Donne di Crema raggiunge il traguardo del ritratto n. 30, con la storia di Antonella che ti racconto oggi.
L’incontro
I primi contatti tra me e Antonella risalgono al mese di Marzo, appena prima del lockdown; dopo la riapertura ci siamo rincorse per un bel po’ prima di riuscire a trovare una data che ci trovasse libere entrambe. Scegliamo di vederci un mercoledì mattina di Settembre, il clima non è a nostro favore, ma non ci lasciamo scoraggiare.
Il giorno del ritratto di Antonella
Ci ritroviamo sedute ai tavolini di un bar. Io eterna ottimista e lei, pessimista di natura, a far previsioni se smetterà o meno di piovere. Un diluvio fuori dalle finestre fa da sfondo alla nostra chiacchierata.
Mentre continuo a ritrarre le “Donne di Crema” nuovi incontri e nuove sinergie prendono forma. Ogni donna che incontromi regala tanto di sé a livello personale, regalandomi entusiasmo e nuovi spunti di riflessione, come la storia di Alice,che ti racconto in questo articolo.
L’incontro
Alice mi ha scoperta attraverso una sua amica che mi segue da tempo e nel giro di ventiquattro ore ci siamo organizzate per realizzare il suo ritratto, essendo lei di passaggio a Crema solo per un giorno.
Il giorno del ritratto di Alice
Alice mi racconta che è di passaggio a Crema solo per un giorno, di ritorno da una vacanza all’Isola d’Elba e in procinto di tornare in quella che da due anni è la sua nuova casa, Dublino.
La storia di Alice è avvincente, perché nonostante la sua giovane età, ha già un bagaglio di esperienze incredibili.
Il progetto “Donne di Crema” sta prendendo sempre più forma nella mia testa, e sempre più piede tra le donne. Le candidature continuano ad arrivare e non potrei esser più felice di così.
L’incontro
Con Vera ci eravamo sentite i primi giorni di marzo per fissare il nostro incontro ma lo scoppio della pandemia e la relativa chiusura ci avevano impedite di poterci incontrare. Dopo tanti mesi, finalmente, riusciamo a fissare il nostro appuntamento.
Ci incontriamo nel tardo pomeriggio in un piccolo parco ai piedi della Basilica di Santa Maria della Croce, simbolo delle mie origini, e per questo luogo molto caro anche a me per incontrare una nuova donna da raccontare.
Il giorno del ritratto di Vera
Vera arriva puntualissima e sorridente e subito iniziamo a chiacchierare, scherzando sul nostro tempismo di quando avevamo scelto di vederci e un attimo dopo annunciarono la chiusura di tutto.
Nel raccontarmi di sé, mi rivela di essere un po’ un maschiaccio da sempre, avendo sempre preferito avere amici maschi, più diretti nei rapporti quotidiani, dove è sempre bastato poco per superare un’incomprensione o un litigio.
Al contrario, ha sempre trovato maggiori difficoltà con le ragazze e durante l’adolescenza non ha mai avuto vere amiche perché non riusciva ad aprirsi abbastanza con loro e quindi creava solo rapporti che restavano in superficie.
E’ solo verso i trent’anni che ha iniziato a capire come andare maggiormente in profondità e a crearsi dei veri rapporti di amicizia con altre donne, scoprendo quanto possa in realtà offrire la sintonia e la collaborazione femminile.
“Se le donne fanno fronte comune, nessuno può fermarle”.
Il mese di agosto è stato un mese prolifico per il progetto “Donne di Crema” e mi ha permesso di realizzare tanti nuovi ritratti e raccontare tante nuove storie di donne meravigliose.
L’incontro
Con Lucia ci conosciamo da alcuni anni, quando per un puro caso del destino abbiamo scelto entrambe di frequentare un corso di Kickboxing in una palestra locale. Simili su alcuni aspetti caratteriali, non siamo le classiche persone che fanno subito amicizia, ma con lei è scattata una sintonia immediata che ci ha permesso di creare una bella amicizia che dura nel tempo.
Il giorno del ritratto di Lucia
Lucia di base è una persona timida, mi piace vederla arrossire di tanto in tanto. Non dà subito confidenza alle persone, ma se riesci a conquistare la sua fiducia, scopri in lei un’amica sempre pronta ad ascoltare e a darti un ottimo consiglio.
La sua timidezza passa spesso in secondo piano perché ha sempre la battuta pronta, ha quel tipo di ironia che ti conquista subito. Sempre sorridente e in apparenza rilassata, la sua mente è sempre in movimento e le permette di cogliere sfumature e dettagli che ai più passano inosservati.
Ciò che mi ha sempre colpito di lei è che quando sorride, ti contagia subito, perché sa sorridere con tutto il viso, i suoi occhi si strizzano e si fanno brillanti, e subito ti fa simpatia e sorridi anche tu.
Il ritratto di Emanuela è il numero 23della serie.La voce attorno al progetto “Donne di Crema” continua a diffondersi e sempre nuove partecipanti si propongono per raccontare la propria storia. Per me è un continuo rinnovo di emozione mista ad orgoglio, vedere quanto questo progetto abbia colpito dritto al cuore, le donne di Crema.
Il ritratto di Emanuela – L’incontro
E’ grazie a Maria Grazia, fotografata recentemente, che ho l’occasione di conoscere Emanuela. Con Maria Grazia condivide la passione per i libri, il teatro e l’arte in generale.
Il giorno del ritratto di Emanuela
Emanuela, scopro subito che ha l’abitudine di arrivare sempre in anticipo, infatti, è già davanti al cancello del parco Bonaldi, dove ha scelto di ambientare il suo ritratto, quando arrivo all’appuntamento.
Il suo aspetto mi colpisce subito, capello corto, grigio e con ciuffi rosa la fanno sembrare ben più giovane della sua età.
Ci sediamo al fresco, all’ombra di due grandi pini secolari e lì inizia a raccontarmi la sua storia. Iniziamo dall’infanzia, dove alcuni suoi aspetti caratteriali prendono forma.
Sono molto contenta di esser riuscita a pianificare ben quattro ritratti del progetto “Donne di Crema”, nella settimana del Ferragosto. Quale momento migliore per approfittare della pausa lavorativa, per dedicarmi al progetto e a conoscere nuove meravigliose storie?
L’incontro
Con Roberta decidiamo di fare una passeggiata mattutina lungo le sponde del fiume Serio, luogo a lei caro, e posto ideale dove beneficiare di un po’ d’ombra sotto le fronde degli alberi.
Il giorno del ritratto di Roberta
Ci incontriamo in bicicletta all’imbocco della zona pedonale che ci porta al fiume e alla passeggiata. C’è molta calma attorno a noi ed è il luogo ideale dove chiacchierare amabilmente senza distrazioni o la confusione cittadina.
Scorrono le settimane e il progetto “Donne di Crema” prosegue e mi porta al diciottesimo ritratto, quello realizzato a Sole.
L’incontro
E’ un tardo pomeriggio di fine luglio, quando
decidiamo di incontrarci con Sole, in campagna, in una delle giornate più calde
di questa torrida estate cremasca. Non ci lasciamo scoraggiare e ci vediamo in
un posto molto amato dai cremaschi, oltre che un luogo molto caro a Sole, i
fontanili.
Il giorno del ritratto di Sole
Arrivo con leggero anticipo all’incontro e ne
approfitto per cercare il luogo migliore dove poterci sedere per la nostra
chiacchierata e per realizzare il ritratto di Sole. Il luogo è preso d’assalto
dai cremaschi in cerca di un po’ di refrigerio dalla calura.
Individuo un angolino perfetto sia per la chiacchierata che per le foto e attendo l’arrivo di Sole. Poco dopo, la vedo arrivare in un bellissimo abito bianco che fa risaltare ancora di più la sua pelle abbronzata. Appena mi vede mi saluta con un sorriso aperto e sincero.