Donne di Crema significa ascolto e da quando è iniziato mi ha permesso di migliorare molto sotto questo punto di vista. Ci sono molte sfumature che ad un ascolto superficiale possono sfuggire, soprattutto se non si è aperti realmente all’incontro con l’altra persona.
Quando Chiara, l’educatrice dell’Anffas, mi ha contattata per chiedermi se potevo essere interessata a raccogliere le storie di due sue ragazze del Servizio Diurno Alternativo, mi ha stimolato il fatto di ascoltare voci che la società spesso non ascolta con la dovuta attenzione e a volte, purtroppo, non ascolta minimamente.
Sono storie che celano difficoltà, ma vengono raccontate con naturalezza, semplicità e un candore che non ti aspetti. Sono persone adulte ma che hanno in loro il candore dei bambini e questo fa sì che vedano la realtà in maniera più positiva e pulita rispetto alla maggior parte delle persone.
L’incontro
Il primo volto che ho visto entrando al Servizio Diurno Alternativo è quello di Ramona, che mi ha accolta con un saluto ospitale.
Ciò che mi ha colpita subito di lei è la sua curiosità nel capire chi fossi e da dove venissi. È stato facile iniziare a chiacchierare con lei partendo dal quartiere in cui entrambe abbiamo vissuto.
Ho scoperto solo dopo, tramite Chiara, la sua educatrice, che Ramona è una fonte di notizie incredibile: conosce tantissime persone e di tutti sa un sacco di cose.
Una caratteristica che nasce dal fatto che sa instaurare subito un dialogo con chiunque, senza alcuna timidezza o barriera.
Un’altra sua grande caratteristica è quella di esser particolarmente portata per la matematica: la sua mente ragiona per numeri e ha una memoria perfetta per le date, oltre che per i nomi.
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