Donne di Crema: il ritratto di Lucia

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Un nuovo incontro, un nuovo ritratto per il progetto “Donne di Crema, una nuova donna meravigliosa che ho avuto la fortuna di conoscere grazie a questo progetto.

Il ritratto di Lucia per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Lucia per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

L’incontro

E’ un giorno di festa, quello che scegliamo per realizzare il ritratto di Lucia, il 2 giugno. Ci incontriamo la mattina in Piazza Fulcheria. Il caos del centro qui non arriva, la sensazione è di essere in un angolo ovattato, silenzioso, l’unico suono che sento è l’acqua della fontana e il cinguettio degli uccellini sugli alberi. Arriva in anticipo Lucia, la vedo arrivare da lontano nel suo bellissimo abito bianco.

Il giorno del ritratto di Lucia

Ci sediamo su una panchina e le racconto del progetto, dopodiché le lascio la parola per raccontarsi e nel giro di pochi minuti, Lucia, mi travolge col suo entusiasmo e la sua simpatia. Nessun filtro, si racconta a ruota libera. Mamma di due bambini scatenati, moglie innamorata, un vulcano di idee, animo creativo e sempre in movimento.

La ascolto con attenzione per non perdermi nulla delle tante cose che mi racconta e scopro così che dopo la nascita del suo primo figlio ha ideato e creato una community su Facebook, “Cream Mom”,, dedicata alle mamme di Crema e del cremasco. Un luogo nato per lo scambio di consigli tra mamme, che potesse aiutarla durante la maternità, e che è diventato poi una community vivace e molto attiva, anche oggi a distanza di otto anni.

Il virtuale però non le basta e nella sua testa inizia ad affacciarsi un’altra idea, basata sulla formula del baratto, e sempre fondata sullo scambio utile tra mamme. Crea così, insieme ad altre due mamme amiche, un evento che si tiene due volte l’anno, in cui le mamme possono scambiarsi abitini, accessori e quant’altro non usino più e che possano essere d’aiuto ad altre mamme.

E’ meticolosa e organizzata, oltre ad essere molto creativa. Dietro queste iniziative si cela un gran lavoro organizzativo, e quando arriva il momento dell’anno in cui lei e altre due mamme, devono iniziare a organizzare l’evento, ecco che entrano in full immersion per tre giorni e in quei giorni non esistono per nessuno.

La storia d’amore

Non manca di sottolineare che le è possibile perché suo marito la sostiene e le dà un grande aiuto con i bambini. Un marito conosciuto vent’anni fa, mi racconta la loro storia e sembra la sceneggiatura di un film.

Conosciuti per caso su Internet, dopo un anno di messaggi, un incontro a Firenze, un amore che li travolge, ma che essendo a distanza (lei a Crema e lui a Napoli), viene messo in attesa di un momento migliore perché lui si rende conto che è troppo bello il loro amore per rovinarlo con la distanza o per il momento sbagliato. Restano distanti alcuni anni, entrambi proseguono la loro vita, finché l’amore mai passato torna prepotentemente e un secondo incontro segnerà l’inizio della loro storia d’amore.

Lui lascia la sua bella Napoli e si trasferisce a Crema, nella stagione più ostile, proprio durante l’inverno tra neve e nebbia. Ma il grande amore di Lucia per Crema, lo fa pian piano innamorare della città tanto da entrare anche nel suo cuore.

I luoghi importanti

La scelta di Piazza Fulcheria per ambientare il suo ritratto, è significativa. Rappresenta il luogo della sua infanzia. Nata e cresciuta qui fino ai dieci anni, vive la piazza e gli amici, fino al momento in cui, con la sua famiglia, si trasferisce vicino ad un’altra piazza (Benvenuti), nel quartiere di Ombriano.

Luogo che le ha segnato l’adolescenza e le ha cambiato drasticamente la vita, quando a quindici anni viene investita, nel giorno di Santa Lucia. Lei in sella al suo scooter, e un automobilista che non la vede, uscendo dalla Piazza. La investe e dà inizio ad un lungo calvario. Dieci anni passati tra riabilitazione, dolori insopportabili, processi giudiziari. Nonostante tutto, però, Lucia riesce ad affrontare le sue battaglie con fermezza e a mantenere il suo carattere solare.

E’ tosta Lucia, tanto da voler riprendere la scuola e stare con i suoi amici che non l’hanno mai abbandonata.

La osservo ammirata per la sua forza d’animo, quando mi racconta del suo investitore non ha rancore nei suoi confronti, e sento che è sincera.

L’incidente

L’incidente le cambia la vita, ed è lì che mi spiazza, perché anziché lasciarsi abbattere, ha scelto di prendere il meglio da questa situazione ed è convinta che le abbia cambiato la vita in meglio. L’ha aiutata a cambiare il suo punto di vista, le ha permesso di conoscere persone meravigliose e le ha dato un grande insegnamento e cioè quello di trovare sempre soluzioni.

Quel luogo in cui la sua vita è cambiata in un attimo, segna anche un altro cambiamento per lei. Un giorno legge un annuncio in cui cercano una grafica per un’azienda, proprio in quella piazza. Per lei è un segno che aspetta da tempo per dare una scossa alla sua vita e decide di abbandonare un lavoro tranquillo e sicuro da impiegata, in una bella azienda dove era benvoluta, tanto da scoppiare in lacrime mentre comunica loro la sua decisione.

Un altro cambiamento

Nonostante in famiglia, un cambio simile venga visto come un salto nel buio, lei si lancia e si propone. Viene assunta subito e da lì inizia la sua avventura nel mondo della grafica e marketing. Un lavoro stimolante, creativo, che le piace e la tiene sempre in movimento. Sì perché, come mi racconta

“Devo sempre avere qualcosa da fare, qualcosa da inventarmi, perché non amo stare ferma, perché altrimenti mi deprimo”

Lucia

Voglia di fare che l’ha portata negli anni a fare nuoto a livello agonistico, ma anche a cantare.  A proposito del canto mi confessa che le sarebbe piaciuto imparare a suonare uno strumento ma avendo un braccio paralizzato a causa dell’incidente, non ha potuto farlo, e questo l’ha portata a pensare che il suo strumento fosse la voce. Non si arrende Lucia, trova sempre una soluzione e il lato positivo.

Curiosa, sensibile, vivace, sorridente, Lucia è una persona davvero piacevole da conoscere. Mi confessa che quando ha letto del progetto quello che l’aveva colpita era il fatto di raccontare il proprio legame con Crema e il fatto che non ci conoscessimo è stato per lei un punto a favore, perché ama conoscere sconosciuti, non ha problemi ad attaccar bottone

“Semplicemente mi avvicino e inizio a parlarci”

Lucia

Ed effettivamente è semplice parlare con lei, da quando ci siamo sedute su quella panchina sono passati pochi minuti ma è stato naturale entrare in contatto e confidarsi con lei.

Il pensiero di Lucia riguardo a Crema

Lucia ama profondamente Crema.

Per lei è a misura, è tranquilla, e vivendo in campagna può uscire a correre ogni volta che vuole, ascoltare il verso degli uccellini e apprezzare la natura tutt’attorno.

E’ fiera di essere una cremasca doc, da generazioni. Il nonno paterno aveva un palazzo in una via centrale che porta tutt’ora il cognome della famiglia, nonostante sia stato venduto dopo la scomparsa del nonno.

Il sogno di Lucia è quello di riuscire un giorno a ricomprare quella casa che per lei è simbolo della sua infanzia, di momenti felici, di affetti familiari. Sensazioni bellissime che mi trasmette mentre me ne parla, tanto che mentre mi descrive il giardino e le piante che c’erano, mi sembra quasi di esser lì con lei all’ombra di quegli alberi.

Crema per lei è casa. Un amore travolgente che è riuscita a trasmettere a suo marito, tanto da fargli lasciare il mare e il sole di Napoli, e a farlo innamorare della nostra cittadina.

Piazza Fulcheria - Crema (Cr)
Piazza Fulcheria – Crema (Cr)

Lucia e la fotografia

Quando le chiedo come vive la fotografia, non ha dubbi, mi conferma che le piace farsi fotografare, ma, a differenza di molte altre, non ama le foto spontanee prese al volo perché spesso non si piace. Ama invece mettersi in posa davanti all’obiettivo.

Ha trovato la sua “posa” per quando la fotografano. Una posa che la fa sentire al sicuro, che le permette di tenere tutto sotto controllo, perché non ama mostrare le sue emozioni, esternarle, e la fotografia le permette di indossare una sorta di maschera attraverso questa sua posa.

Maschera che cade quando le chiedo se ha un sogno e inizia a raccontarmi della casa del nonno, gli occhi le si velano di lacrime, e lì vedo una Lucia diversa, la vedo ancora più vera, ed è molto toccante.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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