Come l’autostima gioca un ruolo determinante nel contrastare la violenza.
Ascoltando molte storie di donne, vittime di violenza psicologica o fisica, ho iniziato a pormi parecchie domande per cercare di capire gli schemi dietro alle dinamiche di queste situazioni. Esistono degli schemi ricorrenti anche se le storie e le persone coinvolte sono molto diverse.
Ho iniziato a pensare che per poter arginare il sempre più dilagante dramma della violenza sulle donne, si debba intervenire su più fronti. Sicuramente la prevenzione è fondamentale e quindi ben vengano gli interventi nelle scuole (Medie e Superiori), per parlare ai ragazzi di cosa sia la violenza e da dove parta. Ma credo sia altrettanto fondamentale preparare anche le ragazze su un altro fronte, oltre a quello del riconoscere i primi segnali di una relazione tossica, e cioè aiutarle a prendere consapevolezza di loro stesse.
Molti casi di violenza riguardano donne che erano sempre state salde nella loro vita, ma è bastato che abbassassero la guardia, perché fragili in quel momento della loro vita a causa di problemi di salute, problemi lavorativi, un lutto o la fine di una relazione importante, per cadere nella rete di un uomo che si è poi rivelato il loro carnefice.
Per cercare di diffondere messaggi di aiuto alle donne, per cercare di dare un contributo alla lotta contro la violenza sulle donne, ho pensato di coinvolgere alcune delle Donne di Crema nella stesura di diversi articoli su queste tematiche.
La prima ad aver aderito alla mia proposta è Laura Genovese, che ringrazio moltissimo. Da molti anni è volontaria presso il Centro Antiviolenza Donne contro la Violenza di Crema e ha seguito corsi di Mindfulness e Counceling specializzandosi Counselor di analisi transazionale.
Nel suo articolo, Laura, oltre a dare molte informazioni importanti, ci insegna anche un esercizio pratico per capire come imparare a stare bene con noi stesse.
Partiamo da un presupposto importante:
NESSUNO NASCE VITTIMA, CHIUNQUE PUÒ DIVENTARLO.
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