Moira è il ritratto numero cinque del progetto fotografico “Donne di Crema”.
L’incontro
Dopo aver visto un post condiviso da Marta (la prima partecipante al progetto), su Instagram, si è incuriosita e, seguendo il link al blog, ha potuto leggere la descrizione del progetto. Le è piaciuto subito e mi ha scritto. Nella sua email, si presenta e mi chiede se può partecipare anche se vive fuori Crema, a Capergnanica, un piccolo paese immerso nella campagna, a due passi da Crema.
Mi racconta brevemente di sé ed è chiaro che Crema per lei è importante, vi ha passato moltissimi anni sin da bambina, sino ad ora che ci lavora, anche se non ha mai vissuto qui.
Sceglie un posto per lei significativo: la biblioteca comunale, in particolare un angolo nel giardino secondario dove ha passato molto tempo. Ascoltando la sua storia, capirò poi quanto sia importante per lei questo luogo.
Il giorno del ritratto di Moira
La mattina in cui abbiamo appuntamento risplende il sole anche se, l’aria è fresca, rispetto ai giorni passati. Ci incontriamo fuori dalla Biblioteca e decidiamo di prendere un caffè, per scaldarci, mentre mi racconta la sua storia.
Moira ha uno sguardo felice, genuino, i suoi occhi azzurri brillano mentre parla, e poi sorride tanto. Ci siamo appena conosciute ma iniziamo a parlare di tutto come se ci conoscessimo da anni. E’ spumeggiante, piena di vita, mi sembra sin da subito una gran bella persona.
E’ un pozzo infinito di energia, non sa stare ferma un minuto, durante gli anni della scuola ha sempre lavorato, e ha sempre fatto due o tre lavori contemporaneamente, e come se non bastasse non si è mai fatta mancare lo sport di ogni genere tra cui ginnastica artistica, pallavolo, kickboxing e pole dance.
Mi racconta che da piccola era timidissima, poi a quindici anni, dopo la scuola, ha iniziato a lavorare in un bar, e da lì è uscita dal guscio della timidezza: stare a contatto con la gente è stata una palestra eccezionale per lei, e l’ha aiutata a lavorare su questo aspetto del suo carattere. Quindicenne timida sì, ma già tosta: è la prima ragazza di Crema a fare la patente per la moto. Mezzo che le permette di conquistare la sua indipendenza e potersi spostare liberamente dal suo paese, a Crema, per lavorare.
Finite le medie si iscrive, un po’ controvoglia, al liceo scientifico, visto come una scelta che potesse darle più prospettive future rispetto al liceo artistico dove avrebbe voluto iscriversi. Animo creativo che per tutti i cinque anni di scientifico, scalpita.
Fa fatica a studiare, perché sa che quella scuola non è quella che vorrebbe fare, ma grazie ad una sua amica che la trascina ogni giorno in biblioteca a studiare, riesce a portare a termine gli anni del liceo. Dopo la maturità si iscrive ad Economia, perché le sembra la strada più ovvia e sicura, ottiene anche buoni risultati, ma dopo un anno capisce che la sua strada è molto diversa, vuole seguire le orme della madre e della nonna, fare la sarta. Si iscrive all’Accademia del Lusso a Milano, anni pesanti da pendolare, ma che le danno le nozioni che le servono per poter seguire il suo sogno. Sogno che spera di poter realizzare a breve: aprire un piccolo atelier di sartoria sotto casa.
Amante del vintage in particolare degli anni ’50, partecipa ad eventi a tema, dove poter indossare i fantastici abiti di quegli anni e rivivere l’atmosfera tipica del tempo. In linea con questa sua passione, il suo sogno dell’atelier sotto casa dove poter lavorare e al tempo stesso stare col marito e i loro animali, un gatto e due cani.
La ascolto parlare e mi infonde una grande serenità, è genuina, lo senti dalle parole ma anche dall’espressione del suo viso. E’ bello incontrare persone così, amanti delle piccole cose della vita: una famiglia, una casa, un lavoro creativo e artigianale, una passeggiata nella natura e qualche commedia romantica a condire il tutto.
Il pensiero di Moira riguardo a Crema
Moira mi ha regalato una bellissima immagine di Crema, per lei è “il luogo perfetto in cui creare una famiglia, il luogo della serenità”.
Quale migliore sensazione può darti il luogo in cui vivi, se non questo? Ciò che ama è il fatto di conoscersi un po’ tutti, passeggiare per strada e salutare chi incontra è una delle cose che più apprezza.
In passato è capitato che la gente la indicasse, se andava in giro vestita anni ’50, cosa a cui nelle grandi città la gente non presta attenzione perché abituata alla diversità. Nei piccoli centri capita ancora di destare attenzione, ma ha imparato a convivere con la cosa e apprezza il fatto di esser diversa dalle altre persone.
Moira e la fotografia
Il suo pensiero incarna il vero senso della fotografia: la fotografia crea il ricordo. Le piace fissare gli istanti che vive attraverso uno scatto, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “Cinese in vacanza”, quando col marito si ferma per fotografare qualcosa che ha colto la sua attenzione.
La fotografia le piace e la diverte, ha imparato a convivere con l’immagine restituita dalla macchina fotografica, e la vive con puro divertimento e ironia, tanto da aver trovato una sua posa davanti all’obiettivo, che usa quasi sempre, “un po’ di tre quarti perché così il mio viso mi piace di più”, inconsapevole che è proprio una delle tecniche del ritratto. Anche se poi quando vede un ritratto che le ho scattato, in cui è quasi frontale, si stupisce e le piace molto.
Per partecipare al progetto “Donne di Crema”
Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.
Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.
Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo.
Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.
Il progetto “Donne di Crema”
“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.
Voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.
Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).
Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.
Qualora la persona non abbia idea di dove scattare, le proporrò io delle opzioni adatte.
Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.
La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.
In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.
Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com
E’ fondamentale essere di Crema e/o averci vissuto molti anni, o comunque aver un forte legame con essa..
Se ti piacerebbe partecipare, ma ti senti a disagio, ho scritto una guida per te!
Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo sul ritratto femminile ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!
2 pensieri riguardo “Donne di Crema: il ritratto di Moira”