Donne di Crema mi ha dato una grande possibilità: incrociare donne che con le loro storie e le loro esperienze mi permettono di crescere ogni giorno di più dal punto di vista umano oltre che professionale. Mi insegnano a non perdere la voglia di fare, di credere che le cose miglioreranno e che si può sempre ricominciare, nonostante tutto.
La storia di Rosella è l’esempio di chi ha saputo ritornare a vivere nonostante un dolore immenso che l’ha annientata, ma ha trovato il modo di ricominciare per i suoi figli e per se stessa e ora riesce a sorridere della sua nuova vita.
L’incontro
La storia di Rosella inizia con le sue origini a Notaresco, un piccolo paese dell’Abruzzo, che lascia a cinque anni, insieme ai suoi genitori e ai suoi nove fratelli, per raggiungere Milano.
Della sua infanzia abruzzese non ha ricordi, a differenza dei suoi anni milanesi che simboleggiano per lei la sua vita da bambina e poi da adolescente. Un cambiamento drastico che la incuriosiva molto passare da un piccolo paese del sud ad una città come Milano, percorso che poi farà al contrario quando lascerà la città per trasferirsi in un paese di campagna, alle porte di Crema.
La storia di Rosella
Degli anni della scuola ricorda di essersi inserita bene in quel nuovo contesto e di esser riuscita a coltivare dei bei rapporti con i suoi compagni di scuola, tanto che a distanza di anni le sue vecchie amicizie le fanno notare di “avere mantenuto lo stesso sorriso solare di allora”.
Un sorriso che le è sempre venuto naturale e che ha sempre regalato a tutti e in proposito condivide con me un suo pensiero che si porta dentro da sempre:
Leggi tutto “Donne di Crema: il ritratto di Rosella”“Il sorriso e la gioia possono essere pubblici, il dolore no. Io il dolore lo racconto solo a pochi.”
Rosella