Quando hai un obiettivo, le cose accadono

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Il titolo di questo articolo “Quando hai un obiettivo, le cose accadono”, è un po’ il riassunto di quello che mi sta succedendo negli ultimi mesi, da quando ho deciso di ricominciare a dedicarmi al blog, scrivendo articoli di fotografia, in particolare di ritratto femminile.

La prima reazione positiva è stata quella di esser riuscita a ritrovare un grandissimo entusiasmo per il mio lavoro e la conseguenza è che un sacco di cose belle stanno accadendo.

Do whtat you love. Photo by Riz Mooney on Unsplash
Photo by Riz Mooney on Unsplash

Premessa

Quando a novembre ho preso la decisione di riaprire il blog non avrei mai immaginato che nel giro di pochi mesi avrei messo in moto una serie di incontri, coincidenze, occasioni che mi stanno aprendo la mente a nuovi progetti e a nuove iniziative.

La prima cosa importante è che ho finalmente fatto chiarezza dentro di me. Andavo avanti alla giornata, facendo un po’ di cose di vario genere a seconda delle necessità, ma avevo un po’ perso di vista l’obiettivo finale e soprattutto la voglia di sperimentare.

Vivendo alla giornata, si tende a fare il compito del giorno senza vedere il quadro completo. Compiamo una serie di azioni meccaniche, che col tempo, ci tolgono l’entusiasmo, la voglia di fare e soprattutto non ci portano da nessuna parte.

Al contrario, quando abbiamo un obiettivo, siamo più focalizzati e di conseguenza le cose accadono. Non è magia, è semplicemente una conseguenza delle nostre azioni.

Quando abbiamo un obiettivo chiaro in mente, iniziamo a programmare le nostre settimane per raggiungerlo.

Impostando la settimana, posso spalmare i compiti che mi sono prefissata di portare a termine nell’arco dei 7 giorni, e ogni giorno compio le azioni che mi aiutano ad essere prima di tutto costante, e in secondo luogo mi focalizzano sul mio obiettivo.

Puoi leggere l’articolo dedicato alla routine mattutina che mi sono creata, per iniziare al meglio ogni mia giornata.

Fare chiarezza per trovare il mio obiettivo

La prima cosa che ho fatto per cambiare la mia situazione di stallo, è stato capire di cosa volessi realmente occuparmi.

Detto così sembra scontato, no? Faccio la fotografa quindi faccio foto, facile no? No.

La fotografia è un ambito molto vasto, si compone di molti generi, alcuni tra loro molto distanti.

Da quando ho iniziato, ho sempre fatto principalmente foto di moda, ritratti, alcuni lavori di interni e alcuni matrimoni.

Ciascun settore mi ha sempre affascinata, e mi ha sempre stimolata a migliorare. Ma ho capito che qualcosa comunque non funzionava perché ultimamente non stavo più crescendo e non andavo da nessuna parte.

Mi sono messa a ragionare parecchio, ho seguito dei corsi per far chiarezza dentro di me, su ciò che realmente volessi fare nella vita, la ricerca dello “scopo della vita” per intenderci.

La moda mi è sempre piaciuta perché è eclettica, cambia continuamente e questo può essere uno stimolo costante per un fotografo, però sentivo che non mi dava abbastanza. Più che altro io non sono allineata con essa. Nella vita non sono una che segue la moda, non ho uno stile ben definito, vado in giro spettinata da sempre, il trucco per me è un velo quasi impercettibile.

Non ci azzecco nulla con l’ambiente moda, perché non fa parte di me.

Sono più in linea con la parte comunicativa e sensibile della fotografia.

Infatti, nell’ambito dei matrimoni ciò che mi piace é che in una giornata entri in contatto con molte persone e molte emozioni, spesso travolgenti e ogni volta torni a casa con il cuore pieno.

La definizione del mio obiettivo

Da qui la conclusione che il genere perfetto per me è il ritratto, in particolare il ritratto femminile.

In questo ambito trovo la mia dimensione perché posso ascoltare (e poi raccontare) storie di vita di ciascuna donna, indagare gli aspetti psicologici che caratterizzano questo tipo di fotografia e capire le dinamiche tra fotografo e soggetto ritratto.

Mi dà ampio raggio di sperimentare situazioni sempre diverse. Inoltre mi dà la possibilità di vivere un’esperienza intensa a livello umano perché col ritratto si riesce a creare un legame con la persona davanti a noi, che ci dà la possibilità di entrare un po’ nel suo mondo e nei suoi sentimenti.

Ho sempre preferito ritrarre soggetti femminili, e ho capito di voler approfondire ulteriormente questo genere, in particolare gli aspetti psicologici che comporta, sia dal punto di vista del fotografo che del soggetto ritratto.

Scelta la mia nicchia, ho iniziato a scrivere gli articoli del blog.

Articolo dopo articolo è diventato quasi naturale dedicare del tempo alla scrittura, nell’arco delle mie giornate, ed è diventato un appuntamento fisso al mattino presto.

Ho iniziato a buttar giù molte idee per poi rendermi conto che stavo perdendo di vista il punto focale del mio nuovo progetto e cioè il ritratto femminile.

Ancora una volta mi sono fermata un momento a riflettere. Da qui ho ricominciato a togliere ciò che esulava dal tema, andando al nocciolo della questione e ho formulato l’idea che mi ha portata a oggi col progetto “Donne di Crema”. Riguardo a questo progetto trovi un articolo dettagliato qui

Ho definito i dettagli del progetto (come organizzarlo, come trovare soggetti, come veicolare il messaggio, che tipo di ritratto, ecc..) e ho iniziato a pubblicizzarlo su Facebook e Linkedin.

Quando hai un obiettivo, le cose accadono

Parallelamente al diffondere informazioni sul progetto ho condiviso gli articoli di fotografia scritti sul blog (su Facebook e Linkedin) e grazie ad uno di questi articoli su Linkedin, mi ha contattata un giornalista (che tra le altre testate, scrive anche per il Corriere della Sera) che cura una testata online (IMG Press) per un’intervista sulla fotografia.

E’ stata una bella soddisfazione a così breve distanza dal lancio del blog.

Nel frattempo, ho iniziato a cercare un appoggio in qualche studio fotografico a Crema dove poter scattare alcune tipologie di ritratto e quasi in contemporanea ho ricevuto su Facebook la notifica di un nuovo studio fotografico aperto a Crema.

Noti quante cose accadono non appena iniziamo a focalizzarci su un obiettivo, lo dichiariamo apertamente e ci mettiamo impegno e costanza per far sì che si realizzi?

Scrivo subito a Simone, il fotografo di questo nuovo studio per visitare lo spazio. E’ in questa occasione che conosco la sua collega, Paola, una fotografa di New born e Maternity, che mi mostra lo studio e con cui intrattengo una piacevolissima conversazione sulla fotografia, sulle nostre visioni e considerazioni in proposito.

Le parlo del progetto appena nato “Donne di Crema” e le piace subito. Un paio di giorni dopo le scrivo per sapere se è disponibile a farsi ritrarre e accetta. Non solo, diffonde la notizia anche alle sue amiche che sposano anch’esse l’idea e mi contattano entusiaste.

In pochi giorni raccolgo già varie adesioni. Considerando che il progetto è ancora sulla carta, vedere la loro fiducia e la loro voglia di partecipare mi dà una carica pazzesca.

La mattina successiva a quella in cui ho conosciuto Paola, ho l’occasione di conoscere Marta, una truccatrice di Crema. Opera nel settore dei matrimoni, oltre che nel campo della moda. Le parlo dei miei progetti e anche lei si mostra interessata.

Sarà proprio lei la prima donna di Crema che ritrarrò di lì a qualche giorno dal nostro primo incontro.

Nel frattempo, grazie ai post condivisi su Facebook, iniziano ad arrivare le prime candidature via email di donne contente di farsi ritrarre e di raccontare la propria storia.

Questo progetto è appena nato ma mi sta già mostrando le tante opportunità che mi potrà portare.

La mia idea è quella di raccogliere molto materiale (100 ritratti) per poi poterlo utilizzare per una mostra a Crema e realizzare un libro.

Voglio arrivare a vendere il libro per ricavare dei fondi da destinare ad una Associazione di donne (ancora da definire) che operano nella nostra realtà cittadina a sostegno delle donne in difficoltà.

Questo è l’obiettivo finale, ma intanto opero giorno dopo giorno per far sì che tutto questo possa accadere.

Conclusioni

Sono affascinata da tutto questo. E’ proprio vero che quando hai un obiettivo, le cose accadono.

Il fatto di esser focalizzati, ci permette di agire in modo più chiaro e deciso. Questo ci porta a parlare del nostro progetto a più persone e tra esse qualcuno che ci porterà un contributo lo troveremo senz’altro.

Per esempio, Paola mi ha ricontattata per propormi l’idea di esporre nel suo studio le foto all’interno di una rassegna che vorrebbe realizzare insieme a Simone. E a distanza di pochi giorni, un’altra ragazza, Irene, che non conoscevo, mi ha scritto entusiasta che vorrebbe ospitare il mio progetto nel suo caffè, dove organizza sempre eventi culturali e artistici.

Durante l’incontro con Irene, incrocio una sua amica, Silvia, che si occupa degli eventi culturali del Museo cittadino. E’ proprio grazie a lei, che mi arriva l’opportunità di una nuova intervista, stavolta per la testata Mondo Padano. Vengo contattata da Linda, la giornalista amica di Silvia, che mi fa una lunga intervista telefonica sulla fotografia, sulla bellezza autentica e sul progetto “Donne di Crema”.

E’ stata un’intervista intensa, ma grazie alle sue domande precise e attente ho potuto raccontare moltissimo della mia visione della fotografia di ritratto femminile e sulla bellezza autentica.

E’ fantastico vedere con che velocità poi le idee viaggino e si espandano.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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