Donne di Crema prosegue e ho l’occasione di conoscere un’altra donna e la sua storia ricca di cuore, fatta di cadute e di maniche rimboccate per ricominciare, ma anche tanto impegno nel lavorare su di sé per ricostruirsi e creare la propria nuova vita.
L’incontro
Nicoletta è una ragazza del ’58 come mi ha scritto nella sua prima email in cui si è presentata. Mamma di Eleonora, un’altra donna di Crema, che ho recentemente conosciuto e che, fin da subito, come nel caso di Eleonora, ho l’impressione di conoscerla da sempre, tanto che iniziamo a scherzare non appena ci incontriamo.
Con Nicoletta è un piacere parlare. Donna piena di energia, ironica e sempre con la battuta pronta, è facile entrare in confidenza perché la senti sincera e senza filtri.
La storia di Nicoletta
La sua storia inizia col botto, una domenica di gennaio, durante una nevicata pazzesca. Nata in una famiglia cremasca di umili origini, vive l’infanzia e l’adolescenza in quelli che nel dialetto cremasco erano definiti “i Cantunsèi”, i vicoli di San Benedetto, in Piazza Garibaldi. Mi parla di questi luoghi e ho l’impressione di essere trasportata in un mondo di tempi lontani fatti di cose semplici, di amicizie e di vita di quartiere.
Si ritiene fortunata ad esser cresciuta lì, con la sua famiglia, i suoi nonni e tutti gli abitanti di quei vicoli che erano per lei una vera e propria famiglia allargata, dove tutti si conoscevano e si davano una mano.
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