Nuovi obiettivi nonostante la pandemia

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Nel 2020 cercare nuovi obiettivi da perseguire è stato per me un’ancora di salvezza totale, tra tutte le difficoltà del periodo. Lavorativamente parlando è stato un bagno di sangue, ma se devo fare un bilancio di quest’anno il risultato è comunque positivo. No, non sono impazzita.

Lavorare su nuovi obiettivi

Ad inizio anno mi sono messa a lavorare su nuovi obiettivi e ho lavorato duro per raggiungerli o per lo meno arrivarci vicina. Mi sono concentrata per iniziare e portare avanti il progetto “Donne di Crema”, perché ci ho creduto fin dal primo istante. Certo, è un progetto di ricerca fotografica, in altri termini, non mi dà da mangiare, ma la soddisfazione e l’entusiasmo che ne sono derivati, mi hanno sostenuta in tutti questi mesi di brutte notizie e pandemia.

I ritratti realizzati fino ad ora per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
I ritratti realizzati fino ad ora per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Credo che nella vita non si debba vivere sempre e solo per i soldi, e ciò di cui avevo più bisogno era di trovare una nuova strada da percorrere. E così è stato. Iniziando questo progetto sono sbocciate nuove conoscenze che hanno portato a nuove collaborazioni. Il parlare sui social del progetto mi ha portata ad essere intervistata su giornali locali arrivando ad un pubblico più vasto.

Non è stato certo facile subire due chiusure per i lockdown. Restare chiusa in casa mentre la mente scalpitava per voler fare, uscire, incontrare persone… Soprattutto ho accusato il colpo in autunno.

Nelle settimane precedenti a questo secondo lockdown, ho lavorato parecchio al progetto “Donne di Crema” per cercare di sfruttare al meglio il tempo a disposizione. Ciò che temevo era proprio la chiusura che poi è arrivata puntuale.

Cosa è successo ad Ottobre

Ammetto che ad ottobre, mentre molti erano tranquilli e fiduciosi che non ci sarebbe stato un secondo lockdown, io ero già molto nervosa. Sai quel nervoso che ti prende in maniera irrazionale e non sai come sfogarlo? Ecco, quello era il mio stato.

Per circa due settimane sono stata nervosa e anche un po’ intrattabile, la mia parte emotiva scalpitava per non esser chiusa nuovamente in casa. Non volevo interrompere nuovamente il progetto perché mi ero posta come obiettivo di arrivare a metà percorso per dicembre (50 ritratti).

Ho fissato tutti gli appuntamenti che potevo e sono arrivata a quota 43 donne ritratte, appena prima della chiusura a inizio novembre.

Lo stato mentale che per due settimane mi aveva dato un forte tormento, si è andato via via calmando. Un po’ perché avendo fatto vari ritratti avevo del materiale su cui lavorare e poi perché essendo partita con largo anticipo a sfogare la rabbia e tutti gli altri sentimenti negativi, avevo già iniziato il lungo, ma necessario, percorso dell’accettazione.

Accettare la situazione e sfruttarla a mio favore

Non potendo cambiare la situazione, non mi restava che cercare di sfruttare quella nuova chiusura per fare tutte quelle cose che avevo un po’ accantonato.

E come era successo al primo giro di lockdown mi sono stilata una lista di cose da fare, che fino a quel momento nemmeno avevo immaginato.

Una delle voci della lista era quella di lavorare sulla comunicazione del progetto. Ho pensato: “Ok non posso incontrare nuove donne e ritrarle, ma posso comunque lavorare sul progetto.”

Tra i nuovi obiettivi: far parlare del progetto

La prima cosa da fare era quella di far parlare del progetto per mantenere viva l’attenzione su di esso. Da lì mi è venuta l’idea di contattare alcune giornaliste di giornali locali per poter raccontare del progetto e degli sviluppi che nel frattempo ci sono stati.

Mentre mi stavo organizzando per cercare i contatti (un grazie a Matilde, per avermene forniti alcuni), mi ha contattata tramite Facebook, Stefano Mauri, un giornalista locale.

Ci diamo appuntamento quindi per un’intervista telefonica in cui mi pone parecchie domande sia sul mio lavoro che sul progetto “Donne di Crema”.

Per leggere l’intervista integrale, leggi qui

L'intervista a Monica Monimix Antonelli pubblicata su Fronte del Blog
Uno screenshot tratto dall’intervista pubblicata su Fronte del Blog

Uno dei punti che mi ha colpito particolarmente dell’articolo scritto da Stefano è questo:

“Monica è fondamentalmente una foto-scrittrice squarciante, nel senso che ai suoi ritratti fotografici riesce, ove richiesto ad abbinare scritti, squarci letterari che, guardano dentro e descrivono densamente i protagonisti dei suoi scatti … parlanti. In un mondo fluido, le foto di Monica sono dense.”

Stefano Mauri
Donne di Crema è molto di più di un progetto fotografico

Grazie a questo progetto ho riscoperto la passione per la scrittura e mi fa molto piacere che Stefano abbia posto l’attenzione su questo aspetto.

C’è tanto di me in “Donne di Crema”: la fotografia, la scrittura, ma anche la parte psicologica che da sempre mi affascina.

Amo ascoltare le persone, cogliere le sfumature nelle loro parole, osservare i loro atteggiamenti. Dopo la maturità artistica, uno dei percorsi che avrei voluto fare era proprio psicologia. Avendo però trovato subito lavoro in ambito artistico, quell’idea era sfumata. Oggi sento che è una passione mai sopita e grazie a “Donne di Crema”, ho la possibilità di osservare molto la persona che ho davanti ed è uno stimolo continuo.

Non mi pongo come una psicologa, perché non mi reputo tale, ma sicuramente questo percorso mi ha aiutata a tirare fuori la parte più empatica di me.

Inizialmente, avevo un po’ il timore di non esser abbastanza empatica per ascoltare gli altri, e invece mi sto riscoprendo attenta alle loro parole, alle loro difficoltà e ciò che amo è che ho scoperto di riuscire ad entrare facilmente in sintonia con chi ho di fronte. Un traguardo importantissimo per una persona timida quale sono sempre stata.

Nuovi obiettivi

Per quanto riguarda gli aspetti psicologici mi piacerebbe molto approfondirli e creare del materiale utile per le donne che seguono il mio blog. Già mesi fa avevo chiesto la collaborazione di Lara Zucchini (Psicologa per il Benessere – www.larazucchini.com) che aveva scritto un articolo molto interessante con alcuni suggerimenti su “Come abbandonare l’insicurezza e come la fotografia può aiutarti a farlo“.

Il mio obiettivo è creare nuove collaborazioni con donne che si occupino di psicologia ma anche di benessere specifico per le donne, per affrontare con loro tematiche che possano essere utili per le donne e che possano fornire loro consigli pratici per affrontare eventuali difficoltà. Vorrei che il blog diventasse “un luogo di incontro virtuale” per le donne.

Il tuo aiuto è importante

Se tu che leggi pensi di poter collaborare con me e ne hai voglia, scrivimi all’indirizzo: moni@monimix.com oppure se conosci qualcuna che possa fare al caso mio, segnalagli il mio articolo. Grazie!


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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