Donne di Crema: il ritratto di Elena

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Il mese di agosto è sempre un mese molto particolare, le città si svuotano, la maggior parte delle persone è in vacanza, e il clima calmo e rilassato è perfetto per dedicarsi a progetti e a nuove idee da sviluppare. Per questo decido di pianificare nuovi ritratti di Donne di Crema proprio nelle settimane centrali di agosto.

L’incontro

E’ una mattina molto calda quella in cui incontro Elena, per un caffè in Piazza Duomo. La vedo arrivare in sella alla sua bicicletta piena di fiori colorati, fresca e spumeggiante sin dal primo istante.

Il ritratto di Elena per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Elena per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il giorno del ritratto di Elena

Appena ci sediamo inizia a raccontarmi subito della danza, sua grandissima passione e da vent’anni la sua attività. Non si può pensare ad Elena senza pensare alla danza, persino io che con la danza non c’entro nulla, la conosco da anni per la sua forte attività locale.

Un amore nato da bambina, anni in cui però non ha potuto iniziare subito a studiare, ma ricorda che chiedeva alle sue amiche che frequentavano corsi di danza, di mostrarle cosa imparavano a lezione in modo tale da poter prendere spunto e migliorare la sua tecnica.

La danza ha permeato la sua vita. Da vent’anni insegna danza e, per lei, il suo gruppo di allievi è diventato una vera e propria famiglia. Ha puntato moltissimo sulla qualità dell’insegnamento tenendosi costantemente aggiornata, frequentando corsi, e tenendosi al passo con i tempi con le video lezioni durante il periodo del lockdown, per far sentire la sua presenza costante ai suoi allievi.

Le si legge in faccia quanto sia orgogliosa e felice di aver intrapreso questa strada e di ciò che ha costruito nel corso degli anni.

La scelta della danza

All’inizio, la sua scelta di dedicarsi alla danza non è stata presa subito benissimo, dal padre, che a differenza della madre che ha subito sposato la decisione della figlia, non era convinto di tale scelta. Si è ricreduto alcuni anni fa, quando finalmente ha capito che quella era la strada giusta per la figlia e ha iniziato ad esser presente ad ogni suo spettacolo.

Il suo sogno, fin dai suoi inizi come insegnante, era quello di creare una scuola che non fosse solo il luogo in cui imparare con serietà la danza, ma anche un luogo piacevole in cui sentirsi accolti e dove trascorrere del tempo insieme. E’ molto fiera di esser riuscita nel suo intento.

E’ un’insegnante affezionata ai suoi allievi, con alcune di loro cresciute nella sua scuola e ora adulte, si è creata una vera e propria amicizia tanto da organizzare persino le vacanze insieme.

Razionalità e creatività

Elena è un mix di razionalità e creatività. Ha moltissime idee, ma prima di prendere qualunque decisione ci ragiona bene e solo dopo aver ponderato le cose si butta a capofitto.

Come quando molti anni fa, dopo aver lavorato una decina di anni in un ufficio in cui si occupava di contabilità, a cui alternava l’insegnamento della danza, ha deciso di lasciare quel lavoro e dedicarsi interamente alla sua grande passione.

Sì, perché per Elena, la danza è ancora pura passione, non riesce ancora a considerarla un lavoro. E si percepisce benissimo il vivo entusiasmo che la pervade. Non smette di sorridere quando ne parla e gli occhi le brillano.

L’atteggiamento è determinante

Ha moltissimo da raccontarmi sulla danza e la ascolto rapita, quando le dico che io non so muovere nemmeno un passo e mi sento del tutto legata, mi dice che l’atteggiamento è determinante e che è molto fiera di esser riuscita a far sbloccare anche gli aspiranti ballerini più timidi.

A tal proposito mi racconta di un bambino arrivato nella sua scuola a quattro anni, con la forte convinzione di voler ballare, nonostante la forte timidezza che lo contraddistingueva e oggi, che di anni ne ha diciannove, è pronto a spiccare il salto come ballerino, lasciare la scuola di Elena per seguire la sua strada.

Lo ha visto crescere e per quanto le dispiaccia vederlo seguire la sua strada, è fiera di lui e felice che possa inseguire il suo sogno.

La sua scuola è ancora per la stragrande maggioranza composta da ragazze, perché ancora oggi non è una disciplina seguita dai ragazzi. Esiste ancora il pregiudizio in tal senso, anche se molto è cambiato rispetto ai suoi inizi rispetto ai ragazzi che scelgono di fare danza, grazie anche al fatto che negli ultimi anni in televisione alcune trasmissioni abbiano sdoganato la figura maschile del ballerino.

Due spettacoli nel cuore

Una lunga lista di spettacoli ed eventi contraddistinguono la vita di Elena, di due in particolare mi racconta a cuore aperto. Uno, dell’anno scorso, dedicato interamente a Crema e l’altro, realizzato anni fa, in omaggio alla sua amata mamma, scomparsa da alcuni anni.

Un omaggio alle donne, e in particolare a lei, donna riservata ma sempre pronta ad aiutare tutti. Ha aiutato molto Elena nel suo lavoro perché ha sempre creduto moltissimo nella figlia. Una figlia sempre pronta a salire sul palco a prendere i suoi riconoscimenti, così diversa dalla madre sempre nel dietro le quinte, riservata ma piena di orgoglio e d’amore.

Una frase di Elena mi ha colpito, parlando della madre:

“Non serve salire su un palcoscenico, per mostrarsi”

Elena

L’amore per la madre e la famiglia

Un amore profondo quello per la madre e per la sua famiglia. Un legame purtroppo spezzato alcuni anni fa a causa di una malattia che in sei mesi le ha tolto la madre, il suo più grande punto di riferimento. Vedo quanto sia ancora una ferita aperta, le si velano gli occhi e la voce per un attimo le si fa tremolante, ma ecco che un attimo dopo indossa un sorriso bellissimo di chi sa di esser stata fortunata ad aver avuto una famiglia come la sua e sente che sua madre è ancora al suo fianco.

La vita non sempre è stata facile per Elena, oltre alla perdita della madre, un altro lutto in famiglia l’aveva colpita molti anni fa, poi successivamente la malattia del padre, di cui oggi si prende cura, oltre anche ad alcuni suoi problemi di salute, ora risolti.

Mi svela che le sarebbe piaciuto diventare madre ma purtroppo la natura ha deciso il contrario per lei, Elena non si è lasciata abbattere, ma al contrario ricopre con molto piacere il suo ruolo di zia dei suoi splendidi nipoti e cura con amore la sua grande famiglia di allievi, dove in alcuni casi è realmente vista come una mamma bis.

Affrontare la vita col sorriso

Affronta la vita col sorriso, piena di entusiasmo, di gioia per i suoi affetti, tra cui gli adorati nipoti, il marito e la sua grande famiglia della danza. Un sorriso che svela però quel velo di timore di poter perdere i suoi affetti da un giorno all’altro, tipico di chi ama tanto la vita e sa quanto siano importanti le persone accanto a lei.

Ascoltarla parlare dei suoi progetti e dei suoi spettacoli è molto stimolante, esce tutta la sua creatività e il suo entusiasmo dirompente. È un fiume in piena mentre ne parla e ogni tanto si ferma perché teme di annoiarmi o di star dilungandosi troppo. Ma la ascolto con vivo interesse perché le idee che ha avuto nel corso degli anni sono davvero interessanti, così come le collaborazioni che ha stretto con vari creativi locali e non solo.

Crema nel cuore

Mi colpisce soprattutto quando inizia a raccontarmi dello spettacolo dell’anno scorso dedicato interamente a Crema. Un lungo lavoro di ricerca ha preceduto la messa in scena dello spettacolo, in cui è andata alla ricerca di leggende, storie e costumi locali del passato fino ad arrivare ai giorni nostri con le eccellenze di Crema senza dimenticare l’aspetto gastronomico che ci contraddistingue col tortello cremasco e con la bertolina, tipico dolce del luogo. Non certo facile mettere in scena questo tema, ma da quello che mi racconta deve essere stato un grande omaggio alla città che tanto ama.

Il pensiero di Elena riguardo a Crema

Crema per Elena è molto importante. E’ il luogo in cui è nata, ha vissuto ed è il luogo che ha fatto da sfondo a tutta la sua vita personale e lavorativa. Un forte legame la lega alla nostra cittadina a cui ha reso omaggio col suo spettacolo andando a riscoprirne il passato fino ad arrivare al presente. Un lavoro molto impegnativo ma che le è piaciuto anche perché ha potuto trasmettere il suo amore per Crema ai suoi allievi e far conoscere loro storie e leggende del passato di cui loro non erano a conoscenza.

Ama i colori, i fiori la natura e per lei Crema ne è la sintesi perfetta, adora girare in bicicletta e infatti al nostro incontro arriva con una bella bici piena di fiori dai colori vivaci, così come è il suo carattere. Anche lei, come altre donne di Crema, mi racconta di amare viaggiare e di averlo fatto spesso, insieme al marito, ma ama ritornare sempre a Crema, perché nonostante ami conoscere nuove realtà e ami città come Milano piene di spunti sempre nuovi, non potrebbe vivere da nessuna altra parte se non a Crema.

Il teatro San Domenico a Crema (Cr), il luogo scelto da Elena per il suo ritratto.
Il teatro San Domenico a Crema (Cr), il luogo scelto da Elena per il suo ritratto.

Elena e la fotografia

La fotografia le piace molto, le piace poter ritrarre ciò che vede e mi racconta di essere molto social e di pubblicare spesso le sue immagini. Quando si parla invece dell’essere davanti all’obiettivo, mi confessa, che da ballerina si rende però conto di essere un’esteta e quindi non sempre ha un buon rapporto con la sua immagine ritratta. Ammette che non ama mettersi in posa perché si sente finta e si irrigidisce, e spesso tende a focalizzarsi su ciò che non le piace di lei.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Se vuoi vedere alcune immagini del progetto, guarda qui

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno quindi ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo però l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.

Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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