“Donne di Crema” mi dà la possibilità di conoscere tanti tipi differenti di storie e ognuna ha la capacità di insegnarmi qualcosa.
Spesso mi è capitato che le partecipanti mi dicessero di non avere chissà quale storia interessante da raccontare, paragonata alle altre, ma ciò che dico sempre loro è che forse per loro, la loro storia non è così interessante perché la conoscono, ma chi la sente per la prima volta riesce a scovare in essa un messaggio, un esempio o un insegnamento utile.
L’incontro
Mariangela, dopo avermi contattata per email per candidarsi, si è fatta venire qualche dubbio in merito alla sua storia, ma ascoltandola, ho trovato il piacere di conoscere una donna positiva, solare, piena di fantasia e che non si lascia fermare da paure dettate da altri.
La sua storia inizia dalla campagna cremasca, dove la famiglia di sua madre aveva una cascina, luogo a cui sono legati i suoi ricordi di infanzia quando andava a trovare i nonni e i cugini. Ricorda con nostalgia i giochi nel fienile, le corse nei campi di granoturco, le mucche, e si rammarica che i bambini di oggi non abbiano la possibilità di conoscere quello stile di vita genuino e semplice.
Alle Scuole Superiori frequenta l’Istituto Professionale Internazionale per l’artigianato liutario e del legno a Cremona , conosciuta per la sezione di liuteria. La sua particolarità, era che già a quei tempi era molto cosmopolita. Molti studenti che la frequentavano arrivavano da varie parti del mondo, e venivano in quella scuola per imparare a fare i violini.
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