Donne di Crema: il ritratto di Raffaella

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Il progetto Donne di Crema è ripartito alla grande dopo il lockdown, tante nuove candidate si stanno presentando, una tra queste è stata Raffaella, amica di lunga data di Cecilia.

Il ritratto di Raffaella per il Progetto fotografico "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Raffaella – Progetto fotografico “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

L’incontro

Il tempo ballerino che sta caratterizzando il mese di giugno non rende facile fissare gli appuntamenti per il progetto. Essendo tutti ritratti all’aperto, l’incertezza del meteo, rende un po’ più lunghi i tempi.

Ma con Raffaella non ci lasciamo scoraggiare e fissiamo per un giovedì tardo pomeriggio, appena dopo il lavoro. Mentre siamo sedute al tavolino di un bar a raccontarcela si alza un vento forte che lascia presagire un nuovo temporale, ma questo non ci fa demordere.

Realizziamo il suo ritratto, ma purtroppo la luce non è un granché e rispetto agli altri ritratti del progetto appare troppo cupo, anche perché l’angolo scelto per il ritratto di Raffaella è un vicolo molto caratteristico nella piazza centrale di Crema, piazza Duomo, ma in cui non filtra molta luce.

Decidiamo così di rivederci la domenica pomeriggio per rifarlo e infatti è stata la scelta migliore, una luce bellissima e un cielo blu terso hanno reso il suo ritratto ben più solare e in linea col resto del progetto.

Il giorno del ritratto di Raffaella

Arriva puntualissima all’incontro e in modo naturale iniziamo subito a chiacchierare. E’ incredibile vedere la sintonia che si crea subito tra noi, in alcuni tratti della conversazione ho quasi l’impressione di conoscerla da sempre e ad ogni sua frase scopro le affinità tra noi e mi stupisco di quanto siamo simili. Ora capisco ciò che mi aveva scritto nella sua email in cui si era presentata, aveva letto l’articolo dedicato alla sua amica Cecilia e nel mio modo di scrivere aveva percepito un’affinità tra noi, impressione che si conferma dopo pochi minuti di conversazione.

Raffaella è un fiume in piena, mi travolge col suo entusiasmo, con la sua ironia, con la sua voglia di raccontarsi, e mi colpisce per la sua voglia di ascoltare, sento che è interesse sincero quello che mi dimostra.

Una personalità ricca di sfumature, dove l’ironia e una forte autoironia la fanno da padrone. Mi racconta che ha due grandi “amici”: Murphy e Pollyanna. Murphy è l’amico dispettoso che mette sempre lo zampino per far andare storte le cose, ed è a quel punto che arriva Pollyanna, l’amica sorridente che vede sempre il lato positivo e con lei non ci si può abbattere, nel giro di poco la situazione si ribalta ed è migliore di prima.

E’ da queste cose e da come si pone che capisco che Raffaella è così, genuina, si mostra subito per come è, senza filtri e finzioni. Ha imparato a ridere di fronte alla vita ed è un piacere stare ad ascoltare la sua storia.

La sua infanzia

Subito una sua frase mi colpisce, nel raccontarmi di sé: la sua infanzia ha “il profumo del pane”. Un’immagine bellissima, che subito mi coinvolge nel suo racconto. Il padre ha avuto una storica panetteria in Piazza Fulcheria, e lei e i suoi fratelli sono cresciuti in quei luoghi assaporando il profumo e il gusto del pane.

Nasce in una famiglia numerosa, seconda di quattro figli. Una famiglia unita, piena d’amore. I genitori lavorano entrambi e sono fuori casa per molte ore, ciò la porterà ad occuparsi di sua sorella e di suo fratello più piccoli. Questo la porterà ad essere, fin da giovanissima, una persona estremamente responsabile, tratto che la caratterizzerà per tutta la vita.

Un amore travolgente

A trent’anni vive un amore travolgente, che la sconvolge in tutti i sensi. Da questa unione nasce un bambino e qui inizia un percorso di analisi su se stessa da cui uscirà capendo di dover allontanare quel compagno che non può funzionare per lei. Una separazione molto sofferta per lei, perché da persona responsabile quale è si troverà in lotta con se stessa e l’idea di diventare una ragazza madre e crescere un figlio da sola.

L’analisi l’aiuta a prendere questa difficile decisione, ma non rinnega nulla, al contrario trae il meglio da questa situazione e piano piano riparte da se stessa e da quel bimbo che ama profondamente.

La passione per la psicologia

Da appassionata di psicologia e dei meccanismi che governano la mente umana, mi incanta raccontandomi del suo percorso e mi rivela una sfumatura molto importante tra l’accettare e l’accogliere se stessi. Un modo più delicato di affrontare la questione.

I meccanismi nascosti sono un altro aspetto che caratterizza un’altra sua grande passione: la musica. Ama cantare (e ballare), ed è incuriosita da come una determinata sequenza di note possa influire sullo stato d’animo delle persone. Ogni combinazione porta ad una reazione, e la fa addentrare in un mondo complesso, quello della neuroscienza.

Si nota questa sua passione per la mente umana, la sua sensibilità nei confronti degli altri e la sua capacità di ascoltare, tanto che ad un certo punto mi ritrovo io a raccontare di me, invertendo per un attimo i ruoli.

E’ estremamente empatica, parlare con lei e aprirsi è facile, non c’è nessun velo di giudizio nel suo sguardo, è alla mano e tutto questo rende davvero piacevole il dialogo.

Il vero amore

Riprende il suo racconto, arrivando all’incontro col vero amore, suo marito, con cui avrà due splendide bambine. Un amore sincero, rassicurante, maturo, complice, coronato da un matrimonio organizzato in tre settimane, a coronamento di un amore decennale.

Mi dice subito che entrambi non sono due romanticoni, ma il loro amore è fatto di quei piccoli gesti quotidiani che rivelano il forte legame che li lega: un legame fatto di rispetto, profonda conoscenza e voglia di crescere insieme.

Quando parla della sua famiglia, dei suoi tre figli e del marito percepisco la gioia e l’orgoglio che la invadono.

L’amicizia

Ha un animo buono, Raffaella, è spontanea, genuina, i suoi occhi sono sinceri e il suo sorriso aperto. Sorride mentre mi racconta delle sue amiche, crede fermamente nell’amore e nelle amicizie. Coltiva le sue amicizie con gioia, sono fondamentali per lei. Anche se si vedono poco per gli impegni lavorativi e familiari, ogni volta che si rivedono è pura gioia, quella sensazione di pace e di felicità che solo i rapporti sinceri e profondi sanno regalare.

Ama la complicità tra donne e crede fermamente nella collaborazione femminile, perché “insieme siamo imbattibili”.  E’ molto sensibile al tema della lotta contro la violenza sulle donne, non solo fisica, ma anche psicologica, avendo provato sulla sua pelle, cosa significa esser vittima di quella violenza che non si manifesta fisicamente ma verbalmente, che striscia e si insinua nella mente da cui è difficile poi sradicarla.

Fin dalla sua prima email in cui si è presentata, mi ha trasmesso un puro entusiasmo nei confronti del progetto “Donne di Crema”, leggendovi molte sfumature positive, non solo nei confronti dell’approccio fotografico e nel raccontare la città di Crema, ma anche perché crede che sia importantissimo parlare delle donne e fare qualcosa che le valorizzi.

Il pensiero di Raffaella riguardo a Crema

Il vicolo accanto a Piazza Duomo - Il luogo scelto per il ritratto di Raffaella
Il vicolo accanto a Piazza Duomo – Crema (Cr)

Ha cambiato vari lavori nel corso degli anni, per un paio di mesi ha vissuto anche a Londra, ma alla fine è tornata nella sua amata Crema.

Anche per Raffaella, così come per altre partecipanti al progetto, Crema è sinonimo di casa. Ama la sua vita tranquilla, spostarsi agilmente a piedi e in bicicletta e quando vuole evadere, tutto è a portata di mano, arrivando in un’ora, ovunque.

Nata e cresciuta in Piazza Fulcheria, dove il padre aveva una storica panetteria, ora vive poco distante dalla piazza, luogo in cui vive tuttora la madre. Crema è il suo fulcro.

Se proprio deve cercare un difetto, sente la mancanza di luoghi in cui ascoltare musica dal vivo e lasciarsi trasportare dalle note e scatenarsi nel ballo.

Raffaella e la fotografia

La fotografia per Raffaella è molto importante, vive col cellulare in mano “per approfondire argomenti ed imparare cose nuove ma soprattutto per fotografare i miei figli o il mondo attorno a me.”

Se nota un particolare interessante ama fotografarlo per salvarlo nella sua memoria e in quella del cellulare.

Ama farsi ritrarre in compagnia per salvare quei momenti importanti e ci tiene a creare il ricordo, ritraendo le emozioni che ha vissuto per poi riviverle ogni volta che riguarda le immagini.

Da sola invece, teme un po’ l’obiettivo, il mettersi a nudo che la fotografia comporta. Preferisce le foto spontanee, perché non è a suo agio a mettersi in posa, non riconosce in quella donna in posa l’immagine che ha di sé e questo le crea alcune difficoltà.

Non per un fattore di estetica, è sincera, dice di non essersi mai sentita bella, ma di aver accolto questa cosa, e di aver sempre lavorato sul suo essere bella dentro piuttosto che fuori. Non si preoccupa dell’esteriorità perché si piace come è diventata grazie a ciò che ha affrontato nella sua vita e del lavoro che ha fatto su di sé. La vedo sorridere e per me ha il sorriso aperto di chi è davvero felice del suo percorso di vita.


Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo.

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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