmi.
Monica
Ho messo da parte anche i social e il blog, perché gestire la mia presenza online richiedeva una forza mentale che in quel momento non avevo. Mi sono concentrata su lavori più solitari, come la fotografia astratta, che mi permetteva di rigenerarmi e trovare un po’ di pace interiore. Il mio amore per la fotografia non si è mai spento, ma sapevo che avevo bisogno di ritrovare un equilibrio prima di tornare ai ritratti individuali e di famiglia, che richiedono empatia, ascolto e uno scambio autentico con l’altra persona.
Nel frattempo, ho integrato la mia vita con altri lavori part-time, cercando di bilanciare le esigenze familiari e professionali. Non è stato facile, ma ho capito che dovevo fare scelte che mi permettessero di stare accanto a mio padre e a mia madre, che portava il peso maggiore della situazione. Nonostante il desiderio di continuare a lavorare e creare, ho dovuto rallentare per non crollare completamente.
Un nuovo cambiamento
Quando mio padre, recentemente, è stato ricoverato per un periodo riabilitativo, ho sentito un grande vuoto dentro. La sua assenza in casa, la sua sedia vuota, sono stati difficili da accettare. Tuttavia, con il tempo, ho iniziato a vedere questo momento come un’opportunità per riprendere possesso del mio tempo e delle mie energie.
Mi sono concessa qualche giorno di riposo, per ricaricarmi fisicamente e mentalmente, e ho iniziato a sentire di nuovo la voglia di tornare alla mia grande passione: la fotografia.
Il desiderio di ricominciare con la fotografia di ritratti
Dopo questa lunga pausa, oggi mi sento pronta a riprendere in mano il mio lavoro e tornare a creare ritratti autentici e di famiglia. Questa pausa mi ha permesso di capire che il mio vero amore è raccontare storie attraverso le immagini, entrare in connessione con le persone e catturare la loro essenza. So che il cammino con mio padre sarà ancora difficile, ma ho ritrovato la forza e la serenità necessarie per affrontare questa sfida, e allo stesso tempo per tornare a fare ciò che amo.
Se stai cercando qualcuno che sappia ascoltare, capire e immortalare i momenti più autentici e sinceri della tua vita, sono qui per aiutarti. Ogni persona e ogni famiglia ha la sua storia, e ogni storia merita di essere raccontata attraverso immagini che catturino la vera essenza delle persone.
Se desideri ritratti che raccontino la vera essenza di te stessa/o o della tua famiglia, contattami oggi. Insieme, possiamo creare immagini autentiche, che parlano di chi sei/siete davvero.
Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo apprezzamento, un commento oppure condividilo sui tuoi canali social, mi aiuterai a farlo arrivare a più persone possibili. Grazie!
Ti auguro, Monica, di ritrovare la tranquillità interiore e l’ispirazione necessaria per poter ascoltare le persone che saranno disponibili ad essere ritratte, condizione indispensabile per fotografie d’autore.
Grazie, Luigi!
Cara Monica, mi spiace molto per questo tuo periodo difficile. Stai trovando la forza di affrontarlo, non mettendoti più da parte ma risorgendo dalla tua sofferenza.
Sei riuscita a far emergere i lati più intimi delle donne che hai intervistato (io compresa) con estrema delicatezza ed empatia. Sono certa che con i tuoi nuovi ritratti questo tornerà, con sfumature diverse e forte della tua esperienza.
Ti abbraccio
Ciao Cristina, grazie davvero per queste tue splendide parole, fanno molto bene al cuore! Un abbraccio forte