Donne di Crema: il ritratto di Serena

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E in un attimo siamo già arrivate al sesto ritratto del progetto “Donne di Crema” . Oggi è la volta di Serena.

L’incontro

Serena mi ha scritto per email dopo poco che ho pubblicizzato il progetto, arrivata a me tramite un’altra nuova conoscenza fatta negli ultimi tempi: Paola, conosciuta mentre cercavo uno studio fotografico a Crema, da noleggiare.

Dalla foto che mi allega all’email, vedo il suo viso con un sorriso che mi è subito simpatico, leggo la sua breve descrizione e mi piace il suo mondo fatto di colori, acquerelli e creatività messa a disposizione di grandi e piccini attraverso i suo corsi di disegno e pittura.

Ritratto fotografico femminile a cura di Monica Monimix Antonelli, tratto dal progetto "Donne di Crema"
Serena – Progetto fotografico “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il giorno del ritratto di Serena

Il luogo scelto da Serena per il suo ritratto è lungo le sponde del fiume cittadino, il Serio, perché, come mi scrive “sono una donna delle acque dolci” nata e cresciuta lungo le sponde del Ticino, in un paesino che allora, faceva mille abitanti, e che negli ultimi anni, dopo la nascita dell’aeroporto di Malpensa, ha visto aumentare il numero dei suoi abitanti.

Finito il liceo, seguendo una compagna di classe, si trasferisce ad Urbino per studiare all’Accademia di Belle Arti, dove inizia a conoscere la vita in città. Dopo Urbino, decide di trasferirsi a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, è proprio a Milano che scopre e inizia a fare un lavoro che ama moltissimo: la guida nei musei. Sin da subito le affidano i gruppi dei bambini, con cui riesce ad interagire benissimo perché “non li tratto da bambini e loro si affezionano moltissimo a me”

La vita milanese inizia a diventare pesante, ma il caso vuole, che in quegli anni la sua coinquilina è una ragazza di Crema, ed è proprio tramite lei che conosce il suo futuro marito, per cui si trasferirà a Crema, luogo in cui vive ormai dal 2007.

Grande studiosa dall’animo indipendente, si impegna a fare tanti lavori per mantenersi.

Il trasferimento a Crema

Arrivando a Crema, scopre il bando per partecipare al Servizio Civile, giusto il giorno prima della scadenza. Grazie a questa opportunità inizia a lavorare in biblioteca, luogo in cui ha la possibilità di entrare in contatto con tantissime persone e questo sarà il primo passo importante per creare la sua rete di contatti locali.

Animo creativo e tanta di voglia di fare, collabora con molte realtà scolastiche cittadine in cui tiene corsi di disegno per i bambini a cui si lega moltissimo e, nonostante la mole di lavoro che cresce sempre di più, non ha la minima intenzione di separarsi da loro, affidandoli a qualcuno che le possa dare una mano.

Il suo sogno è quello di avere uno spazio suo in cui poter creare e tenere corsi a bambini ed adulti, un posto che la rappresenti e in cui possa accoglierli in un ambiente curato e dove poter non solo disegnare e dipingere, ma anche far merenda e sorseggiare una tisana. Il suo sogno si concretizza all’inizio di quest’anno, quando apre le porte del suo atelier.

Si vede che è felice, il suo viso si illumina mentre me ne parla e dalle sue parole mi arriva il puro entusiasmo che questa opportunità le ha portato.

Serena e l’arte

Una sua frase mi ha colpita molto:

“Insegnare agli altri mi sta mettendo nella condizione di riprendere in mano vecchie tecniche che non usavo da tempo. Mi sono rimessa a studiarle e ad approfondirle, e sento che questo mi permetterà di evolvere ulteriormente e che il mio stile cambierà ancora. Non vedo l’ora di scoprire dove questo mi porterà”.

Serena

Il cambiamento ancora una volta, visto in senso positivo, una trasformazione che porterà a qualcosa di diverso e quindi la voglia di scoprire cosa questa comporterà e come evolverà la persona di conseguenza. L’artista è quindi sempre in divenire, non smette mai di crescere, ma al contrario si espande verso nuove sfide ed orizzonti.

Ammette che le prime volte che ha esposto qualche sua opera ha provato una sorta di imbarazzo perché è come se ci si mettesse a nudo davanti a tutti. E’ un aspetto su cui ha lavorato molto e ora riesce a vivere con meno disagio la presentazione al pubblico dei suoi lavori.

L’arte è un veicolo incredibile per poter affrontare le proprie paure e le proprie insicurezze ma sta anche alla persona aprirsi al cambiamento e sfruttare il potenziale di crescita che ogni mutamento porta con sé.

Il pensiero di Serena riguardo a Crema

Arrivata a Crema per amore del marito, la prima cosa che ha pensato è che avrebbe continuato a lavorare a Milano, facendo la pendolare, scelta modificata sei mesi dopo perché insostenibile per lo stile di vita.

Scopre in Crema “il luogo della giusta misura”.

Dopo aver vissuto nel suo paese d’origine, in cui per ogni cosa doveva prendere l’auto o i mezzi per spostarsi e dopo aver vissuto nel caos milanese, per lei è impagabile il potersi spostare ovunque in bicicletta o a piedi, dimenticandosi dell’auto se non per gli spostamenti fuori Crema.

Per lei è stata una bella scoperta poter vivere così, a stretto contatto con la natura per uno stile di vita più sano, e poter raggiungere ogni cosa facilmente, cosa impensabile quando viveva nel suo paesino, e crede che probabilmente chi è nato qui non può capire fino in fondo la misura di tale fortuna.

Crema è quindi il luogo perfetto per questo tipo di vita, in cui poter fare lunghe passeggiate col suo cane, lungo i corsi d’acqua, e ritrovare la pace.

Serena e la fotografia

Quando guarda le sue foto ha sempre una strana impressione di sé, fa sempre un po’ fatica a riconoscere in quella persona, se stessa.

Mi dice che è un po’ come guardarsi allo specchio dove si è sempre un po’ diversi da come ci si crede. Mi racconta che ai tempi dell’Accademia di Brera per due anni si sono occupati di un progetto sull’autoritratto, in cui dovevano raffigurarsi ogni volta in maniera differente e con varie espressioni.

Dovevano ritrarsi guardandosi allo specchio e sentiva una reale confusione tra immagine reale, immagine riflessa e immagine da riprodurre. Con la fotografia prova questa sorta di confusione.

E’ ben felice di non esser un’adolescente di oggi immersa nella tecnologia e nell’era dei selfie. Mi confessa che non immagina nemmeno come avrebbe potuto sopravvivere a tutto questo estremismo dell’immagine se lo avesse dovuto vivere sulla sua pelle da adolescente.

Il fiume Serio a Crema
Il fiume Serio – Crema (Cr)

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, e/o ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo.

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Voglio quindi raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e/o averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Qualora la persona non abbia idea di dove scattare, le proporrò io delle opzioni adatte.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e/o hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com

E’ fondamentale essere di Crema e/o averci vissuto molti anni, o comunque aver un forte legame con essa..


Se ti piacerebbe partecipare, ma ti senti a disagio, ho scritto una guida per te!


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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