Donne di Crema: il ritratto di Mariangela

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Donne di Crema” mi dà la possibilità di conoscere tanti tipi differenti di storie e ognuna ha la capacità di insegnarmi qualcosa.

Spesso mi è capitato che le partecipanti mi dicessero di non avere chissà quale storia interessante da raccontare, paragonata alle altre, ma ciò che dico sempre loro è che forse per loro, la loro storia non è così interessante perché la conoscono, ma chi la sente per la prima volta riesce a scovare in essa un messaggio, un esempio o un insegnamento utile.

L’incontro

Mariangela, dopo avermi contattata per email per candidarsi, si è fatta venire qualche dubbio in merito alla sua storia, ma ascoltandola, ho trovato il piacere di conoscere una donna positiva, solare, piena di fantasia e che non si lascia fermare da paure dettate da altri.

Il ritratto di Mariangela per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Mariangela per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La sua storia inizia dalla campagna cremasca, dove la famiglia di sua madre aveva una cascina, luogo a cui sono legati i suoi ricordi di infanzia quando andava a trovare i nonni e i cugini. Ricorda con nostalgia i giochi nel fienile, le corse nei campi di granoturco, le mucche, e si rammarica che i bambini di oggi non abbiano la possibilità di conoscere quello stile di vita genuino e semplice.

Alle Scuole Superiori frequenta l’Istituto Professionale Internazionale per l’artigianato liutario e del legno a Cremona , conosciuta per la sezione di liuteria. La sua particolarità, era che già a quei tempi era molto cosmopolita. Molti studenti che la frequentavano arrivavano da varie parti del mondo, e venivano in quella scuola per imparare a fare i violini.

Una grande ricchezza per Mariangela, perché le permetteva di interagire con culture differenti dalla sua. Da fuori, alcuni vedevano stranamente quell’ambiente perché popolato da “stranieri”, mostrando il timore per il diverso dato da una certa chiusura mentale diffusa.

La scoperta della sua vena creativa

E’ qui che Mariangela scopre la sua vena creativa che la porta a fare un lavoro da arredatrice per un periodo e, in seguito, dopo molti anni, si ritrova a realizzare lavori creativi rendendosi conto che per molto tempo l’aveva accantonata ma era sempre rimasta viva in lei.

Quando è nata la sua prima figlia, in comune accordo col marito, ha scelto di rimanere a casa dal lavoro e prendersi cura della bambina e della sua famiglia, che pochi anni dopo si è allargata con un’altra figlia.

Non si è mai pentita di aver rinunciato al lavoro, una parte importante per la vita di una donna, perché sa di esser stata presente per la sua famiglia.

Mariangela è una casalinga creativa, sempre indaffarata a inventarsi qualcosa di nuovo e di fantasioso con cui esprimere se stessa.

Le piace raccogliere fiori o altri elementi naturali, nelle sue camminate nella natura per poter abbellire la sua casa, oppure realizza degli accessori come collane e orecchini, ma anche dei bouquet per le spose, usando dei vecchi bottoni trovati nei mercatini.

“La fantasia puoi applicarla a tutto”

Mariangela

Lasciarsi andare e provare

E’ ciò che dice anche alle sue amiche che magari stanno affrontando dei periodi di difficoltà, le sprona a buttarsi nel realizzare qualcosa di fantasioso, con le proprie mani, senza porsi il problema di non esserne in grado. Per Mariangela è importante lasciarsi andare e provare, aldilà del risultato, per far qualcosa per se stesse.

Spesso le ha viste bloccate dalla paura di sbagliare o di non riuscire, perdendo di vista che l’aspetto importante è quello di liberarsi dai propri limiti autoimposti, scoprendo che l’attività manuale può aiutarci moltissimo per stare bene.

La paura di mettersi in gioco è il problema principale. Ed è una cosa che nota anche nei bambini di oggi, a cui manca l’approccio naturale nel gioco. Manca la voglia di “sporcarsi le mani”.

Attenta al mondo delle donne

E’ molto attenta al mondo delle donne e si rende conto di esser stata fortunata ad aver incontrato suo marito con cui ha sempre avuto un dialogo aperto e un rapporto alla pari. Conosce casi di donne che vivono situazioni ben diverse dalla sua, date da una mentalità maschile ancora retrograda in cui la donna non è considerata al pari dell’uomo o con la stessa libertà di fare o che abbia delle mansioni specifiche e obbligate solo in quanto donna.

Ciò la preoccupa nei casi in cui in queste famiglie crescano figli maschi, perché se viene cresciuto con questi esempi, in futuro, la sua mentalità potrebbe essere altrettanto ristretta, inficiando il suo rapporto con le donne con conseguenze a volte molto disastrose.

Il rapporto con le figlie e col marito

E’ cresciuta in una famiglia in cui aveva delle regole da rispettare e non poteva fare certe cose (come andare a ballare) e, per contrappasso, quando le sue figlie sono cresciute, le ha lasciate libere di fare le loro scelte in totale autonomia. Scelte che le hanno portate ad uscire di casa come è naturale che sia, anche se Mariangela si è dovuta abituare al distacco iniziale e al ritrovarsi la casa vuota.

Ha un bellissimo rapporto con le sue figlie, le ritiene le sue migliori amiche e amano passare del tempo insieme appena possibili, infatti si sono ripromesse di fare un viaggio tutte e tre insieme una volta all’anno per tenere sempre più unito il loro rapporto.

Ricorda che da bambina era molto timida, fino all’adolescenza. Poi l’incontro col marito è stato per lei un punto di svolta, perché ritiene che il loro rapporto l’abbia fatta crescere molto. Suo marito l’ha lasciata sempre libera nelle sue scelte, sostenendola anche nella sua vena creativa. Ritiene di esser cambiata tanto rispetto alla ragazza timorosa che era e riscontra lo stesso timore in tante altre sue coetanee.

Si rende conto che a volte, alcune di loro vivono in un contesto in cui vengono criticate spesso e ciò non fa altro che minare le loro sicurezze.

“Il fatto di non uscire dal proprio guscio non fa bene a nessuno.”

Mariangela

Uscire dal guscio e affrontare le proprie paure

Dal canto suo, Mariangela, non ha problemi a uscire dal suo guscio e vivere la sua vita. Avendo una casa di famiglia in montagna, le capita spesso di andarci anche da sola, perché per lei è un ambiente conosciuto e familiare in cui le piace immergersi per cambiare aria e fare lunghe passeggiate nei boschi col suo cane.

Non ha timore per il fatto di andarci da sola, ma spesso si è sentita chiedere se non avesse paura. La sua risposta è stata “Io non voglio avere paura”, che ben spiega il suo carattere e la sua visione della vita.

Si sente lontana dai ragionamenti di paura di tante sue coetanee, che usano questo aspetto come limite per non fare certe esperienze. Anche se questo suo modo di approcciare la vita non vuol dire essere una sprovveduta che si mette in situazioni pericolose. Infatti una sua frase chiarisce bene il suo pensiero:

“Cammino guardando avanti, ma sto attenta anche a quello che ho dietro”

Mariangela

Ha ovviamente timore se si dovesse trovare in ambienti sconosciuti o in orari poco frequentati, ma la paura e il fatto di fare esperienze da sola, non sono un limite per lei.

L’amore per i viaggi e lo yoga

La passione per il viaggio la eredita da suo padre, che oggi, novantenne vuole ancora rinnovare la patente per potersi spostare autonomamente.

“Ogni viaggio, che sia vicino o lontano, ti lascia sempre una crescita sia per le persone che conosci, che per l’emozione provata per i luoghi visti.”

Mariangela

“Il viaggio deve lasciarci qualcosa. È una scoperta di tutto.”

Mariangela

Non ha pregiudizi nei confronti del nuovo e del diverso, ma ama conoscere le altre culture, le altre persone che incontra, per crearsi ricordi ma soprattutto per crescere come persona.

La sua curiosità l’ha portata anche a iscriversi ad un corso di yoga, a cui si è avvicinata senza prima conoscerla, scoprendo un mondo che la affascina e le dona benessere sia fisico che mentale.

Rispetto alle prime lezioni si rende conto di esser riuscita a superare le paure iniziali che aveva, nell’assumere le posizioni più impegnative che le mettevano un po’ d’ansia.

Rendersi conto di esser riuscita a superare le sue paure e ed esser riuscita ad assumere certe posizioni le ha dato ancora più sicurezza e voglia di continuare a mettersi alla prova superando i propri limiti.

Riguardo a Crema

Con il matrimonio, dopo una breve parentesi lodigiana, è tornata nella zona di Crema, andando ad abitare in un paese proprio alle porte. Per lei è come essere a Crema, tanto è poca la distanza e non perde occasione per spostarsi nella cittadina.

Ama trascorrere del tempo facendo lunghe passeggiate in campagna, osservando la natura, costeggiando il fiume Serio o il Canale Vacchelli. Un aspetto di Crema che ama è proprio il fatto che sia caratterizzata da tanti corsi d’acqua, dal fiume al canale, alle rogge.

Sua madre, oggi novantenne, le recita ancora delle poesie in dialetto cremasco rafforzando ancora di più il suo già forte legame con Crema e le sue origini.

Il centro per lei è affascinante esteticamente e storicamente col suo trascorso veneziano di cui si vedono dei forti richiami negli elementi decorativi delle facciate dei palazzi.

Le piace andare in centro il sabato mattina quando il centro è molto pieno di gente e si sente la vivacità della città.

Il lungo Serio a Crema (Cr) il luogo scelto da Mariangela per il suo ritratto per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il lungo Serio a Crema (Cr) il luogo scelto da Mariangela per il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Mariangela e la fotografia

La sua creatività sfocia anche nella fotografia, dove le piace fare delle composizioni con gli oggetti quotidiani o anche con delle verdure. Le piace giocare con la fotografia e con la sua immagine, infatti cambia spesso la foto profilo sui social perché di diverte a cambiare ogni volta, mettendo in gioco la sua ironia. A parte le fotografie del matrimonio non si è mai trovata davanti all’obiettivo di una macchina fotografica, con alcune eccezioni delle foto scattate dalla figlia, ma non vuole escludere la cosa a priori senza tentare, solo per il timore di come sarà il risultato, preferendo sempre provare e vivere l’esperienza per vedere come va.

Le piace che nelle sue fotografie esca l’ironia, il prendersi in maniera leggera.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto “Donne di Crema” ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le Donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata, averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata, ci hai vissuto, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi: moni@monimix.com specificando “Donne di Crema”.


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.

Per vedere i ritratti delle Donne di Crema che hanno già partecipato, puoi visitare questa pagina.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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