Donne di Crema: il ritratto di Alessandra

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“Donne di Crema” mi regala la possibilità di conoscere sfumature ogni volta differenti del mondo femminile. Come la storia di Alessandra, la cui storia si intreccia con uno spaccato importante del tessuto industriale di Crema.

L’incontro

Alessandra arriva al nostro incontro in sella al suo scooter e subito l’impressione che ne ho è che sia una donna piena di energia. Impressione poi confermata appena ci sediamo a bere un caffè e inizia a raccontarmi di sé.

Il ritratto di Alessandra per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Alessandra per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Il giorno del ritratto di Alessandra

Alessandra sceglie di incontrarmi in una zona ben diversa da quella che aveva scelto inizialmente. La sua scelta finale del luogo mi incuriosisce molto, avendo scelto la zona industriale alle porte di Crema. Nel corso del suo racconto mi spiega il perché della sua scelta, a lungo ragionata, e ben diversa da quella iniziale.

Dalle sue parole mi mostra subito una donna molto in gamba professionalmente, sicura di sé e con ideali ben chiari sostenuti da una forte grinta e una forte convinzione.

Parte con una frase in cui crede molto: “Fare per essere” relativamente al lavoro (ma non solo). Per lei non si nasce imprenditori, anche se dentro, di base una scintilla c’è innata, ma tutto si può imparare e diventare. Serve molto impegno per farcela e non tutti sono adatti a diventare imprenditori, ma ritiene che ogni cosa che non si conosce, la si può studiare ed imparare.

Alessandra è una donna dalla mente sempre in movimento, è piena di curiosità, non ha mai smesso di leggere, studiare e conoscere.

Mi racconta un po’ di sé, partendo da un aneddoto simpatico legato alla sua infanzia che, dice, ben la rappresenta.

“Un giorno, tornando da scuola, indossavo una gonna di gabardine color beige. Quel colore non mi piaceva per niente. Incontro sulla mia strada un imbianchino, vedo che ha un barattolo di pittura color blu China e subito mi è venuta l’idea di prendere un pennello e dipingermi la gonna. Ancora gocciolante sono ritornata a casa, ben soddisfatta della mia nuova gonna colorata.”

Alessandra

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Alessandra è così, è una donna che non si tira indietro davanti a ciò che le si presenta, se qualcosa non le piace cerca di fare qualcosa per cambiarlo. Crede fermamente nella frase “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Non ama chi si lamenta e non fa nulla per cambiare le cose. Nel suo piccolo, se qualcosa non funziona, cerca di trovare il modo per cambiare le cose e farle funzionare.

Durante gli anni delle medie i suoi amici la chiamano “classica con brio” e la definizione ben si sposa per lei; alle superiori viene poi definita “naturale ma effervescente” sempre per sottolineare questo suo aspetto in apparenza posato, elegante e naturale, ma che cela un animo pieno di grinta ed entusiasmo per la vita.

La sua vita è piena di studi e lavori. Grazie ad una sua insegnante del liceo scopre l’amore per la scrittura e la fa appassionare a tutto ciò che è legato alla letteratura, la psicologia, la filosofia, la storia. E’ affascinata dalla mente e dalla natura umana.

Il percorso lavorativo

Finito il Liceo Scientifico si iscrive alla Facoltà di Lettere e si laurea con ottimi risultati, ma questo non le basta. Si iscrive per raggiungere una seconda Laurea, questa volta in Scienze della Formazione. Una scelta dettata dal fatto che nel frattempo aveva iniziato a lavorare presso la multinazionale Walt Disney. In quel contesto scopre cosa vuol dire lavorare in un’azienda strutturata ed è incuriosita da tutto ciò che riguarda l’organizzazione di un’azienda, in particolare le persone. Completa gli studi con un post-laurea in economia in SDA Bocconi.

Per tre anni lavora in questo ambiente così creativo, inizialmente le viene assegnato un lavoro in archivio, che molti altri non amavano fare, ma lei ama alla follia poter visionare tutte quelle opere d’arte. Svolge quel lavoro con passione ed entusiasmo, dopodiché si occupa anche della parte delle licenze del marchio. Lascia a malincuore quel lavoro ma si rende conto che dopo tre anni è giunto il momento per lei di cercare una nuova occupazione e cambia totalmente lavoro.

Passa a lavorare in un’azienda di software gestionale a Lodi, la Zucchetti, e per altri tre anni si impegna al massimo in quella nuova avventura. Vive il passaggio epocale a Internet, con i nuovi approcci e le nuove tecnologie, con la curiosità viva di veder nascere una nuova realtà che cambierà la vita di molti.

Non appena quel percorso raggiunge un livello di assestamento, sente che per lei è ora di cambiare nuovamente.

Cambiare per crescere costantemente

Si presenta al colloquio, in una nuova azienda, mettendo sul tavolo le sue esperienze e conoscenze. Il settore è completamente nuovo per lei, a metà tra la pubblica amministrazione e l’azienda privata, la missione è molto specifica e i tempi per compierla sono stretti, le cose da imparare sono molte.

La assumono a Reindustria senza remore, grazie alla sua preparazione, e per dodici anni lavora con grande soddisfazione in quel nuovo mondo. La prima mansione che le viene affidata è la conclusione di un progetto che riguardava la reindustrializzazione dell’area occupata dalla ditta Olivetti, grandissima realtà di pregio che fin dagli anni ‘60 è stata un grande punto nevralgico per Crema, che dava lavoro a 3 mila dipendenti, più una realtà ben più vasta tra collaboratori esterni e fornitori.

Un pezzo della storia di Crema

Un’azienda importante della storia di Crema, in cui sia la madre che la zia di Alessandra hanno lavorato in passato. Per Alessandra è molto importante potersi dedicare a quel progetto perché si sente molto orgogliosa di poter lavorare al rilancio imprenditoriale e occupazionale dopo la chiusura di una azienda così importante per la storia di Crema.

Dopo tre anni quel progetto legato al recupero dell’ex Olivetti si conclude; l’azienda che l’ha assunta si ritrova a dover trovare nuove idee e nuovi ambiti in cui operare. E’ in quel caso che Alessandra scopre il mondo della cosmesi e vi lavora per molti anni a seguire vedendo nascere un altro punto nevralgico per Crema: il Polo della Cosmesi, una realtà che ha portato a Crema un mercato importantissimo costituito da aziende nazionali e internazionali che si affidano al Polo per la produzione dei propri prodotti.

Lo studio costante

È stata sempre una gran studiosa, Alessandra, sin dai tempi della scuola, poi dell’Università e per tutto il corso della sua vita. È attratta da tutto ciò che non conosce, ama scoprire la natura delle cose e cosa si nasconde dietro un prodotto o un’azienda.

Nel caso della cosmesi si è documentata per scoprire la vasta filiera conto terzi cremasca di cui spesso non si parlava e che si occupa di tutto il processo per creare i prodotti di make up o di cura personale che ogni giorno utilizziamo.

“Un trucco colorato richiede molto lavoro per trovare la giusta sfumatura colore e non ci si ferma certo qui. Esiste lo studio del prodotto, del packaging, dei macchinari per produrlo oltre a tutta la filiera per la distribuzione.”

Alessandra

Da come ne parla capisco quanto sia grande il suo interesse per ogni cosa che fa. Non si limita a fare il suo lavoro per raggiungere lo stipendio mensile, ma ogni volta vuole capire, conoscere tutto ciò che riguarda l’azienda per cui sta lavorando per poter offrire il massimo impegno possibile e ottenere i migliori risultati.

Un nuovo inizio

Dopo dodici anni di lavoro per Reindustria, e arrivando vicina al compimento dei suoi cinquant’anni, Alessandra si pone una nuova sfida: da un lato si rende conto di avere un lavoro sicuro, che ama profondamente e potrebbe tranquillamente continuare a farlo, dall’altro lato sente dentro di sé la voglia di una nuova avventura.

L’idea le viene pensando ad un’amica, Barbara, che da anni si occupa di disegnare e produrre abiti da sposa, e per Alessandra questa è la sua occasione per creare una sua attività. Ne parla con l’amica, e raggiungono un accordo: Barbara continua ad occuparsi della parte creativa e produttiva del prodotto e Alessandra di tutto il resto che concerne l’attività tra cui la gestione, il marketing e la parte commerciale.

È il connubio perfetto. Lavorano a stretto contatto e sono in perfetta sintonia, si compensano a vicenda e si confrontano molto nel momento delle scelte. La vedo felice ed entusiasta di questa attività che per lei segna una svolta importante nella sua carriera, ma anche a livello personale perché ci crede moltissimo.

È una sfida e un impegno importante, sia a livello professionale che a livello economico, però la vedo pienamente soddisfatta di questa scelta e positiva per il futuro, nonostante le difficoltà che sicuramente questo anno ha portato con sé.

Le chiedo se oltre a questo abbia un sogno in mente. E mi confessa, che effettivamente ne ha anche un altro e che sarebbe quello di crearsi, un domani, una sua casa editrice, una piccola realtà che possa andare alla scoperta dei nuovi talenti sconosciuti, aperta a tutti.

I limiti non esistono

L’apertura mentale di Alessandra è uno dei suoi punti di forza. Per lei non esistono generi né limiti. Gli unici limiti sono quelli che ciascuno si impone. È ferma nelle sue posizioni quando mi parla di Pari Opportunità.

“La nostra società non è al passo coi tempi e tanto lavoro c’è ancora da fare in tal senso.”

Alessandra

Per lei ogni persona dovrebbe avere le stesse opportunità, e giocarsi le proprie carte. Non esiste per lei che uno che ha un colore di pelle diverso, o una situazione economica svantaggiata non possa avere le stesse opportunità di chi è nato bianco o benestante.

La stessa cosa vale per il sistema sanitario che sempre più si sta spostando in favore del privato. Per lei è assurdo che servano mesi per una visita nel sistema pubblico quando pagando la visita privatamente viene fatta in tempi ben più celeri. Tutto questo non fa altro che creare disparità tra le persone e ancora una volta chi ha la possibilità di pagare passa davanti a chi è più in difficoltà. Un altro tema che trova assurdo è che una donna debba scegliere tra la carriera e l’essere madre.

Grinta e passione

E’ in questi momenti che mi mostra il suo animo passionario, la vedo infiammarsi per questi argomenti e amo il suo modo di affrontare questi temi. Ci vorrebbero più persone come lei che affrontano di petto le questioni e le fanno proprie, anziché vivere nell’indifferenza guardando solo al proprio orticello.

È affascinante stare ad ascoltarla perché ha un entusiasmo travolgente e conosce moltissime cose, merito della sua natura sempre affamata di informazioni ma anche grazie alla varietà di lavori ed esperienze che ha fatto nel corso della sua vita.

Non si è mai tirata indietro e si è sempre buttata. Ciò le ha permesso di vivere a pieno ogni esperienza in cui si è trovata.

Ritiene importante mostrare ciò che non si vede immediatamente, come per esempio le grandi donne imprenditrici che tendono a stare un po’ nell’ombra, un passo indietro, anziché mostrare il loro valore.

La figura della donna nel mondo del lavoro

Le chiedo come sia stato per lei essere donna nel mondo del lavoro. Ammette che non sempre è stato facile, ma si è sempre fatta valere e non ha mai permesso a nessun uomo incontrato sul suo cammino lavorativo di farla sentire non all’altezza del compito che le era stato assegnato. Ha saputo giocare le sue carte molto bene, un perfetto mix tra preparazione, impegno, sicurezza in se stessa e quella sensibilità tipicamente femminile che è un valore aggiunto alle proprie capacità imprenditoriali.

A volte le donne vengono additate con il luogo comune del “prendono tutto sul personale”, mentre gli uomini spesso si lasciano scivolare via le questioni di poco conto. Per lei una donna deve mantenere le proprie peculiarità, dosando in giusta misura la propria sensibilità, (vista come aspetto positivo nella giusta misura), per evitare che sfoci in problemi o venga vista come difetto.

Il pensiero di Alessandra riguardo a Crema

Quando le chiedo se ha una definizione per Crema, mi risponde così: “Crema sono io, e io sono Crema”.

Per lei Crema è una rete di contatti tra le persone, che formano un tessuto di rapporti, dove può capitare, proprio come nella trama di un tessuto, il difetto, l’imperfezione, ma ciò rende il tutto ancora più bello. Le piace il fatto che sia una realtà raccolta perché permette la creazione di veri rapporti di amicizia e conoscenza, cosa ben più difficile in città grandi come Milano. Anche per lei Crema, come per altre partecipanti al progetto,  rappresenta il luogo dove fare ritorno ogni volta, dove poter vivere la propria vita serenamente.

Ama la storia imprenditoriale di Crema, ecco perché ha scelto di ambientare il suo ritratto in questo luogo a lei molto caro, perché rappresenta il luogo dove ha lavorato per moltissimi anni ma anche perché ricorda la storia economica locale, con l’edificio che era appartenuto alla Olivetti.

L'area appartenuta alla Ex Olivetti, il luogo scelto da Alessandra per ambientare il suo ritratto per il progetto "Donne di Crema" (C)Monica Monimix Antonelli
L’area appartenuta alla Ex Olivetti, il luogo scelto da Alessandra per ambientare il suo ritratto per il progetto “Donne di Crema” (C)Monica Monimix Antonelli

Alessandra e la fotografia

Non le piace molto fotografare se non per fissare nella memoria i ricordi più significativi, anche se preferisce viverli più che fissarli attraverso la fotografia. Davanti all’obiettivo mi racconta che non si è mai piaciuta di primo impatto perché tendeva sempre a focalizzarsi sul dettaglio che non le piaceva, ma che nel tempo ha imparato ad accettare la sua immagine ritratta.

Per partecipare al progetto “Donne di Crema”

Se sei di Crema (sei nata qui, ci hai vissuto per molti anni, e/o ci vivi tuttora) e ti va di raccontarmi qualcosa di te e un tuo pensiero su Crema, scrivimi un’email moni@monimix.com con una tua foto allegata.

Ti contatterò per inviarti tutti i dettagli.

Se il progetto “Donne di Crema” ti interessa, ne parlo più diffusamente in questo articolo

Ti riassumo qui le informazioni più immediate per capire di cosa si tratta.

Il progetto “Donne di Crema”

“Donne di Crema” vuole essere un progetto fotografico che mostri le donne di una piccola cittadina, ma che ha al suo interno tanti ottimi elementi, a livello lavorativo e personale.

Perché voglio raccontare le Donne di Crema mostrando il loro contributo nella società e la loro ricchezza a livello umano.

Saranno quindi ritratti all’aperto, al naturale, così come la persona si presenta. Ogni donna che partecipa può scegliere lei stessa il luogo in cui ambientare il suo ritratto. Unica regola deve essere di Crema (esserci nata e averci vissuto per molti anni, e/o viverci tutt’ora).

Far scegliere alla persona ritratta il luogo in cui scattare il suo ritratto è un modo per farla sentire ancora di più a suo agio.

Chiederò a ciascuna donna di raccontarmi la propria storia e se ha un pensiero legato a Crema. In questo modo potrò sia raccontare qualcosa delle partecipanti, sia ricostruire tramite loro, ciò che Crema rappresenta.

La sessione di ritratto dura un’ora, durante la quale ci conosceremo facendo quattro chiacchiere e poi realizzeremo il suo ritratto.

In questo caso, non è richiesto nessun contributo. Il ritratto è gratuito. In cambio chiedo però l’autorizzazione a pubblicare il ritratto per il progetto, e per chi lo desidera, l’iscrizione alla lista di contatti a cui inviare la newsletter.

Se sei di Crema (ci sei nata e hai vissuto qui molti anni, e/o ci vivi tutt’ora) e se hai voglia di farti ritrarre, scrivimi un’email: moni@monimix.com specificando “Donne di Crema”.


Se vuoi partecipare al progetto “Donne di Crema”, ma ti senti un po’ a disagio davanti alla fotocamera, ho scritto una breve guida per aiutarti a vivere più serenamente il momento degli scatti.


Prima di andare, ti chiedo un’ultima cortesia. Se l’articolo ti è piaciuto, lasciami un tuo like o un commento, oppure condividilo, mi farebbe molto piacere! Grazie!

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