Donne di Crema: il ritratto di Cecilia

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Il ritratto di Cecilia, segna la ripresa del progetto “Donne di Crema”, rimasto in sospeso forzatamente durante l’emergenza dovuta dal Coronavirus.

Il ritratto di Cecilia per il progetto fotografico “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli
Cecilia – Progetto fotografico “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

L’incontro

Una ripresa del progetto davvero piacevole, con le dovute precauzioni, la mascherina e la distanza secondo le norme, ma che non ci hanno impedito di fare una bella chiacchierata per conoscerci. Ammetto sia stato strano non poterle stringere la mano, appena è arrivata, o salutarla a distanza, ma purtroppo, al momento, non si può fare altrimenti.

Il giorno del ritratto di Cecilia

Un tardo pomeriggio di fine maggio, una via a due passi dal centro, luogo denso di storia e cultura, con il Palazzo Terni a far da sfondo al ritratto di Cecilia.

Ci sediamo ai tavolini all’aperto di un bar a pochi passi e, mentre sorseggiamo una bibita fresca, mi racconta la sua storia.

“Avvocata delle donne” si definisce, e come inizio già cattura la mia attenzione. La lascio parlare a ruota libera. Una vita impegnata la sua: avvocata di professione, attiva nel sociale in una rete a sostegno delle donne vittime di violenza, moglie e madre di tre figli maschi tra i 9 e i 13 anni circa.

Una vita ricca di impegni e sempre di corsa, ma che non le impedisce di seguire i suoi figli e a insegnare loro, unitamente al marito, a crescere nel rispetto e nell’educazione, nell’ottica di formare gli uomini adulti e rispettosi, di domani.

Mentre mi racconta la sua storia vedo la sua serenità e il suo orgoglio di mamma, ma anche della professionista che si batte in prima linea nella prevenzione della violenza sulle donne. Infatti mi racconta che insieme alla Rete Con-Tatto, di cui fa parte da circa otto anni, va nelle scuole superiori a parlare ai ragazzi adolescenti perché:

E’ fondamentale lavorare sulla mentalità maschile, fin da giovani, per prevenire la violenza futura e far capire che il seme della violenza nasce anche da comportamenti a cui non si dà importanza, come può essere un apprezzamento colorito ad una ragazza incontrata in un bar o per strada.

Cecilia
La lotta contro la violenza sulle donne

La ascolto rapita perché il tema della violenza è sempre un tema molto sensibile che mi ha sempre interessato, e lei riesce a farlo con la serenità che, mi spiega, nasce dalla preparazione e dalla formazione costante che deve seguire per potersi occupare di queste tematiche.

Non deve esser certo facile riuscire a gestire la parte emotiva davanti a certe situazioni, ma è proprio grazie alla formazione che ha imparato a gestire questo aspetto della questione, perché solo riuscendo a razionalizzare è possibile essere realmente d’aiuto.

Cecilia non è il solito avvocato freddo e distaccato come spesso vengono descritti secondo il luogo comune, i suoi colleghi.

E’ molto dolce, solare, alla mano. Tanto che le sue clienti stesse si stupiscono di questo suo modo di fare.

Assistendo e collaborando con molte donne, oltre ai rapporti personali, ha una vasta visione dei rapporti che si creano tra esse, e se, a volte tali rapporti possono non essere semplicissimi per via di invidie e competizione, ama quando scattano la complicità e la solidarietà femminile, perché a quel punto non c’è ostacolo che tenga, perché le donne, unite, sono fortissime, e quando il rapporto è vero fa crescere le parti ed è spesso una salvezza.

Dopo pochi istanti che siamo a quel tavolo ho l’impressione di essere con una persona che conosco da tempo, si instaura subito un buon dialogo, fatto di conoscenza ma anche di risate.

E tra le chiacchiere mi confessa che ama cantare, ascolta musica in ogni istante e ogni genere di musica. E’ molto intonata e i suoi figli amano sentirla cantare tanto da spronarla a iscriversi a qualche contest musicale.

La musica è un sogno che ha sempre avuto nel cassetto, e prima che la quarantena ci bloccasse in casa, stava per iscriversi ad un corso di canto per apportare qualche miglioria a livello tecnico. Chissà mai che riprenda in mano il suo progetto nei prossimi mesi. A giudicare dalla sua espressione mentre me ne parla si vede quanto ami cantare.

Il pensiero di Cecilia riguardo a Crema

Cecilia, quando le chiedo se ha una definizione per Crema, non ha esitazioni. Per lei Crema è “la pacifica”. Mi piace subito questa definizione, che ben rispecchia la nostra cittadina.

Mi spiega che per lei Crema è la pace, in particolare adora, nelle sere d’estate, passeggiare o fare un giro in bici in centro, al tramonto, e ascoltare il verso delle rondini, perché solo a quell’ora lo si sente. Un’immagine bellissima di Crema, che a quell’ora è ancora più bella e silenziosa, perché i negozi chiudono, tutti rientrano a casa, il centro si svuota e resta un tesoro per pochi.

Ama Crema, lo si sente da come ne parla, le piace com’è, e le piace anche la mentalità provinciale nel senso positivo del termine, perché apprezza il fatto di poter uscire e incontrare sicuramente qualcuno che conosce e scambiare due parole.

Via Dante Alighieri e Palazzo Terni, a Crema
La via Dante Alighieri e il palazzo Terni, il luogo scelto per ambientare il ritratto di Cecilia per il progetto “Donne di Crema”

Cecilia e la fotografia

Parlando di fotografia, mi racconta che la madre è sempre stata una grande appassionata di fotografia e ha sempre avuto delle bellissime macchine fotografiche. Passione che ha trasmesso alla figlia che, quando è in viaggio, scatta molte foto per fermare l’attimo vissuto, anche se poi sorridendo aggiunge: “Non ci sono mai nelle foto e devo chiedere a mio marito di farmene almeno una per far vedere che c’ero anche io”.

Mi piace il suo approccio alla fotografia di ritratto perché sposo perfettamente il suo pensiero. Per lei un ritratto vuol dire cogliere la persona in quel preciso istante, senza artifici e senza pose, in maniera autentica. Non vive con disagio l’obiettivo, perché non si preoccupa del risultato bello o brutto che sia, l’importante per lei è riconoscersi in quell’istante.

Dopo la bella chiacchierata arriva il momento degli scatti. Mentre scatto la vedo sorridere in maniera sincera, si illumina in viso e ne approfitto per cogliere quella luce sul suo volto.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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