Oggi voglio raccontarti la storia del Floral designer: Davide Salzano
Ciò che amo del mio lavoro è che molto spesso, per puro caso, mi imbatto in persone estremamente creative.
Alcuni mesi fa, tramite una truccatrice appena conosciuta, ho avuto l’occasione di conoscere Davide, un Floral designer con cui subito è scattata una bella sintonia sul set.
Quella sintonia ci ha portati a realizzare un secondo set insieme, in una splendida Villa storica, dove ho visto Davide esprimersi a 360 gradi, mettendo a frutto tutta la sua esperienza maturata negli anni, nel campo della moda e degli allestimenti floreali.
E’ riuscito a creare un set magico, fatto di abiti da sogno e allestimenti creativi dal gusto raffinato e davvero speciali.
Da quell’esperienza è nato un rapporto di stima e profonda curiosità da parte mia a voler scoprire di più di lui e del suo mondo. Mi sono ritrovata così nel suo “Florificio”, un ex cappellificio degli anni ’60, che Davide ha adattato a sua immagine.
Il Florificio è un luogo dove le piante e i fiori convivono con l’arredo vintage che conserva intatto tutto il suo fascino e ti trasporta in un mondo passato fatto di eleganza e di storia.
Nonostante la giornata in cui sono stata da lui, fosse nebbiosa e grigia, ho colto l’essenza del posto e la luce che entrava da quelle enormi finestre. Subito la mia mente si è immaginata quel luogo invaso dalla luce calda del tramonto, e la scena sognante che ne potrebbe nascere.
Davide è un creativo nato, nelle sue vene al posto del sangue scorrono le idee. Questo anno così difficile e pesante per chi come lui, ha fatto della sua passione un mestiere, non ha fermato la sua voglia di reinventarsi e di continuare a creare, nonostante le difficoltà, le chiusure e le disdette.
Sì, perché operando anche nel campo degli eventi, si è visto slittare all’anno prossimo la quasi totalità degli eventi già prenotati.
Nonostante tutto questo, non si è perso d’animo e ha ideato un modo per non fermarsi. Nasce da qui la sua nuova idea: una linea di vasi disegnati da lui e realizzati da un artigiano di Mantova, che ha chiamato “I vasifici”.
Proprio in occasione del lancio di questa linea, ho voluto fargli qualche domanda perché si raccontasse in prima persona e mi parlasse del suo lavoro e di questa nuova idea. Mai come ora abbiamo bisogno di storie di chi non si arrende, ma che riesce a trovare il bello anche nelle difficoltà di un anno così faticoso come il 2020.
Iniziamo subito con il farti raccontare qualcosa di te. Alle persone piace sapere chi è la persona dietro un profilo social e un lavoro creativo.
Sono un creativo a 360 gradi , mi piace il mondo floreale, quello della moda, l’arte e la presentazione visiva. Di tutte queste passioni ne ho fatto il mio lavoro, perché fare una cosa sola mi annoiava molto. Ho così cercato il giusto equilibrio tra tutte le cose che amo fare e oggi sono qui ad occuparmi di tutto questo, un frullatore ricco di tante cose ed esperienze.
Nasci stylist, è corretto? Mi racconti brevemente questa parte del tuo lavoro?
Nasco come vestierista in Montenapoleone da Mario Borsato, un brand di alta moda degli anni ’90. Ho lavorato per quel brand per un anno mentre preparavo la tesi in Belle Arti a Milano. E’ stato in quel momento che ho scoperto una passione che in verità mi serviva solo come mezzo per pagarmi gli studi. E’ invece diventata parte fondamentale della mia vita lavorativa, trasformandomi in Visual Merchandiser, Stylist e Buyer fashion donna. Questo ha portato una contaminazione della moda nel mondo floreale. Questo mi rende diverso, forse, da tutti i miei colleghi perché ho un approccio sul fiore con uno sguardo sulla tendenza moda sei mesi prima che sia nelle boutique occupandomi anche degli acquisti per i miei clienti.
Come è nata la passione dei fiori e cosa ti ha portato ad aprire il “Florificio”?
Nei fiori ci sono inciampato sempre durante l’Università. Ho trasformato questo interesse in lavoro con il tempo. Per poco tempo ho lavorato in qualche negozio di fiori, poi da “Armani Fiori” in centro Milano. Ho aperto due negozi di fiori nel giro di pochi anni, per poi venderli e capire che amavo di più il mondo degli allestimenti per eventi e non la vendita al dettaglio. Per esigenze di spazio è nato il “Florificio”. Un vecchio cappellificio degli anni ’60 che ho trasformato in laboratorio per poter ospitare allestimenti per matrimoni ed eventi, specializzandomi solo in questo settore.
Il tuo sogno? Si è già in parte realizzato? Cosa ti manca per realizzarlo?
Il mio sogno è nuovo ogni mattina perché sono un insoddisfatto perenne, quindi sono sempre alla ricerca di quel brivido che mi fa sentire vivo. Però una parte di quello che volevo oggi esiste già, anche se i progetti per il Florificio sono più ampi e ambiziosi di un semplice laboratorio, così anche nella moda.
Il tuo lavoro, da fuori, è molto romantico, fatto di fiori, cose belle, dettagli… Ma come ogni lavoro ha una parte più impegnativa. Qual è per te l’aspetto più difficile da gestire?
La parte che mi stressa di più è la logistica. Forse nel campo fiori l’ordine stesso dei fiori e fare i conti con i costi e i budget, così come nella moda. Avere a che fare con i numeri per chi ha una percentuale alta creativa è più difficile secondo me, ma con il tempo si impara a fare un po’ di tutto, anche i budget. Il mio rapporto con i soldi è: “Spendi quello che non hai”. Quindi compro sempre più fiori di quelli che servono e così anche nel campo moda.
Stai lanciando una tua linea di vasi artigianali. Mi racconti come è nata l’idea e come sono diventati realtà?
L’idea dei Vasifici è nata una sera mentre pensavo a come rilanciare il mio lavoro, in questo momento difficile in cui gli eventi sono bloccati e quindi la nostra fonte di guadagno si è spenta di colpo. Dopo un tentativo riuscito bene per Pasqua e la Festa della Mamma ho deciso di riprovarci con il Natale. Volevo qualcosa di più, però, delle semplici consegne di vasi e fiori. Volevo qualcosa che fosse solo mio e ideato da me, così sono nati i vasi di ferro, creati da un artigiano di Mantova.
Ho pensato di mettere a frutto l’esperienza maturata durante il periodo da “Armani fiori” dove già allora avevo disegnato un vaso per loro dedicato all’orchidea bianca e allora mi sono detto: “Perché’ non farlo anche per me?!”
Vieni a scoprire il mondo di Davide
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Se anche tu hai un sogno, un’idea per rinnovarti, o vuoi semplicemente raccontare la tua storia, scrivimi: moni@monimix.com, sarò felice di raccontarti.
In questo modo potremo far conoscere la tua realtà e al tempo stesso offrire ai lettori un esempio di come si possono affrontare le difficoltà e reinventarsi per non mollare.