Donne di Crema: il ritratto di Michela

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Ciò che amo del progetto “Donne di Crema” è che mi permette di incontrare donne di ogni età e scoprire le loro storie curiose, drammatiche, felici, piene di vita e ogni volta è un’emozione diversa e intensa. Così come nel caso di Michela, che, grazie ad Alice, scopre “Donne di Crema” e mi contatta per presentarsi.

L’incontro

Con Michela ci incontriamo in centro e mentre sorseggiamo un caffè mi racconta di sé e del suo sogno. E’ giovanissima, al momento la più giovane partecipante del progetto, ma ha già tanto da raccontare. La sua vita è legata indissolubilmente alla musica, la sua più grande passione.

Il ritratto di Michela per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Michela per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il giorno del ritratto di Michela

La vita di Michela è permeata di musica, cinema e arte. Sua mamma ha creato trent’anni fa, a Crema, uno studio di doppiaggio per il cinema e la tv, in cui lavora anche suo padre in veste di fonico. Oltre ad essere un fonico, suo padre è anche un bravo chitarrista, passione che ha trasmesso non solo a Michela, ma anche a suo fratello, anch’egli musicista.

Per Michela la musica è la sua più grande passione, oltre alla scrittura e al cinema. Studia canto da quando è bambina. Mi racconta di un aneddoto che l’ha portata a studiare anche pianoforte. Per un problema momentaneo alla gola che le impediva di cantare, non volendo stare senza musica, inizia a studiare pianoforte classico. Una volta risolto il problema alla gola riprende a cantare e da lì non si è più fermata. Ha 23 anni e le idee chiare, ascoltarla raccontare è un vero piacere.

Vedo il vivo entusiasmo nei suoi occhi quando mi parla della sua musica. Le chiedo di raccontarmi i suoi inizi nell’ambiente.

I primi passi nella musica

Al liceo ha creato la sua prima band musicale insieme ad alcuni amici ed è con loro che supera la paura del palcoscenico. Ricorda che da bambina viveva con molta paura il momento dei saggi della scuola di musica perché si ritrovava da sola sul palco a suonare il pianoforte e questo la faceva sentire a disagio. Sentiva gli occhi del pubblico addosso e le era anche capitato di fingersi malata pur di non presentarsi.

Con la band del liceo saliva sul palco e si lasciava trascinare dal gruppo e dalla musica.

Mi confessa che, sebbene cantare in pubblico non le crea alcun problema, ancora oggi ha qualche difficoltà a parlare davanti al pubblico quando deve presentare le canzoni, ma sta lavorando su questo aspetto ed è molto soddisfatta dei progressi che via via sta facendo.

A tal proposito, durante l’Università ha seguito un corso specifico sull’arte di parlare in pubblico proprio per trovare il modo di affrontare questa sua paura ed è riuscita a capire come sbloccarsi almeno in parte in tal senso. È stato molto impegnativo per lei, ma ha posto le basi per affrontare questo aspetto del suo lavoro.

Attualmente, Michela si esibisce non solo col suo gruppo (Innervisions) di cui fa parte anche suo padre alla chitarra, ma anche con un duo acustico (BlueJayWay), ma si esibisce anche da sola al piano e voce. A seconda dell’evento propone la formula migliore.

Negli ultimi mesi ha avuto la possibilità di esibirsi parecchie volte, grazie a Mrs D eventi (Alessandra Andreoli) che ha creduto in lei fin da subito e le ha affidato l’intrattenimento musicale dei suoi eventi d’arte dopo il periodo di quarantena.

Esibirsi nei locali cittadini e insegnare musica

Le chiedo come sia rapportarsi con i locali, in una realtà piccola come Crema, perché non è certo un ambiente facile in cui entrare e crearsi il proprio giro. Infatti mi conferma che seguire ogni passo richiede tempo e impegno. Bisogna prima di tutto farsi conoscere, conquistare la fiducia dei gestori, oltre che incontrare il loro gusto e riuscire a creare una collaborazione, con loro, che duri nel tempo. Un’iter impegnativo da seguire e non sempre ha il tempo per farlo.

Perché oltre che a portare in giro la sua musica si occupa anche di insegnarla, presso una scuola di Soncino e privatamente. È molto contenta di questo impegno perché ama molto l’insegnamento. Insegna ai bambini, nella scuola di Soncino (età sui 10 anni circa), mentre privatamente ha allievi di varie età, dal ragazzo alla signora appassionata che vuole migliorare nel canto.

Non si ferma mai Michela, e l’energia è quella dei vent’anni, ma anche quella di chi ha un obiettivo da perseguire e non si ferma finché non riesce a raggiungerlo.

La scrittura

E’ un animo creativo quello di Michela, e infatti, non esiste solo la musica per lei: è anche una grande amante della scrittura, adora scrivere e inventare storie. Ha seguito un corso di Laurea allo Iulm di Milano, in cui ha studiato cinema, televisione e giornalismo, e vorrebbe occuparsi anche di sceneggiature per la televisione o per il cinema.

La madre lavorando nell’ambiente del cinema, è una sua grande sostenitrice e le dà preziosi consigli. Al momento, Michela, sta valutando se iscriversi ad un Master a Roma per poter lavorare nel cinema, ma qui le subentra il dubbio che tale scelta la costringerebbe a riorganizzare in toto la sua vita lavorativa e personale.

Studiare a Roma vorrebbe dire trasferirsi là per seguire i corsi, anche se questi la impegnerebbero solo pochi giorni a settimana. In questo modo, farebbe la pendolare per riuscire a mantenere le sue lezioni di musica privata con i suoi allievi e poter vivere la relazione col suo fidanzato.

L’amore

Si lascia un po’ andare alla confidenza e mi racconta che in terza media stava con un ragazzo più grande di lei con cui aveva instaurato una relazione seria, nonostante la giovane età. In questi tre anni di relazione, Michela scopre aspetti dell’amore che non conosceva tra cui la fortissima gelosia di lui che la fa sentire costretta in un rapporto che avrebbe dovuto avere la leggerezza tipica di quell’età, ma che in realtà è ben più complicato. Un rapporto fatto di divieti, per non vedere le amiche di sempre, discussioni e insicurezze.

Superata quella storia, scopre un nuovo amore e anche qui durerà qualche anno, prima di arrivare all’attuale storia e si rende conto che questo rapporto che sta vivendo ha una profondità completamente diversa rispetto alle altre storie avute, la vedo serena e piena di entusiasmo nel viverla e a fare progetti per il futuro.

Mi dice di esser sempre stata una persona timida e di parlare poco con le persone che non conosce, ma che appena prende confidenza non si ferma più di parlare. È talmente un piacere vedere il suo entusiasmo e ascoltarla che non mi accorgo nemmeno che sono già un paio d’ore che stiamo parlando.

Il pensiero di Michela riguardo a Crema

Da ragazzina aveva il sogno di trasferirsi all’estero perché sentiva Crema troppo stretta per lei, si vedeva magari a Londra a seguire la sua musica e le orme dei suoi amati Beatles. Ma oggi, dopo aver studiato a Milano e visto la vita in una grande città, apprezza di vivere qui, nella calma di una piccola cittadina.

Certo, per il cinema sarebbe costretta a spostarsi per poter studiare, ma il suo sogno sarebbe quello di potersi dedicare alla scrittura da freelance e inventare storie, dal suo computer portatile in ogni luogo e quindi anche a Crema. Ama il fatto che sia piccola, tranquilla per vivere, ma vivace dal punto di vista degli eventi e apprezza tutti gli abbellimenti che stanno realizzando negli ultimi anni che la rendono ancora più bella. Si rende conto che dal punto di vista dei locali dove potersi esibire non vi sia la scelta infinita di Milano ma apprezza ogni realtà che va via via scoprendo

Uno scorcio della Piazza Premoli a Crema (Cr), il luogo scelto per ambientare il ritratto di Michela per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Uno scorcio della Piazza Premoli a Crema (Cr), il luogo scelto per ambientare il ritratto di Michela per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Michela e la fotografia

Non ama particolarmente fotografare, ma ama potersi ritrarre insieme agli amici mentre stanno vivendo momenti felici e spensierati, per poterli conservare. Solitamente è lei quella che scatta un sacco di selfie con loro.

Davanti all’obiettivo si sente tranquilla, mi dice di non aver grosse difficoltà, anche se preferisce esser ritratta mentre è su un palco con un microfono in mano a cantare. Lì, in quel luogo e in quel momento, esce la sua vera essenza.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno quindi ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo però l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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