La fotografia dopo la pandemia sarà importante?

La fotografia dopo la pandemia, come sarà, come verrà percepita dalla persone, quanto avrà importanza? Come cambieremo noi e le nostre vite? Molte sono le incognite in ogni ambito, personale e lavorativo. Prendendo spunto da una lettera che ha scritto lo stilista Giorgio Armani voglio condividere con te alcune riflessioni.

La fotografia di ritratto - Rinascita - Immagine di Monica Monimix Antonelli
Rinascita – (C)Monica Monimix Antonelli

La lettera di Giorgio Armani

Nei giorni scorsi la lettera che Giorgio Armani ha inviato alla rivista di moda americana WWD Women’s Wear Daily, nell’arco di poche ore, ha fatto il giro delle testate e dei siti di tutto il mondo.

Lo stilista milanese tocca punti delicati e li fa con la sua solita eleganza ed educazione. Affronta aspetti sensibili del sistema moda e lo fa con fermezza. Il suo è un vero e proprio sfogo su ciò che ritiene non funzionare più e si auspica che, passato questo stato d’emergenza, le cose possano realmente cambiare.

I punti da lui toccati riguardano i tempi dettati oggi dal fast fashion, con i suoi tempi rapidi, collezioni non allineate con le stagioni, in una corsa a portare nei negozi e online sempre nuovi capi, producendo molto più di quello che la clientela possa realmente comprare, con la conseguenza di forte inquinamento e grande spreco di risorse.

“Il declino del sistema moda, per come lo conosciamo, è iniziato quando il settore del lusso ha adottato le modalità operative del fast fashion con il ciclo di consegna continua, nella speranza di vendere di più…Io non voglio più lavorare così, è immorale”

Giorgio Armani
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