Viviamo in un mondo in cui l’immagine ha un ruolo predominante, eppure molte donne faticano a sentirsi a proprio agio nel loro corpo. Specchi e fotografie diventano spesso strumenti di autocritica anziché di celebrazione.
Come fotografa specializzata nel ritratto femminile, ho imparato che il mio lavoro non è solo scattare foto, ma aiutare le donne a riscoprirsi, a vedersi con occhi nuovi, senza filtri di giudizio e insicurezze. La fotografia può diventare un mezzo per cambiare la percezione di sé, per riconnettersi con il proprio corpo e per riscoprire una bellezza più autentica e meno condizionata dagli stereotipi.
Perché facciamo fatica a sentirci bene con il nostro corpo?
Gran parte della colpa è degli standard di bellezza irraggiungibili che ci vengono imposti. Siamo bombardate da immagini di corpi perfetti e ritoccati, e finiamo per confrontarci con qualcosa che non esiste.
Ma non è solo una questione estetica. Il modo in cui ci vediamo è influenzato da tanti fattori: esperienze personali, commenti ricevuti, confronti con le altre. Lo psicologo Paul Schilder* parlava di "immagine corporea" per indicare la percezione che abbiamo di noi stesse. Il problema è che questa immagine è spesso distorta: ci fissiamo sui difetti e ignoriamo tutto il resto.
*(Schilder, P. (1950). The Image and Appearance of the Human Body)
Inoltre, secondo lo psicologo Leon Festinger*, tendiamo a confrontarci continuamente con gli altri. Se però il confronto avviene con modelli irrealistici (vedi social, riviste, ecc.), finiamo per sentirci sempre inadeguate.
*(Festinger, L. (1954). A Theory of Social Comparison Processes)
Un altro aspetto importante è che il nostro cervello non ci aiuta: c’è un fenomeno chiamato "attenzione selettiva"*, per cui ci fissiamo sugli aspetti che consideriamo difetti, ignorando il resto. È per questo che ci sembra che tutti vedano quella ruga o quel chilo in più… quando in realtà nessuno ci fa caso.
*(Broadbent, D. E. (1958). Perception and Communication)
Come la fotografia può aiutarci a vederci con occhi nuovi
Una foto può cambiare il modo in cui ci vediamo. Non parlo di filtri o ritocchi, ma di un ritratto che ci mostri per come siamo, senza le solite insicurezze a offuscare la visione.
C’è una teoria, chiamata "Io riflesso", che dice che la nostra autostima è influenzata da come pensiamo di essere viste dagli altri (Cooley, C. H. (1902). Human Nature and the Social Order). Spesso, però, questa percezione è distorta: ci convinciamo di essere meno belle, meno interessanti, meno tutto.
Credo che qui sia importante rileggere la frase “la nostra autostima è influenzata da come pensiamo di essere viste dagli altri” e sottolineare il punto in cui afferma “…come pensiamo di essere viste dagli altri”. Sono quindi la nostra percezione e il nostro timore di non essere all’altezza, che ci fanno pensare che gli altri ci stiano giudicano male, quando in realtà siamo noi le prime a farlo.
È molto utile riflettere su questo punto e tenerlo ben presente ogni volta che un pensiero negativo ci passa per la mente. È frutto di un comportamento reale dell’altro nei nostri confronti o è solo una nostra supposizione falsata dalla nostra insicurezza? Perché spesso è proprio il secondo caso.
Un ritratto può aiutarci a ribaltare questa idea. Dopo una sessione fotografica, tante donne mi dicono: "Non mi ero mai vista così", oppure “È incredibile come mi senta meglio e mi veda più bella, dopo aver fatto questi ritratti”.
È come se un ritratto riuscisse a mostrarci un lato di noi che da sole facciamo fatica a vedere.
I momenti in cui ci sentiamo davvero noi stesse
Se ci pensiamo, i momenti in cui ci sentiamo più belle non sono quelli in cui siamo perfettamente truccate o vestite alla moda. Sono quelli in cui ci sentiamo libere: quando balliamo senza pensieri, ridiamo di cuore, facciamo qualcosa che ci appassiona.
Quando una donna arriva nel mio studio, spesso è piena di insicurezze. Alcune si scusano addirittura per il loro aspetto! Ma poi, man mano che la sessione procede, qualcosa cambia. Quando smettono di preoccuparsi di come appaiono e iniziano a godersi il momento, diventano più luminose. Il loro sguardo si rilassa, il sorriso si fa spontaneo, la postura si apre.
È lì che accade la magia.
Accettarsi per come si è oggi
Sentirsi bene nel proprio corpo non è una meta da raggiungere, ma un percorso. Ci saranno giorni in cui ci piacciamo e giorni in cui no, ed è normale. L’importante è smettere di rimandare la felicità a quando saremo “diverse” (più magre, più toniche, più…)
Dobbiamo imparare a concentrarci sul presente, ad accettarci senza giudizio e a goderci quel breve istante che non tornerà più. Invece di fissarci su ciò che vorremmo cambiare, possiamo imparare a notare ciò che ci rende uniche.
Non è facile, ma è possibile. E a volte, basta una fotografia per aiutarci a vederci con più amore.
La fotografia come specchio di sé
Attraverso un ritratto, possiamo vederci in modo più autentico, senza i filtri della nostra autocritica. La fotografia ha il potere di restituirci un’immagine di noi stesse più equilibrata, più vera.
Come fotografa, il mio obiettivo non è solo scattare belle immagini, ma creare uno spazio sicuro in cui ogni donna possa sentirsi vista e valorizzata.
Perché la bellezza non è questione di misure o perfezione. È energia, autenticità, luce interiore.
Conclusione
Se c’è una cosa che ho imparato con il mio lavoro, è che ogni donna merita di vedersi con più amore e meno giudizio. Un ritratto può essere un piccolo passo verso questa consapevolezza.
Perché la vera bellezza non è qualcosa che dobbiamo inseguire. È qualcosa che possiamo imparare a riconoscere in noi stesse, qui e ora.
Se vuoi vivere questa esperienza e riscoprirti attraverso un ritratto, contattami. Insieme possiamo creare immagini che raccontino chi sei davvero.