Essere te stessa. Il primo passo per amarti. Questo articolo è dedicato a te, che non ti piaci mai, perché ti paragoni alle altre.
Sai cosa ho capito facendo la fotografa? Incontrando tante donne, ho capito che tutte noi abbiamo i nostri difetti, ma quelle che hanno imparato ad accettarli, a valorizzare i propri lati di forza e ad investire su loro stesse e la loro personalità, sono donne vere, autentiche, di conseguenza bellissime.
Non sono bellissime perché hanno la taglia giusta, il capello perfetto, le gambe lunghe, e via dicendo. Sono bellissime perché hanno preso consapevolezza di loro stesse. Hanno imparato ad essere loro stesse. Ad amarsi come sono. E tutto questo fa sì che abbiano una sicurezza che le fa splendere veramente.
Al giorno d’oggi non si fa altro che parlare di bellezza femminile, cos’è, come dovrebbe essere. Quali sono i canoni estetici a cui fare riferimento, come prendersi cura di sé, qual è lo sport da fare, la crema antirughe da usare… Uff, che barba che noia!
A te che leggi, vorrei porre qualche domanda. Sì lo so, che se stai leggendo un blog è perché magari sei in cerca di risposte e non di altre domande, ma seguimi un attimo.
Perché noi donne dobbiamo convivere per tutta la nostra vita con questi discorsi legati alla bellezza?
Come mai il nostro aspetto estetico deve avere la priorità su qualunque altra cosa?
Una donna per essere accettata dalla società deve essere in forma, con la messa in piega perfetta, col trucco perfetto e con l’abito giusto per ogni occasione. Perché?
Una donna che passa la sua vita a studiare e a far ricerca, perché automaticamente si finisce a collegare il tutto al fatto che sia bruttina? O al contrario, ci si stupisce se oltre che intelligente è anche “bella”? E ancora una volta ci si limita a questo aspetto perdendo di vista tutto il resto?
Cosa deve fare una donna per essere libera di essere se stessa, senza seguire canoni imposti dalla società, senza sentirsi giudicata?
Perché non si valutano altri elementi nelle donne? La società richiede alle donne di essere belle, non che abbiano una cultura, che siano indipendenti, o che abbiano successo. E’ sempre lo stesso stereotipo che si ripete da sempre.
Tutte queste, (e molte altre), domande, non fanno altro che accumularsi dentro la mia testa. Non riesco a capire perché siamo ancora a questo punto. Siamo ancora in una società così fortemente maschilista da esser schiave dei loro ragionamenti puerili?
Ovviamente, non voglio generalizzare e puntare il dito contro ogni uomo della terra. Ho avuto la fortuna di conoscere uomini davvero in gamba e sensibili che ben si dissociavano da ragionamenti automatici: “donna – bel corpo” fine della storia.
Diciamo che però una gran maggioranza di uomini (e ahimè pure alcune donne), tende a ragionare per canoni estetici. “Sei bella, sei dentro”. “Sei bruttina, sei fuori.” Come se fossimo in fila fuori da un locale alla moda e l’uomo con la lista decide se puoi entrare o meno.
Ideali estetici
Un tempo la donna doveva far riferimento ad un ideale estetico dalle curve morbide, perché la si associava ad un’idea materna, la donna che doveva procreare. La donna per antonomasia aveva un seno florido e fianchi abbondanti.
In tempi moderni l’ideale di donna è nettamente cambiato, si è passati da un corpo pieno ad un corpo atletico, tonico, apparentemente sano. Con gli eccessi che ciò ha portato, come l’eccessiva magrezza (in molti casi scaturita in patologie gravissime come l’anoressia), o l’eccessiva voglia di perfezione (con allenamenti estenuanti e l’uso di fotoritocco estremo nelle fotografie).
Cosa abbiamo ottenuto da questi canoni imposti dalla società? Che via via le donne hanno iniziato a non accettarsi più. Bombardate quotidianamente da migliaia di immagini provenienti dai media tradizionali (televisione e riviste) e dagli attuali social networks, siamo costantemente messe a confronto con esempi di donne che secondo la massa rispecchiano gli attuali canoni di bellezza.
Se sei donna sai benissimo cosa si prova, perché per quanto tu possa essere sicura di te, o tu abbia imparato a non farti condizionare dai pareri esterni, almeno una volta ti sarà capitato di guardarti allo specchio e paragonarti ad una di quelle donne.
Magari avrai alzato la maglietta per vedere se il tuo ventre era piatto come il loro. O magari in un negozio di cosmetici avrai comprato quel mascara volumizzante per aver delle ciglia folte come una di quelle influencers che tanto vanno per la maggiore. O ancora, magari avrai comprato quel vestito, visto su quella blogger per vedere come ti stava, anche solo per curiosità.
Se sei uomo non so se tu possa capire fino in fondo la questione. Magari penserai che siamo esagerate a prendercela tanto. Oppure al contrario, penserai che ce ne freghiamo dell’estetica solo perché pensiamo di esser superiori o che non vogliamo impegnarci per migliorarci.
Anche per voi esistono dei canoni estetici, ma sono molto meno forti e stringenti di quelli femminili e sono legati allo stile. Potete scegliere che stile adottare a seconda della vostra fisicità: l’intellettuale elegante col maglioncino girocollo, l’hipster con la barba e il risvoltino ai calzoni, il macho muscoloso, o il rassicurante ragazzo della porta accanto. Questi sono stili, nessuno vi chiede di conformarvi ad un canone estetico.
La società non vi impone come essere, non si aspetta da voi che siate sempre belli e perfetti. La società da voi si aspetta che sappiate fare il vostro lavoro al meglio, che siate di successo, che riusciate a mantenere la vostra famiglia. Non sono cose semplici da raggiungere, ma capite che si basano su cose materiali, pratiche e non personali ed intime? Nessuno vi fa sentire in difetto se non entrate nella taglia più slim dei pantaloni, giusto per fare un esempio immediato. Nessuno si stupisce più di tanto se arrivate col capello spettinato o la barba incolta.
Forse siete stati più furbi a far accettare il “difetto”. Avete la pancia? “Che problema c’è? Uomo di panza uomo di sostanza” Avete la barba incolta? “La barba fa l’uomo vissuto” Siete spettinati? “E’ un creativo, non perde tempo dietro al suo aspetto fisico” E via dicendo.
La non accettazione di sé
Nel momento in cui, invece, una donna inizia a “subire” questi canoni estetici imposti dalla società, inizia piano piano a non accettarsi più e a non apprezzare più la sua immagine. Inizierà a focalizzare la sua attenzione solo su ciò che non va in lei e a non considerare più i suoi punti di forza.
Uno dei punti critici che più spesso è vissuto con imbarazzo, è, per esempio, la pancetta. Quante donne si lamentano della propria pancia non proprio tonica? Non solo le donne in carne se ne lamentano. Questo è un argomento che dilaga pure tra le donne più esili, perché purtroppo non sempre si riesce ad avere un addome piatto come si vorrebbe, per vari motivi: la poca ginnastica, l’alimentazione non proprio corretta, la birretta di troppo, o l’età.
Il problema qual è? Che se continui a focalizzarti sulla pancetta, non pensi che le gambe, invece, sono toniche, o magari hai un bel viso.
Dobbiamo concentrarci sulla vista d’insieme, non su ciò che pensiamo non sia perfetto. Partiamo dal presupposto che la perfezione non esiste. Se una parte di te non ti piace, puoi provare a migliorarla, se pensi che ciò ti possa far star meglio. Se non ti piace, puoi migliorarti, ma lo devi fare per te stessa. Non per gli altri. Questo è fondamentale. Concentrati su te stessa, sulla tua personalità. Non sei la tua pancetta poco tonica. Sei una donna vera. Una donna con una sua personalità specifica da valorizzare.
Trova il coraggio di essere te stessa
Devi avere il coraggio di essere te stessa. Senza omologarti. Senza dimenticare chi sei in favore di inutili canoni estetici passeggeri.
Ognuna è bella a modo suo. Puoi scegliere di conformarti, se lo vuoi, oppure puoi scegliere di essere te stessa e valorizzarti al meglio. Hai un po’ di pancetta? Indossa un abito che la nasconda. Hai delle belle gambe? Trova l’abito che più le valorizzi. Hai un bellissimo sguardo? Enfatizzalo e sfruttalo. E’ sicuramente più interessante e coinvolgente di un addominale perfetto.
Scegli ciò che ti fa sentire bene. Se ti sentirai bene, ti vedrai e sentirai anche bella. Perché se stai bene dentro di te, si rifletterà anche fuori. Avrai una luce diversa. Un sorriso più aperto, uno sguardo più brillante. Sarai davvero più luminosa e nessun make up potrà darti la stessa luce.
Natural Beauty
L'idea del mio progetto "Natural beauty" parte proprio da queste riflessioni. L'insofferenza verso i canoni estetici imposti, l'insicurezza a cui ci hanno portate, e la voglia di riconquistare la nostra consapevolezza e bellezza naturale e reale. Se ti interessa il progetto, ne parlo in questo articolo
Da quel progetto iniziale vorrei far nascere una nuova serie, ma te ne parlerò nei prossimi articoli, se l'argomento ti interessa, seguimi!
Esempi famosi non in linea con i comuni standard di bellezza
Ci sono molti casi di donne famose che non sono mai state in linea con gli standard di bellezza tradizionali. Una su tutte che adoro è sicuramente Meryl Streep. Un’attrice strepitosa e una donna dal fascino incredibile a mio parere. Lo sai che da ragazza, si presentò ad un provino e un regista la scartò dicendole che aveva il viso da maiale? Aldilà della cafonaggine del tizio in questione, e della poca lungimiranza che ebbe, ti rendi conto che quel tizio scartò il talento (seppur allora ancora acerbo probabilmente) di una delle migliori attrici al mondo, solo perché non aveva la classica bellezza? Ma lei nonostante questo episodio sgradevole non ha mai ceduto alle lusinghe della chirurgia estetica. Si è accettata per quello che è, è rimasta se stessa, e ha investito sul suo talento diventando una grande attrice.
Ci sono molti esempi di donne che non seguono gli standard ma che sono altresì donne pazzesche e affascinanti per via del loro carisma e della personalità. Un’altra sicuramente molto lontana dai canoni di bellezza tradizionali è Barbra Streisand, o un esempio più attuale Lady Gaga. Lady Gaga non è certo la bellezza tradizionale eppure ha un carisma tale e un talento vocale che non la fanno certo passare in secondo piano.
Ricordo un’intervista di molti anni fa che fecero a Michelle Pfeiffer, un’altra grande attrice e donna dal fascino indiscutibile seppur più discreto rispetto a tante sue colleghe. Il giornalista le chiese come vivesse il tempo che passava e le relative rughe (classica domanda maschilista che ad un uomo di certo non viene fatta). Lei rispose con un’ironia spiazzante:
“Mi basta togliere gli occhiali quando mi guardo allo specchio” (è miope).
Michelle Pfeiffer
Ecco, io credo che in questa battuta sia riassunto il suo carisma e un grande insegnamento. Non puoi arginare il tempo che passa (a meno che tu non voglia plastificarti il viso come certi esempi famosi), vivi la vita con ironia e un po’ di leggerezza, sono l’antidoto migliore.
Quando si parla di bellezza tanti dicono che sia amore per se stessi, quando riusciamo a mettere in equilibrio cuore, testa e corpo. Io credo che sia una cosa molto intima, un lungo lavoro su noi stessi. Capire chi siamo non sempre è facile, ma solo prendendo consapevolezza di noi, di chi siamo, di come siamo, accettandoci e cercando di essere sempre la migliore versione di noi stessi, possiamo amarci veramente.
Se amare qualcun altro non sempre è facile, ma comunque riusciamo a farlo, perché amare noi stessi è così difficile? Perché accettiamo i difetti degli altri, ma siamo inflessibili con i nostri?
Dobbiamo essere più indulgenti con noi stessi, così come lo siamo con chi amiamo.
Per concludere, ti lascio il parere dello scrittore Igor Sibaldi riguardo all’uniformarsi ai canoni estetici, credo sia molto interessante:
“Il trucco e le bugie sono tentativi di eguagliare degli stereotipi: così facendo, mentre ci illudiamo di perfezionare la nostra immagine, in realtà la impoveriamo, perché nascondiamo la nostra identità, il nostro vero essere, tutto ciò che ci rende unici.
Da un lato, le donne coprono rughe, imperfezioni, correggono il colorito della carnagione, ingrandiscono gli occhi e allungano le ciglia; dall’altro, gli uomini si fingono più spavaldi, carismatici, galanti, assumono atteggiamenti innaturali per essere più attraenti.
In poche parole, tutti noi indossiamo delle maschere: “nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”, diceva Pirandello.
Questo comportamento, però, non può renderci felici, non solo perché ci costringe a tenere alta la maschera con cui otteniamo consensi, ma pure perché ci porta ad ignorare chi siamo davvero.
Quest’ultima è la conseguenza più dannosa: a forza di recitare la parte che la società ci impone perdiamo la capacità di ascoltarci, di conoscerci, di capire i nostri reali desideri e obbiettivi, condannandoci all’infelicità.”
Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!
Se farti fotografare ti mette a disagio, ho scritto un articolo dedicato a te, in cui ti dò qualche consiglio su come venire bene in foto.
7 pensieri riguardo “Essere te stessa. Il primo passo per amarti”