Oggi ti presento un nuovo progetto a cui sto lavorando: “Ritratti in ascolto”
“Ritratti in ascolto” nasce dal desiderio di restituire alla fotografia la sua dimensione più autentica: quella dell’incontro.
Un incontro che non ha a che fare con la posa o con l’immagine perfetta, ma con la verità del momento, con ciò che accade quando qualcuno si concede davvero di essere visto.
È un progetto che unisce la fotografia di ritratto a un’esperienza di ascolto attivo e presenza. Ogni incontro è unico: una persona, una storia, un tempo condiviso. Prima ancora di scattare, c’è spazio per la parola, per il silenzio, per la possibilità di fermarsi e guardarsi con occhi nuovi.
Come funziona
Ogni ritratto nasce da una conversazione.
Ci si incontra, si parla, ci si ascolta. Non c’è fretta né copione. La macchina fotografica entra in scena solo quando arriva quel momento in cui l’altro si mostra davvero, anche solo per un istante. È lì che nasce la fotografia.
Non serve “essere pronti”, sentirsi nel proprio giorno migliore o avere le idee chiare su come si vuole apparire.
Anzi, spesso i ritratti più intensi nascono proprio nei momenti in cui ci si sente fragili, incerti, disallineati.
“Ritratti in ascolto” è un invito a portare anche quella parte di sé: quella che di solito nascondiamo dietro un sorriso di circostanza o uno sguardo controllato.
Da dove nasce
Il progetto nasce dall’idea di fondo che ha dato forma a Donne di Crema, ma in una versione più snella, più libera e accessibile a tutti (NON solo alle donne).
Ho sentito il bisogno di creare uno spazio dove la fotografia potesse continuare a essere incontro e condivisione, ma senza l’obbligo di raccontare la propria storia.
La persona davanti a me può scegliere di parlare o restare in silenzio. Non c’è nessuna necessità di entrare nei dettagli della propria vita: basta esserci, così come si è.
“Ritratti in ascolto” è aperto a tutti — giovani, adulti, anziani — senza selezione.
Dettagli
A ciascuno dedico un’ora di tempo: un’ora in cui ti ascolto e ti fotografo.
È richiesto un piccolo contributo di 30€, che serve a sostenere il progetto e la mostra collettiva che realizzerò il prossimo anno con i materiali raccolti.
Ogni partecipante sarà invitato a lasciare un proprio pensiero: qualcosa sul tema dell’ascolto, o semplicemente qualcosa che ha dentro e vuole dire.
Non è obbligatorio firmarsi: in mostra, i biglietti potranno restare anonimi, come piccole tracce di sé lasciate nel mondo.
Prenota il tuo ritratto
Se senti il desiderio di vivere quest’esperienza, puoi prenotare il tuo “Ritratto in ascolto”.
Un’ora solo per te, per fermarti, respirare, e lasciare che la fotografia diventi uno spazio di ascolto e verità.
Per prenotare: scrivimi all’indirizzo moni@monimix.com
Gli incontri si svolgono su appuntamento.