La costanza non è il mio punto di forza (online)
Le difficoltà ad essere costante nel mondo frenetico dei social
Lo ammetto, senza troppe scuse.
Ci sono periodi in cui sono un treno in corsa: produco, creo, scrivo, fotografo. Mi sento ispirata, piena di idee, con un obiettivo chiaro in testa. Faccio piani, liste, strategie, e mi sembra tutto perfettamente allineato. In quei momenti mi sento viva, centrata, motivata. E mi piace un sacco questa versione di me.
Poi… succede qualcosa. Un imprevisto, un’interruzione, un dubbio. Basta poco per farmi rallentare. Inizio a mettere in discussione quello che stavo facendo, a trovare falle dove prima vedevo solo entusiasmo. E così, piano piano, mi blocco.
È lì che vado in crisi. Non solo non porto avanti quello che avevo cominciato, ma metto tutto in discussione.
Il classico punto morto.
Ti faccio un esempio concreto: i social.
Ogni tanto mi convinco di volerli usare “come si deve”. Preparo un piano editoriale, creo contenuti con cura, penso a quello che può davvero essere utile o interessante per chi mi segue.
Poi succede qualcosa: leggo un articolo che mi fa cambiare prospettiva, seguo un corso che mi fa mettere in dubbio tutto, o semplicemente entro in un periodo più impegnativo... e mi blocco.
Risultato? Il mio ultimo post su Instagram risale a un paio di mesi fa.
Mi rendo conto che non essere costanti sui social è un errore (almeno, dal punto di vista strategico). Ma… non fa per me.
La verità è che se non vedo risposta o partecipazione, mi smonto. Penso subito: "Ecco, ho perso tempo per niente." E questo pensiero mi frena, mi svuota.
Entro nel solito circolo vizioso:
Pubblico → poca risposta → perdo motivazione → smetto di pubblicare → meno visibilità → e via così.
La verità è che i social non mi fanno bene.
Mi distraggono, mi consumano energia, mi fanno sentire in dovere. E perdo la leggerezza, quella vera. Quella che invece, quando scrivo qui, sento ancora mia.
È successo anche con questa newsletter.
Appena sono approdata su Substack mi sono sentita a casa. Scrivere qui mi ha fatto bene. Mi è sembrato uno spazio più autentico, più intimo.
Poi sono arrivati due mesi belli intensi, e anche qui… silenzio.
Dentro di me ho pensato:
"Ma sì, chi vuoi che se ne accorga?"
"Se nessuno interagisce, forse non interessa davvero a nessuno."
Lo so, sembrano scuse. E forse in parte lo sono.
Ma ci sono momenti in cui si perde la bussola.
Quando non hai un obiettivo chiaro davanti a te, è difficile restare in carreggiata. E non sempre trovarne uno nuovo è la risposta.
A volte serve proprio fermarsi. Prendersi una pausa da tutto per guardare le cose da fuori, con più lucidità.
Solo così, forse, possiamo capire se la strada che stiamo percorrendo è ancora quella giusta.
E se anche tu fatichi ad essere costante...
Ti lascio qui sotto qualche spunto che sto provando ad applicare su di me, magari possono aiutare anche te:
Scrivi per te, prima che per gli altri.
Se ti viene voglia di scrivere, fallo anche solo per te. Non deve diventare sempre contenuto.Scegli un ritmo sostenibile, non ideale.
Una volta al mese è meglio di zero. Costanza non vuol dire frequenza, ma continuità.Non aspettare l’ispirazione perfetta.
A volte basta iniziare. Anche solo con una frase. Anche solo con un pensiero imperfetto.Crea un contenitore, non un calendario.
Invece di dire “ogni lunedì”, pensa: “ogni tanto mi concedo questo spazio per raccontarmi”.Rendilo leggero.
Se qualcosa ti pesa troppo… magari non è il modo giusto per te.
Ti ritrovi in tutto questo?
Se ti va, scrivimi.
Mi piacerebbe sapere come vivi tu il tema della costanza, soprattutto quando si parla di creatività e vita vera.