Donne di Crema: il ritratto di Marta

Donne di Crema è ormai agli ultimi incontri. Tanta gioia per il traguardo vicino, ma anche un velo di malinconia per un percorso così intenso che volge al termine. Un bilancio positivo, tante le donne incredibili incontrate, tante le storie emozionanti e toccanti ascoltate. Incontri che mi hanno insegnato tanto, e che continuano a farlo. Come la storia di Marta.

L’incontro

Le origini di Marta sono molto intrecciate con la città di Crema, tanto che la sua vita per i primi anni, fino all’adolescenza, la vedono muoversi in vari contesti ma sempre tutti nella stessa area: quella che ruota attorno alla chiesa di S. Giacomo.

“La mia vita si sviluppava tra la casa dei miei genitori sul Campo di Marte, la parrocchia di S. Giacomo e il suo oratorio, le Scuole Medie Civerchio, il Liceo Artistico in via Patrini: la mia vita era tutta in una bolla in cui si stava bene.”

Marta
Il ritratto di Marta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Marta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Marta

Ha sempre avuto un forte senso di appartenenza col suo quartiere e grazie anche al fatto che la sua famiglia è sempre stata molto aperta, attiva ed accogliente sentiva in sé di appartenere ad una realtà più ampia rispetto alla sua sola famiglia.

Questo aspetto ha influito in lei facendola sentire sempre al sicuro e protetta nel suo quartiere e quindi nella sua città. Il rovescio della medaglia era il pensiero che nulla di brutto le sarebbe mai potuto accadere.

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Donne di Crema: il ritratto di Benedetta

Donne di Crema è un intreccio di storie, di persone e di strade che si ritrovano a distanza di tempo, come quella di Benedetta, conosciuta alcuni anni fa.

L’incontro

Benedetta è da tempo che segue il progetto, ricordo che aveva partecipato alla primissima esposizione di ritratti di Donne di Crema, durante l’evento presso Villa Corti a Pieranica, a fine agosto 2020.

Lo ha seguito a lungo, a distanza, finché si è proposta per partecipare, a pochi ritratti dalla chiusura. Benedetta è una di quelle persone genuine, positive, con cui è facile parlare fin dalla prima volta.

Nonostante ci conoscessimo già da qualche anno, sapevo ben poco della sua storia. Si è raccontata a cuore aperto, trasportandomi nel suo mondo per un paio d’ore.

Il ritratto di Benedetta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Benedetta per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Benedetta

Si ritiene una persona fortunata, ha avuto un’infanzia serena trascorsa in una famiglia unita. 

“Eravamo la classica famiglia anni ’80 con la mamma casalinga, il papà che lavorava e le due sorelle più piccole con cui sono sempre stata molto legata.”

Benedetta
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Donne di Crema: il ritratto di Paola

Donne di Crema procede spedito verso l’obiettivo finale e continua a regalarmi incontri piacevoli e stimolanti con le storie delle partecipanti.

L’incontro

Oggi ti racconto la storia di Paola, una giovane donna dall’animo delicato e molto creativo. Mi confessa che era da tempo che seguiva l’evolversi del progetto, ma che solo dopo aver visto pubblicata la storia di sua sorella Elisa, ha trovato la spinta necessaria per proporsi.

Il ritratto di Paola per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Paola per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Paola

La Paola bambina era molto timida ed emotiva e anche un po’ fragile, caratteristiche che le rendevano difficile l’approccio con le altre persone e le situazioni.

Nel corso degli anni il suo carattere ha iniziato a evolversi, ma è solo dal Liceo che ricorda di aver iniziato a “sbocciare” come persona.

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Donne di Crema: il ritratto di Lucia

Donne di Crema è ascoltare storie di donne disposte a sopportare la fatica pur di portare avanti la propria passione. Come Lucia, amante della fotografia, che ha saputo conciliare gli orari lavorativi diurni con gli orari serali dei concerti musicali in cui dar sfogo alla sua vena creativa.

L’incontro

Lucia è un concentrato di simpatia ed energia. Ascoltarla è un piacere perché è una di quelle persone che al primo incontro ti sembra di conoscere da sempre.

Mi arriva tramite Alessandra, con cui ha instaurato una profonda amicizia negli ultimi anni e con cui ha collaborato portando la sua passione per la fotografia negli eventi organizzati dall’amica.

Il ritratto di Lucia per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Lucia per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Lucia

Il suo amore per la fotografia e per l’arte ha radici profonde. Per lei risalgono ai tempi delle Scuole Elementari quando ha avuto la fortuna di avere un insegnante che ha saputo trasmetterle la passione per l’arte.

L’insegnante era un pittore e l’aveva scelta come Musa per i suoi quadri e questo ha permesso a Lucia di avvicinarsi ancora di più a quel mondo fatto di colori e magia.

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Donne di Crema: il ritratto di Laura

Donne di Crema inizia a giungere al termine e  mi rendo conto che di storie da raccontare ce ne sarebbero ancora migliaia, perché ad ogni incontro si aprono tante nuove porte che mi portano ad intravedere quanto ancora io abbia da capire e conoscere.

Ogni donna che incrocio mi rivela qualcosa di sé e del mondo, portandomi pian piano a unire i pezzi di un puzzle invisibile a molti.

L’incontro

Laura inizia a raccontarmi della sua infanzia serena, spensierata, vivace. Ha avuto la fortuna di nascere in campagna dove poteva giocare all’aria aperta e in cui il senso del pericolo non esisteva.

Il traffico quasi inesistente e le ridotte dimensioni del paese, fanno sì che già alle Scuole Elementari possa andare a scuola a piedi insieme ai suoi compagni di classe.

Il ritratto di Laura per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Laura per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

“Abitavo in un cascina ed ero la più distante dalla scuola, ogni mattina uscivo di casa e lungo la strada incontravo i miei amici con cui insieme andavamo a scuola. Al ritorno pian piano li riaccompagnavo a casa e io ero l’ultima a rientrare.”

Laura
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Donne di Crema: il ritratto di Enrica

Donne di Crema, racconta storie di donne ma anche il legame con il territorio, con le proprie origini. Questo si traduce anche nel voler valorizzare le tradizioni e un prodotto locale, come nella storia di Enrica.

L’incontro

Enrica vive un’infanzia felice, “senza grossi problemi e sconvolgimenti”, come mi racconta. Ricorda di esser stata una bambina tranquilla a cui piaceva studiare e che non ha mai dato problemi alla sua famiglia. Ha sempre avuto tanti amici e non si è mai privata delle gioie di uscire e vivere la vita tipica degli adolescenti.

È sempre stata autonoma nel prendere le sue decisioni e a capire cosa le piacesse, anche se non le è mai mancato il confronto con sua madre e le persone a lei care. Ha sempre avuto il sostegno e la fiducia dei suoi genitori nelle sue decisioni che l’hanno sempre lasciata libera di fare le sue scelte senza mai imporle la loro visione.

Il ritratto di Enrica per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Enrica per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Enrica

La sua vita trascorre serena in un paese poco distante da Crema. L’incontro con la cittadina avviene ai tempi delle Scuole Superiori quando si iscrive a Ragioneria e scopre un profondo legame con essa che arriva sino ai giorni presenti.

Ha sempre saputo organizzarsi molto bene dividendosi tra studio e tempo libero trovando il giusto equilibrio tra i due aspetti.

“Ho sempre preso la vita con filosofia e questo mi ha aiutata molto nella vita. Ho sempre pensato: ‘prima o poi ce la farò’.”

Enrica
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Donne di Crema: il ritratto di Giada

Donne di Crema, rivela ad ogni incontro storie che non ti aspetti. Dietro ai sorrisi si nascondono porte che ti trasportano in altri mondi e ti fanno scoprire sfumature di vita.

L’incontro

La storia di Giada parte dai suoi forti legami con le tradizioni, con la sua famiglia e il luogo in cui ha vissuto maggiormente: il quartiere di Ombriano dove i suoi nonni hanno avuto per tutta la vita una lavanderia.

Giada trascorre molto tempo in questo luogo e, crescendo, impara a stare in mezzo alla gente e a vedere le dinamiche di una realtà commerciale.

Il ritratto di Giada per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Giada per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Giada

Ha sempre avuto la tendenza ad andare verso l’altro grazie alla sua empatia, dote che ha ereditato da suo nonno materno, e al fatto di essere una persona molto socievole e solare.

Ricorda che già alle Scuole Elementari e Medie dimostrava la sua empatia verso gli altri, anche se in quegli anni ha sofferto molto a causa di atti di bullismo nei suoi confronti.

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Donne di Crema: il ritratto di Elena

Donne di Crema, anche se sta per concludersi, continua a regalarmi gioie e soddisfazioni come all’inizio del percorso e per tutta la sua durata.

L’incontro

La storia di Elena ne è un esempio. Non la conoscevo personalmente, ma solo di vista, avendo lei aperto un’attività in centro Crema da qualche anno.

Il suo racconto parte dalla famiglia, dai valori che le sono stati trasmessi e la forte unione tra lei e la sua famiglia che ritiene essere la sua più grande fortuna. Con la madre ha condiviso anche un lungo percorso lavorativo che l’ha portata ad essere la donna e l’imprenditrice che è oggi.

Il ritratto di Elena per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Elena per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Elena

Nell’infanzia e nell’adolescenza, Elena è stata molto ribelle perché sentiva che non riusciva a trovare la sua strada. Ricorda molto bene un episodio in cui il suo animo creativo è stato stroncato da un’insegnante delle Scuole Medie che l’ha sconsigliata a proseguire gli studi superiori al Liceo Artistico.

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Donne di Crema: il ritratto di Daniela

Donne di Crema mi apre le porte su molte realtà di cui fino ad ora ero a conoscenza, ma con cui poco avevo interagito. È il caso di Daniela, la Presidente dell’ Anffas di Crema da quasi ventisei anni.

L’incontro

È difficile raccontare la storia di Daniela, senza raccontare la storia della sua famiglia e in particolare di sua sorella Rosangela con cui ha sempre avuto un fortissimo legame.

Il ritratto di Daniela per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Daniela per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

La storia di Daniela

L’infanzia di Daniela scorre serena, gioiosa, a giocare nel cortile di una casa dove vivevano molte famiglie  insieme ai suoi tre fratelli e sua sorella e a tanti amici . È la più grande dei suoi fratelli.

Tutto procede in maniera normale, fino a quando, sua sorella, tornando dalla sagra del quartiere viene investita da un’auto.

Tutto cambia in una frazione di secondo

In un secondo la sua vita, e quella della sua famiglia, viene stravolta. Daniela si ritrova, a undici anni, a dover crescere immediatamente e ad assumere un ruolo responsabile da sorella maggiore, mentre i suoi genitori sono in ospedale con Rosangela. Ricorda molto bene il dolore, la disperazione e la stanchezza sui volti dei suoi genitori durante quei due mesi di coma della sorella, quando dovevano dividersi tra l’ospedale e gli altri quattro figli.

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Donne di Crema: il ritratto di Ramona

Donne di Crema significa ascolto e da quando è iniziato mi ha permesso di migliorare molto sotto questo punto di vista. Ci sono molte sfumature che ad un ascolto superficiale possono sfuggire, soprattutto se non si è aperti realmente all’incontro con l’altra persona.

Quando Chiara, l’educatrice dell’Anffas, mi ha contattata per chiedermi se potevo essere interessata a raccogliere le storie di due sue ragazze del Servizio Diurno Alternativo, mi ha stimolato il fatto di ascoltare voci che la società spesso non ascolta con la dovuta attenzione e a volte, purtroppo, non ascolta minimamente.

Sono storie che celano difficoltà, ma vengono raccontate con naturalezza, semplicità e un candore che non ti aspetti. Sono persone adulte ma che hanno in loro il candore dei bambini e questo fa sì che vedano la realtà in maniera più positiva e pulita rispetto alla maggior parte delle persone.

L’incontro

Il primo volto che ho visto entrando al Servizio Diurno Alternativo è quello di Ramona, che mi ha accolta con un saluto ospitale.

Ciò che mi ha colpita subito di lei è la sua curiosità nel capire chi fossi e da dove venissi. È stato facile iniziare a chiacchierare con lei partendo dal quartiere in cui entrambe abbiamo vissuto.

Il ritratto di Ramona per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli
Il ritratto di Ramona per il progetto Donne di Crema (C)Monica Monimix Antonelli

Ho scoperto solo dopo, tramite Chiara, la sua educatrice, che Ramona è una fonte di notizie incredibile: conosce tantissime persone e di tutti sa un sacco di cose.

Una caratteristica che nasce dal fatto che sa instaurare subito un dialogo con chiunque, senza alcuna timidezza o barriera.

Un’altra sua grande caratteristica è quella di esser particolarmente portata per la matematica: la sua mente ragiona per numeri e ha una memoria perfetta per le date, oltre che per i nomi.

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