Donne di Crema: il racconto del ritratto di Lucia

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Il mese di agosto è stato un mese prolifico per il progetto “Donne di Crema” e mi ha permesso di realizzare tanti nuovi ritratti e raccontare tante nuove storie di donne meravigliose.

L’incontro

Con Lucia ci conosciamo da alcuni anni, quando per un puro caso del destino abbiamo scelto entrambe di frequentare un corso di Kickboxing in una palestra locale. Simili su alcuni aspetti caratteriali, non siamo le classiche persone che fanno subito amicizia, ma con lei è scattata una sintonia immediata che ci ha permesso di creare una bella amicizia che dura nel tempo.

Il ritratto di Lucia per "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Lucia per “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il giorno del ritratto di Lucia

Lucia di base è una persona timida, mi piace vederla arrossire di tanto in tanto. Non dà subito confidenza alle persone, ma se riesci a conquistare la sua fiducia, scopri in lei un’amica sempre pronta ad ascoltare e a darti un ottimo consiglio.

La sua timidezza passa spesso in secondo piano perché ha sempre la battuta pronta, ha quel tipo di ironia che ti conquista subito. Sempre sorridente e in apparenza rilassata, la sua mente è sempre in movimento e le permette di cogliere sfumature e dettagli che ai più passano inosservati.

Ciò che mi ha sempre colpito di lei è che quando sorride, ti contagia subito, perché sa sorridere con tutto il viso, i suoi occhi si strizzano e si fanno brillanti, e subito ti fa simpatia e sorridi anche tu.

Educatrice per ragazzi

Lucia è un’educatrice per ragazzi della fascia d’età della preadolescenza. Un lavoro che ha scelto sin da ragazzina, ha sentito subito che era il lavoro adatto a lei e non ha mai avuto dubbi. La passione per il suo lavoro è molto forte e ascoltarla mentre me ne parla mi fa capire quanto grande sia il suo amore per questi ragazzi e per ciò che fa per e con loro.

Suo padre è stato per moltissimi anni un libraio storico di Crema, e Lucia, insieme ai fratelli, passava le vacanze estive e natalizie a dare una mano al padre in libreria. Ma questo non è bastato affinché i tre figli seguissero le orme del padre e rilevassero la libreria al momento in cui il genitore è andato in pensione.

Idee chiare

Tutti tre i ragazzi avevano già le idee chiare sulla strada che volevano seguire. Lucia in primis aveva già scelto il suo futuro, il suo obiettivo era diventare un’educatrice, e da lì la scelta di iscriversi alla facoltà universitaria di Scienze dell’educazione e poi pedagogia.

La conferma che la sua strada fosse quella dell’educatrice le arriva durante le superiori quando svolge alcuni stage presso una casa di riposo e altre realtà.

L’ultimo anno di università svolge il servizio civile ed entra in contatto con la cooperativa in cui lavora tutt’ora. La cosa che sottolinea è che non ha mai dovuto fare un colloquio in vita sua, avendo iniziato sin da subito con questa cooperativa e dopo quindici anni è ancora con loro.

La conquista dell’indipendenza

E’ durante l’ultimo anno di università che fa la sua prima esperienza di vita fuori casa condividendo un appartamento con un’ amica universitaria. Studiando a Bergamo le era sembrata una scelta più comoda fermarsi direttamente lì a vivere ed evitare le continue trasferte. Quello fu il primo vero passo verso la sua indipendenza dalla famiglia.

Ma è al termine dell’università che inizia la sua vita da indipendente. Affitta casa a Crema con la sua migliore amica e per quattro anni vivono insieme. Ricorda quegli anni come i più spensierati della sua vita. Giovani, ma già lavoratrici, si dividevano tra la vita lavorativa in cui rispettare gli orari e gli impegni, con la vita da ventenni in cui fare tardi la sera con gli amici, riuscendo sempre ad essere cariche di energie la mattina dopo.

Mi racconta che ha avuto una vita serena, nata in una bella famiglia, in cui i genitori hanno educato lei e i suoi fratelli ad essere indipendenti sin da giovani, a seguire la propria strada anche se questa li avrebbe portati lontano da casa. Hanno insegnato loro a sapersela cavare in ogni situazione e questo li ha resi adulti responsabili.

La fortuna di avere una vita serena

Per chi come lei ha avuto la fortuna di avere una vita serena, senza drammi, poteva essere una difficoltà maggiore avvicinarsi a famiglie problematiche e ragazzi chiusi nelle loro realtà, ma ha sfruttato a suo favore la sua vita tranquilla, mostrando loro un modo diverso di vivere.

Il suo lavoro è la sua più grande passione, si vede da come ne parla, non lo cambierebbe per nulla al mondo. Non riuscirebbe a fare un lavoro più tradizionale, in ufficio, dove le giornate possono ripetersi tutte uguali. Ama il fatto che il suo lavoro sia diverso ogni giorno, ama poter conoscere sempre nuovi ragazzi con le loro storie non semplici, ma che sanno darle moltissimo.

Per questo motivo ha preferito scegliere una fascia d’età apparentemente più difficile, come quella della preadolescenza, anziché quella dei bambini, perché con i ragazzi più grandi, si ritrova a dover affrontare ogni volta dei casi molti diversi tra loro.

Stimoli costanti a crescere e migliorare

Ciò che apprezza maggiormente del suo lavoro è il continuo stimolo a crescere come persona e come professionista. Ogni caso che le si presenta è differente e ciò la obbliga a non smettere di aggiornarsi e fare ricerca per poter proporre ogni volta un approccio mirato e delle attività pensate su misura per il ragazzo in questione.

Questo le permette di essere sempre con la mente in movimento, i continui stimoli le permettono di non annoiarsi mai ma, al contrario, sono fonte di entusiasmo, nonostante ammetta non sia sempre facile trovare strade nuove.

Nello specifico, Lucia, si occupa di ragazzi della fascia d’età della preadolescenza, in un arco temporale che ricopre le scuole medie e i primi anni di superiori. Il suo compito è quello di ascoltarli, affiancarli e aiutarli trovando per loro delle attività che possano aiutarli ad affrontare i loro problemi.

Si pone al loro fianco, con l’accortezza di non apparire mai come un esempio da seguire, o come una madre che mette divieti e regole inflessibili, ma mostrando loro che la vita può essere “normale”, senza colpi di testa, ma comunque serena, così come è stata per lei.

Non solo scuola

Durante le lezioni a scuola affianca alcuni di questi ragazzi e fuori dalla scuola si occupa di incontri presso il domicilio dei ragazzi.

Riguardo a questo aspetto, mi racconta che non è semplice farsi accogliere dalle famiglie, ma con gli anni, l’esperienza, e la sensibilità che la contraddistingue, ha imparato ad entrare in punta di piedi nelle loro case, spiegando il suo ruolo e cosa andrà a fare, senza invadere lo spazio di nessuno, ma portando il suo aiuto e la sua esperienza per il bene del minore.

Lucia è una persona razionale, con la testa sulle spalle, ma ciò non vuol dire che sia una persona troppo seriosa, infatti ti basta scambiare due parole con lei per scoprire il suo lato divertente, sempre pronta alla battuta e, dote non meno importante, è una persona che sa metterti subito a tuo agio.

E’ attenta e ascolta veramente la persona che ha davanti ed è pronta ad imparare dalle vite degli altri, senza mai giudicare. Proprio i suoi ragazzi le hanno insegnato tanto.

E’ dall’ascolto delle loro storie che ha imparato che nella vita i problemi veri sono altri e che non ha senso fare drammi per delle sciocchezze. Ognuno ha la propria storia e ha diritto di fare le proprie scelte, giuste o sbagliate che siano. L’importante è poi capire e trarre insegnamenti dai propri errori.

Il pensiero di Lucia riguardo a Crema

Per lei Crema è il luogo ideale in cui vivere. Avendo vissuto la sua infanzia e adolescenza, in un paese,  sa bene la differenza che esiste tra un paese e una cittadina come Crema. Ricorda che ai tempi delle medie, quando il sabato sera usciva con le amiche, i genitori le accompagnavano a Crema e per loro, abituate al paese, sembrava quasi di andare in una grande città come Milano.

Trasferendosi qui da ventenne ha fin da subito apprezzato la comodità di vivere tranquillamente in un piccolo centro dove potersi spostare senza per forza l’uso dell’auto. E la vicinanza con le grandi città la rendono sicuramente ancora più interessante e appetibile.

Non vorrebbe vivere da nessuna altra parte se non qui, e lo nota soprattutto quando viaggia, perché ama far sempre ritorno a Crema.

Via Buso a Crema (Cr)
Via Buso, a Crema (Cr), dove Lucia ha scelto di ambientare il suo ritratto

Lucia e la fotografia

Ama fotografare, in particolare le piacciono i ritratti, e le piace il dono della fotografia di porre attenzione su un dettaglio a cui, magari ad una prima occhiata, non aveva fatto caso, ma che nota solo osservando in un secondo momento la fotografia scattata.

Al contrario, non ama particolarmente farsi fotografare perché si sente un po’ impacciata, ma le piace conservare i ricordi dei momenti che sta vivendo.


Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno quindi ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo però l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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