Donne di Crema: il ritratto di Lucia

4.9
(15)

Donne di Crema è ascoltare storie di donne disposte a sopportare la fatica pur di portare avanti la propria passione. Come Lucia, amante della fotografia, che ha saputo conciliare gli orari lavorativi diurni con gli orari serali dei concerti musicali in cui dar sfogo alla sua vena creativa.

L’incontro

Lucia è un concentrato di simpatia ed energia. Ascoltarla è un piacere perché è una di quelle persone che al primo incontro ti sembra di conoscere da sempre.

Mi arriva tramite Alessandra, con cui ha instaurato una profonda amicizia negli ultimi anni e con cui ha collaborato portando la sua passione per la fotografia negli eventi organizzati dall’amica.

Il ritratto di Lucia per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Lucia per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Lucia

Il suo amore per la fotografia e per l’arte ha radici profonde. Per lei risalgono ai tempi delle Scuole Elementari quando ha avuto la fortuna di avere un insegnante che ha saputo trasmetterle la passione per l’arte.

L’insegnante era un pittore e l’aveva scelta come Musa per i suoi quadri e questo ha permesso a Lucia di avvicinarsi ancora di più a quel mondo fatto di colori e magia.

Essendo Lucia una bambina molto timida, caratteristica che la accompagna tutt’ora, probabilmente il suo maestro aveva visto in lei questo lato e attraverso l’arte cercava di tirare fuori ciò che la bambina aveva dentro.

Amava il fatto che, durante le lezioni, portasse lei e i suoi compagni a visitare il centro di Crema, spiegando loro la storia del Duomo, della città e dei palazzi storici.

“Tutt’ora amo passare dalla Piazza del Duomo, perché ricordo bene come ci spiegava l’arte e come mi aveva fatta appassionare ad essa.”

Lucia

La passione per l’arte

“Nasce grazie a lui la mia passione per l’arte, per il ritratto artistico, poi trasformato in fotografia, nel tempo.”

Lucia

Si appassiona molto alla pittura per tutte le Scuole Elementari, anche se ammette che alle Scuole Medie arriva quasi ad odiarla, a causa di un’insegnante che metteva in dubbio le sue capacità.

Nel momento della scelta delle Superiori, non essendo ancora arrivato a Crema il Liceo Artistico, decide di proseguire con un indirizzo di studi completamente differente iscrivendosi all’Itis.

Una scelta molto differente rispetto a quello che ci si aspettava vista la passione per l’arte, ma non avendo le idee chiare, segue le orme di una sua amica.

La scoperta della fotografia

È durante le scuole superiori che incappa nelle fotografie di Helmut Newton (uno dei fotografi più famosi al mondo), su una rivista che una sua compagna di classe aveva portato a scuola.

Vede dei ritratti di donna in bianco e nero e per lei sono una folgorazione. Inizia a riprodurli a matita e carboncino e inizia un cammino artistico che la porta negli anni a raccogliere parecchio materiale che è riuscita a portare in mostra alcuni anni fa.

È dallo studio di queste immagini che nasce in lei la voglia di cimentarsi anche con la fotografia. Segue un corso per imparare a conoscere il mezzo fotografico e da lì non si è più fermata.

Individua la sua nicchia che è quella legata alla musica. Ricorda i primi concerti a diciotto anni quando faceva i primi esperimenti fotografici con le macchine usa e getta.  

Il lavoro

Al termine delle Scuole Superiori inizia a lavorare in una tessileria locale, su suggerimento di sua madre, per iniziare a raccogliere i suoi primi risparmi. Un lavoro che dura ben sei anni, al termine dei quali inizia a lavorare al mercato per poi passare in una ditta chimica.

Non si tira indietro davanti al lavoro, Lucia. Si interrompe solo quando scopre di aspettare la sua prima figlia e nel mentre l’azienda per cui lavora chiude i battenti.

Non sa stare con le mani in mano e quando sua figlia ha soli tre mesi, scopre che in un distributore di benzina si è liberato un posto per una maternità e coglie l’occasione al volo. Inizia per lei un lungo percorso in quell’ambito che la porta poi a rilevare il distributore di benzina in cui era diventata socia nel corso degli anni, e le viene offerta la gestione di un secondo distributore.

La sua visione

Decide di creare un team tutto al femminile, in uno dei due distributori, nonostante non sia mai stato un ambiente così aperto alle donne. Riesce a portare la sua visione delle cose e il suo buon carattere solare, conquistando la fiducia e la simpatia della clientela. Crea un gruppo di lavoro affiatato con cui crea forti legami d’amicizia.

È un’attività che la fa crescere molto a livello umano oltre che lavorativo che purtroppo si conclude per problemi tra lei e l’azienda distributrice. Perde un po’ di fiducia nel mondo lavorativo a quel punto, perché sa di aver svolto il suo lavoro al meglio e nonostante abbia vinto più cause l’iter burocratico non è ancora giunto al termine.

Cambia totalmente ambiente e inizia a prendersi cura di bambini, facendo la babysitter, alternando a questo le pulizie per delle famiglie.

La fotografia corre parallela

Parallelamente a tutti questi lavori ha sempre portato avanti la sua forte passione per la fotografia. Intorno ai quarant’anni segue il primo corso per apprendere le basi della fotografia e acquista la sua prima macchina fotografica con i risparmi raccolti con il suo lavoro.

Successivamente segue un corso specifico per la fotografia di concerti musicali. Erano anni che realizzava foto durante i concerti a cui partecipava come fan, ma da un certo punto in poi non è più stato possibile realizzare le foto sotto al palco perché veniva richiesto un pass specifico.

Da qui l’idea di seguire un corso che le permettesse di ottenere quel lasciapassare. Purtroppo si rende conto che non basta seguire un corso ma serve avere una rivista che assegni l’incarico al fotografo per documentare il concerto.

Le difficoltà nel mondo musicale

Lucia non demorde e si mette alla ricerca di una rivista web con cui iniziare una collaborazione. Tramite una conoscenza fatta al corso, riesce ad arrivare ad una redattrice di una rivista online di musica che la mette alla prova.

Supera la prova, seguendo un concerto di un gruppo di giovani, di cui una delle sue due figlie è appassionata e da lì inizia la collaborazione con la rivista che dura da quattro anni.

È una mamma che ama condividere la sua passione con le figlie, accompagnandole ai concerti dei loro cantanti e gruppi preferiti, e portandole con sé quando per passione o per lavoro è lei a partecipare ai concerti.

“Ho seguito un concerto di Lenny Kravitz di cui sono grande fan. Non sono ancora riuscita ad ottenere il pass per poterlo fotografare ufficialmente, ci stavo per riuscire appena prima della pandemia, ma poi col blocco dei concerti si è bloccato tutto. In compenso ha messo un ‘mi piace’ ad una foto che gli ho fatto e che ho pubblicato su Instagram. Pensavo di svenire davanti a quella notifica. Non volevo crederci.”

Lucia

Non è un settore semplice in cui lavorare perché si ritrova ad avere a che fare con regole dettate dalle case di produzione e quindi si è vista negare l’accesso al sotto palco alcune volte.

Una passione che non conosce ostacoli

Da appassionata di musica è aperta ad ogni tipo di concerto, non si fa problemi a seguire la figlia ai concerti metal e col tempo ha imparato ad apprezzare anche quel tipo di musica, e ha sfruttato ogni occasione per fare pratica con la fotografia.

Purtroppo con lo scoppio della pandemia, Lucia si è vista fermare bruscamente, essendo saltati tutti i concerti e con l’incertezza del periodo altalenante che ne è seguito. Dal canto suo si augura che possano riprendere presto perché le manca molto l’adrenalina e l’energia che sente in quei momenti.

Una passione che l’ha portata ad avere ritmi impegnativi, da un lato il lavoro diurno e poi la fotografia, come impegno serale che sfociava nella tarda notte in alcuni casi, ma è sempre stata una fatica che sopportava col sorriso senza sentirne il peso proprio per la sua forte passione.

L’amicizia con Alessandra

È sempre grazie alla musica che conosce Alessandra, che diventa in breve tempo una sua cara amica. Alessandra, dovendo organizzare un festival artistico e culturale, si imbatte nel gruppo in cui la figlia di Lucia suona il basso. Apprezzando la loro musica li invita a partecipare al suo evento ed è qui che Lucia, per seguire sua figlia, partecipa e scatta qualche foto del concerto.

Nasce così in pochissimo tempo, una solida amicizia fatta di grande complicità e condivisione oltre che di collaborazione lavorativa.

Crederci sempre

Lucia ha sempre lavorato parecchio nella sua vita, ma questo non l’ha fatta desistere con la fotografia che è riuscita a portare avanti nel tempo. Ha sempre creduto che prima o poi sarebbe riuscita a realizzare il suo sogno di fotografare i grandi della musica. Per ora è riuscita a ritrarre Lenny Kravitz e Marco Mengoni, ma non vede l’ora di ricominciare per poter collezionare altre soddisfazioni e raggiungere nuovi traguardi.

“Io credo fortemente nel non mollare mai, ma continuare a credere. Mi sono sempre visualizzata sotto un palco a fotografare e ci sono arrivata. Se credi in una cosa e ti focalizzi su di essa, non mollare anche se gli altri cercano di farti desistere, dicendoti che sei vecchia o che non puoi farlo.”

Lucia

Riguardo a Crema

Ama Crema sotto tanti punti di vista. Il suo legame con la città nasce fin dall’infanzia, essendo nata e cresciuta qui. Sicuramente il suo insegnante delle Scuole Elementari ha contribuito ancora di più a farle amare la città, narrandone la storia e dettagliando le bellezze artistiche. Da alcuni anni si è trasferita sul lodigiano ma ogni volta che torna a Crema, per i suoi genitori, sente dentro di sé quel forte affetto che la lega alle sue origini. Ama passeggiare per il centro, ed ogni volta resta affascinata dalla bellezza e maestosità del Duomo.

Per lei è proprio magnetico, con ogni condizione climatica. Un forte legame anche con il teatro San Domenico fin dai tempi della scuola, quando vi si recava per la ginnastica (ai tempi era adibito a palestra), ma anche per i concerti musicali e le commedie organizzate dalla “Compagnia del Santuario” di cui la sua ex professoressa (Yetta Clark) ne era la fondatrice insieme al marito Francesco Edallo.

Il Duomo a Crema (Cr), il luogo scelto da Lucia per il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli
Il Duomo a Crema (Cr), il luogo scelto da Lucia per il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Lucia e la fotografia

Abituata a stare dietro alla macchina fotografica per catturare ogni gesto che vede sul palco, ritrovarsi davanti all’obiettivo la fa sentire imbarazzata e non si piace mai nelle foto. Apprezza però se chi la fotografa, sa indirizzarla e darle le giuste direttive, in quel caso si sente più tranquilla e confidente che chi sta scattando sa il fatto suo. Vista la sua difficoltà nel farsi ritrarre comprende bene quando sono le altre persone che non vogliono farsi fotografare.


Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto “Donne di Crema” ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le Donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata, averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

Dettagli

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata, ci hai vissuto, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi: moni@monimix.com specificando “Donne di Crema”.


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.

Per vedere i ritratti delle Donne di Crema che hanno già partecipato, puoi visitare questa pagina.

Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

How useful was this post?

Click on a star to rate it!

Average rating 4.9 / 5. Vote count: 15

No votes so far! Be the first to rate this post.

Please follow and like us:

La tua opinione è importante